Impazienza

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Quella sera Harry era tornato a notte fonda a casa di Niall. Lui e Louis avevano passato diverse ore abbracciati sul letto, tra dolci coccole e soffici baci.

Alla fine avevano deciso che non avrebbero passato la notte insieme. Il giorno dopo ci sarebbe stata scuola ed Harry doveva tornare a casa del suo amico.

Quando era rientrato, Niall gli saltò addosso.

"Dove sei stato?" Chiese, a metà tra un severo rimprovero e curiosa sincerità.
Sapeva che Harry non aveva altro posto in cui stare se non casa sua.

Ma Harry non aveva alcuna intenzione di raccontare del suo rapporto con Louis, nemmeno ai suoi migliori amici. Così, aveva risposto semplicemente che si era goduto una lunga passeggia.

"Sotto alla pioggia?" Domandò scettico Niall, alzando un sopracciglio.

"Si. Mi piace camminare sotto la pioggia" ribatté Harry, cercando di allontanarsi dall'amico per chiudere il discorso.

Niall scoppiò a ridere.

"Ma perché mi dici stronzate?" chiese retoricamente, ridendo.
"Aspetta—" si bloccò, fissandolo negli occhi. "Sei stato con qualcuno. Ho capito, hai rimorchiato!" Gridò, puntandogli un dito contro.

Harry alzò gli occhi al cielo. Non vedeva l'ora che il suo amico lasciasse perdere quel discorso.

"Va bene, va bene. Non raccontarmi nulla." commentò Niall, allontanandosi tra le risate.

*

La mattina dopo, Harry si era svegliato a cuor leggero. Non era mai stato così felice da quando ne aveva memoria. Era impaziente di tornare a scuola per rivedere il suo professore. Com'è strana la vita, fino a poco tempo prima lo odiava e adesso Louis era la ragione del suo sorriso.

"Andiamo Niall!" esortò Harry, uscendo di casa.

"Ma cos'è tutta questa fretta?" Chiese Niall, con un biscotto nella mano destra e la giacca di jeans nella sinistra.

Quando arrivarono a scuola, nei corridoi c'erano ancora poche persone.

"Harry, mi spieghi che ti succede?" Domandò seriamente Niall.
Non capiva perché l'amico avesse voluto arrivare così in anticipo.

"Ehi ragazzi, come mai qui così presto?" Gli salutò Zayn, mentre si stava avvicinando a loro.

"Ah, non ne ho idea. Chiedi ad Harry, lui mi ha trascinato di peso"

Harry si stava guardando intorno, in cerca di quegli occhi blu che tanto adorava.

"Harry, ci sei?" Tentò Niall di richiamare la sua attenzione.

"Si, si. Nessuna ragione." Rispose sbrigativo. Doveva trovare un modo per sviare l'attenzione da lui.
"Tu perché sei così in anticipo, invece?" Chiese Harry con tono di sfida a Zayn.

Zayn sospirò, pensieroso.

"Lo sai, Harry" rispose, titubante.

Harry all'inizio non capì. Ma poi ebbe un'illuminazione.

"Stai spacciando a quest'ora?" Sussurrò in modo che solo i due ragazzi accanto a lui potessero sentire le sue parole.

Zayn annuì lievemente, con aria triste. Harry aveva capito che all'amico non piaceva quello che stava facendo. Ma ne aveva bisogno, doveva portare i soldi in casa, doveva aiutare la madre e le sorelle. Così, Harry si limitò a sospirare, decidendo di non ribattere su quanto fosse pericoloso quello che Zayn stava facendo.
Zayn gliene fu immensamente grato, non aveva bisogno di una ramanzina a quell'ora del mattino.

"Styles, proprio te stavo cercando" si intromise una voce acuta con tono autorevole.

Harry si girò verso l'uomo che aveva appena pronunciato quelle parole, cercando di soffocare un sorriso. Sapeva alla perfezione a chi appartenesse quel tono di voce.

"Professor Tomlinson" lo salutò.

"Vorrei farti presente che nei giorni passati hai saltato due volte le tue ore di detenzione. Hai qualcosa da dire a tua discolpa?" Chiese a metà tra un tono accusatorio ed uno divertito.

"Ehm" Harry non sapeva come ribattere.

"Molto bene. Se tu non hai nulla da dire, parlerò io. Un'altra settimana di detenzione per te, Styles. E fa in modo di presentarti stavolta, se non vuoi che le settimane raddoppino" disse provocatorio, poi si allontanò con lunghi passi.

"Che palle quel professore" commentò Niall, alzando gli occhi al cielo. "Gli avrebbe fatto bene ricevere un bello scherzo"

"Lo scherzo lo avremmo anche fatto se non fosse per la tua testa scema" Ribatté Zayn. "Non so se te lo ricordi, ma stavi per ucciderlo"

Niall ebbe la decenza di tacere. Sapeva che aveva combinato un bel pasticcio quel giorno e se non ci fossero stati i suoi amici a rimediare al suo errore, probabilmente adesso sarebbe un assassino. Be' tutto è bene ciò che finisce bene, giusto?

Ma Harry non stava ascoltando il battibecco dei suoi amici. Aveva la testa altrove, stava galleggiando sulle nuvole. Riusciva solo a pensare a Louis e al fatto che lo avesse messo in punizione solo per passare più tempo insieme.
Non vedeva l'ora che giungesse la fine della mattinata scolastica per stare da solo con il suo professore

*

Quando la campanella suonò, un fiume di ragazzi si precipitò fuori dalla scuola con grande fretta.

Louis stava aspettando quel momento da quando si era svegliato quella mattina. Aveva escogitato un piano per rimanere solo con il ragazzo. Così lo aveva messo in detenzione per un'altra settimana.

Adesso si stava recando nella classe dove sapeva che avrebbe trovato Harry. Era impaziente di toccare la sua pelle, sfiorare le sue guance e posare delicati baci sulle sue soffici labbra.

Quando entrò, Harry si trovava già lì con un sorriso stampato sul volto.
Louis non aspettò un altro secondo per coprire la distanza che gli separava e fiondarsi sulla sua bocca. Non era un bacio casto quello che si stavano scambiando, tutt'altro. Erano stati presi dalla foga, dalla passione.
Louis si staccò per riprendere fiato, con le guance rosse e gli occhi lucidi.

"Mi sei mancato" sussurrò a fior di labbra.

"Anche tu" rispose Harry, allargando il suo sorriso.

In quell'istante i due sentirono un rumore sulla soglia della porta, segno che stava per essere aperta. Louis ebbe appena il tempo di allontanarsi velocemente da Harry quando un ragazzino con i capelli neri entrò.

"Buon pomeriggio, è questa l'aula di detenzione? Mi chiamo Nick Grimshaw, la professoressa Sherzinger mi ha messo in punizione" disse, rovinando l'atmosfera che si era creata tra Louis ed Harry.

"S-si" tossicchiò Louis, a corto di fiato per lo spavento. "Prendi posto che cominciamo"

Nick annuì verso il professore, andando a sedersi con un sorriso smagliante accanto ad Harry.

"Ciao Harry" lo salutò, facendo un occhiolino complice.

A Louis non piacque neanche un po' l'atteggiamento di quel ragazzino.

Amami SottovoceWhere stories live. Discover now