Nursery

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Louis ed Harry erano appena entrati in casa, scambiandosi baci passionali.

Erano tornati da poco dall'ospedale. Avevano lasciato Liam da solo con Gemma e la bambina, in modo tale che potessero conoscersi meglio.
Loro invece erano rientrati prima, e avevano deciso di approfittare del fatto che Liam non fosse con loro: avevano casa libera.

Harry slacciò con furia la camicia di Louis, sfilandola velocemente dalle sue braccia.

"Cos'è questa fretta?" Chiese Louis, ridendo.

Harry lo ammutolì con un lungo bacio bagnato. Afferrò la cintura del suoi pantaloni, strappando il bottone che teneva chiusa l'intimità di Louis.

Harry trascinò il corpo di Louis sul divano, mettendosi a cavalcioni sul suo grembo.
Tolse la maglietta alla velocità della luce, poi si chinò per lasciare una scia di baci sul petto del suo professore. Passò la lingua su un capezzolo di Louis, lentamente, tracciando tutta la circonferenza della sua areola, fino a lasciare un bacio sulla punta. Poi afferrò la piccola escrescenza di carne tra i denti, roteandola.

Louis gemette, ad alta voce. Amava il modo in cui Harry dedicava ad ogni singola parte del suo corpo.

Harry ripetè la stessa azione con l'altro capezzolo, poi con la punta della lingua tracciò una scia sul suo stomaco, poi proseguì verso l'ombelico, la pancia, fino ad arrivare all'inguine.

Harry afferrò con una furia passionale le mutande di Louis, sfilandole in modo brusco.

"Girati" ordinò Harry, la sua iride verde era invasa dalla pupilla dilatata, ardente di passione.

Louis obbedì, voltandosi a faccia in giù, lasciando scoperta la sua entrata.

Harry strinse il bacino di Louis, trascinandolo verso l'alto.

Iniziò a baciare la pelle ormai libera da quell'inutile stoffa. Dedicò la sua attenzione ad entrambi i glutei del suo professore. Infine, dopo aver lasciato baci bagnati, iniziò a martoriare quella carne con i suoi denti, procurando dei lividi violacei.
Harry sorrise, osservando soddisfatto il suo lavoro. Il sedere di Louis era ricoperto di succhiotti, i suoi succhiotti. Louis era suo.

Per tutta risposta Louis non aveva fatto altro che gemere, urlando. Stava adorando quella situazione, finalmente poteva esprimere tutto il suo piacere a pieni polmoni.

Infine, Harry si dedicò alla piccola entrata di Louis. Abbassò il suo sguardo, lasciando un tenero bacio. Poi aprì la bocca, infilando la lingua.

"Cazzo" gridò Louis, godendo.

Harry roteò la lingua all'interno del corpo di Louis. Una, due, tre, quattro volte. Ad ogni giro, i versetti di Louis aumentavano di volume.

"Harry, non ce la faccio più" esordì, esasperato.

Così Harry si sfilò velocemente i pantaloni e le mutande, rendendosi conto di quanto fosse dura la sua eccitazione in quel momento. Afferrò casualmente il preservativo che portava sempre nelle tasche dei pantaloni, ed entrò senza avvisare nella calda carne di Louis.

Louis chiuse gli occhi. Voleva urlare ma non aveva fiato in gola. Quel momento gli aveva spezzato tutta l'aria che aveva nei polmoni.

Harry iniziò a muoversi velocemente, irrequietamente, affondando sempre di più.

Louis aveva la bocca spalancata ed un rivolo di saliva fuoriuscì. Non riusciva nemmeno ad emettere piccoli versetti di piacere, peró il suo corpo parlava per lui. Perché ad ogni stoccata di Harry, il suo bacino indietreggiava, pronto ad accogliere sempre di più l'intimità del suo studente.

Harry strinse forte i due glutei di Louis, mentre si muoveva in lui. Infine, dal modo innaturale in cui Louis arcuò la schiena, riuscì a capire di aver toccato il suo punto magico, la sua prostata. Si spinse con foga verso di essa, toccandola ripetutamente.

Vide la mano di Louis scendere verso la propria intimità, per procurarsi un minimo di sollievo. Ma Harry non voleva che venisse in quel modo. No, doveva venire solamente grazie a lui.
Così afferrò il polso sinistro del più grande con la sua mano, fermandolo possentemente dietro la schiena. Con l'altra mano prese anche l'altro polso di Louis, chiudendolo allo stesso modo.

Louis aveva le mani incrociate dietro la schiena, bloccate con la forza da Harry. Stava godendo come poche altre volte nella vita, mentre Harry toccava ripetutamente quel punto divino che aveva dentro al corpo.

In quel momento Louis venne, roteando gli occhi al cielo. Anche Harry si spinse altre due volte dentro al suo corpo, infine raggiunse l'orgasmo.

Si sfilò lentamente dal corpo di Louis, tutta la frenesia era sparita, lasciando spazio a nient'altro che alla dolcezza.

I due ragazzi si stesero sul divano. Louis era ancora a pancia in giù, gli doleva muoversi. Harry baciò teneramente la tempia del suo professore, steso accanto a lui.

"Lou?" Lo chiamò.

"Mmmh" mugolò Louis, tenendo gli occhi chiusi.

"Stavo pensando che domani non dovremo andare all'ospedale" disse Harry.

"Perché no?" Chiese Louis con voce stanca, assonnata. Aveva ancora gli occhi chiusi.

"Pensavo che potremo andare a casa mia. So per certo che Gemma non ha preparato una nursery. Vorrei farle una sorpresa, comprare qualche mobile e qualche giocattolo"

Louis sorrise, aprendo pigramente le palpebre, giusto il poco che bastava per vedere Harry.

"È un'idea magnifica, tesoro" rispose, prima di crollare nel sonno.

Harry sorrise, non si era mai sentito così innamorato.

"Ti amo" sussurrò, anche se sapeva che il più grande si fosse già addormentato.

Prese il suo corpo tra le braccia, portandolo nella camera da letto. Povero Liam, pensò Harry, avevano appena fatto sesso nel suo posto per dormire.

*

Quella mattina, Liam si era recato all'ospedale con la propria auto. Louis gli aveva detto che quel giorno non sarebbero andati per lasciargli più privacy, ed in parte era vero. Ma la ragione principale fu perché avevano altri piani.

Così, i due ragazzi entrarono nella macchina di Louis per andare al negozio di mobilio.
Comprarono una culla bianca, un fasciatoio rosa ed una sedia a dondolo. Caricarono con fatica i mobili dentro la macchina.
Infine, portarono dentro casa di Harry i loro acquisti, trascinandoli nella stanza vuota.

"Questa era la camera di mia madre" confessò Harry, gli occhi rossi che pizzicavano. Stava cercando di trattenere le lacrime.

Louis si avvicinò lentamente, posando un dolce bacio sulla sua guancia.

"Io non l'ho conosciuta, ma sono certa che sarebbe fiera della persona che sei oggi. E sarebbe così contenta di avere una bellissima nipote come Rosie" sussurrò Louis.

Harry si girò verso di lui, abbracciandolo. Posò la testa nell'incavo del collo del suo professore, inebriandosi del profumo di Louis.
Diamine, quanto lo amava. Se solo avesse avuto il coraggio di dirlo. Ma perché non ci riusciva?

"Dai, mettiamoci al lavoro" disse Louis, sciogliendosi dal quel momento perfetto.

Prese l'estremità della culla bianca, spingendola nell'angolo sinistro. Harry, invece, si dedicò a montare il fasciatoio. Infine, posizionarono la sedia a dondolo, poggiando sopra dei cuscini rosa in modo tale da essere più confortevole.

Si guardarono soddisfatti, cercando di avvicinarsi per baciarsi.
Ma in quel momento il cellulare di Harry squillò.

Amami SottovoceWhere stories live. Discover now