Niente dura per sempre

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Louis aveva chiamato un Uber che lo aveva riaccompagnato a casa. Aveva passato tutto il tempo del tragitto a guardare fuori dal finestrino, senza realmente vedere il paesaggio. Aveva completamente scordato la camicia da notte di Gemma.

Stava cercando di ripetersi che quello che gli aveva detto il meccanico non era possibile, si era per forza sbagliato. Ma in fondo sapeva benissimo che era soltanto una scusa.
Harry ed i suoi amichetti lo avevano tratto in inganno. Non riusciva più a distinguere cosa fosse reale e cosa no.

Strinse gli occhi, cercando di impedire alle calde lacrime di scendere. Ma fu inutile, quelle bastarde uscirono come se Louis non avesse la volontà di fermarle.

Pagò in fretta l'autista e corse in casa. Spense tutte le luci e si sdraiò sul divano. Urlò nel cuscino a tutti polmoni, lasciandosi poi andare in un lungo ed interminabile pianto.

*

Poche ore più tardi, Louis sentì il rumore delle chiavi nella toppa del portone. Harry stava rientrando.

Il ragazzo apparve sulla soglia di casa e, con un gesto automatico, accese la luce della stanza.

Harry sbarrò gli occhi vedendo lo spettacolo che gli si parò di fronte.
Louis era steso sul divano, gli occhi rossi e lividi. Sul suo volto erano comparse delle rughe e le borse dei suoi occhi non erano mai state così profonde.

"Tesoro, che è successo?" chiese preoccupato Harry, fiondandosi a sedere sul divano accanto al suo professore.

Alzò la mano lentamente, tentando di accarezzare dolcemente la guancia di Louis. Ma il più grande si spostò all'istante al contatto di Harry, come se ne fosse rimasto bruciato.

Harry aggrottò la fronte, non capiva cosa stava succedendo.

"Lou, tutto bene?" domandò con preoccupazione.

Louis non rispose e si alzò di scatto. Evitò il contatto visivo, in quel momento vedere Harry era l'ultima cosa che voleva, il suo unico desiderio era di restare da solo. Ma il più piccolo stava iniziando ad agitarsi, fremeva per ricevere una spiegazione.

"Dimmi che non è vero" sussurrò Louis, i palmi delle mani premuti con forza sui propri occhi, nel tentativo di sigillarli per sempre.

"Cosa?" Domandò Harry con voce tremante.

"Dimmi che la nostra relazione non è tutta una bugia" rispose Louis, decidendo infine di aprire gli occhi.

"Stai scherzando, vero?" Chiese Harry, alzandosi anche lui di scatto e raggiungendo il suo professore.

"Spero davvero di star scherzando, Harry" disse Louis, mentre dai suoi occhi riprendevano a scendere le lacrime.

"Harry, dimmi che te ed i tuoi amichetti non avete provato ad uccidermi. Dimmi che non è vero che avete provato a manomettere la mia macchina. Dimmi che non avete dovuto provare a coprire il vostro errore. Dimmi che il momento in cui ti sei aperto con me per la prima volta non è stato un diversivo. Dimmi che era tutto reale e che sono impazzito, ti prego."

Harry sospirò, abbassando lo sguardo.
Dunque, Louis alla fine lo aveva scoperto. Come aveva potuto credere che questa storia non sarebbe mai venuta fuori? Ma soprattutto, come aveva potuto pensare che tutta questa felicità sarebbe durata in eterno? Nella sua vita nessun momento felice era stato durevole.

"Vorrei potertelo dire" rispose Harry in un sussurro.

Louis roteò gli occhi al cielo, poi si accasciò sul pavimento. Sentiva che le gambe non riuscivano a sorreggerlo.

Harry sapeva che non esistevano parole giuste, parole che se pronunciate in modo diverso avrebbero potuto sminuire la situazione. Così, decise di essere sincero e raccontò di come lui, Zayn e Niall avessero architettato un piano per poter punire il professore e di come erano stati infinitamente infantili nel realizzarlo. Avevano combinato un casino, ed avevano tentato di rimediare.

"È vero Lou, la prima volta che noi due siamo usciti era stato un diversivo. Ma quello che ci siamo detti quel giorno, quello che ti ho rivelato, le mie sensazioni e tutto il resto, quello era reale. In quel momento ho sentito che tra noi c'era qualcosa di diverso. Ho realizzato che potevo fidarmi di te, potevo rivelarmi a te." Disse Harry, adesso anche lui stava piangendo.
"Lou, ti prego. È stato uno sbaglio commesso prima di tutto quello che abbiamo ora. Io ero vendicativo e non conoscevo la sensazione di avere qualcuno che tenesse a me. Non roviniamo tutto questo per uno stupido errore" tentò, disperato.

Louis alzò lentamente lo sguardo. Per tutto il tempo che Harry aveva raccontato la storia, non aveva fatto altro che fissare le sue scarpe e rimpiangere il momento in cui si era infilato in macchina. Un momento che lo aveva portato alla rivelazione del segreto che Harry, il suo Harry, gli aveva tenuto per tutto quel tempo.

"Non posso dimenticare" pronunciò Louis, con la voce rotta dal pianto.

Harry inclinò la testa, poi cercò di avvicinarsi. Si fiondò a terra all'altezza di Louis. Era in ginocchio e stava pregando il più grande di perdonarlo.

"Harry, io non mi fido più di te" sentenziò Louis, con tono duro.

Il più grande aveva finito di piangere, non era mai stato più serio di così in tutta la sua vita.

"No - no" balbettò Harry. Stava tremando.
"Ti prego, no. Io ti amo" disse, mentre singhiozzava.

Louis si alzò in piedi, lasciando Harry accasciato sul pavimento. Il più piccolo stava implorando, supplicando di avere una seconda possibilità.

"Anche io ti amo, Harry. Non ho mai amato nessun altro e questo lo sai." Affermò Louis. "Ma non posso più stare con te"

Anche Harry si alzò da terra.
Chiuse gli occhi, non voleva credere a ció che stava succedendo. Doveva essere un incubo e nient'altro. Così si tirò una porzione di pelle sul braccio, procurando un doloroso pizzicotto. Ma non si era svegliato da quell'incubo.

"Così mi spezzi il cuore" pronunciò Harry, in un bisbiglio.

"Me lo hai spezzato tu per primo" rispose Louis, allontanandosi dal corpo di Harry.

Harry annuí. Aveva capito che nessuna scusa al mondo avrebbe potuto rimediare al suo errore.
Così, si diresse verso il portone di casa per uscire.

Si voltò un'ultima volta incrociando lo sguardo ferito di Louis.
Una singola calda lacrima cadde sulla guancia di Harry, in un lento percorso verso il suo mento.

Questa fu l'ultima cosa che vide Louis, perché Harry si era appena girato ed era uscito dalla sua abitazione e dalla sua vita.

Amami SottovoceWhere stories live. Discover now