Il ritorno di Liam

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"Buon compleanno!" Gridò Liam, soffiando in una piccola trombetta di carta.

Ma un secondo dopo si gelò, alla vista del suo amico avvinghiato ad un ragazzino completamente nudo.

Liam sbarrò gli occhi, non poteva credere a quello che stava vedendo. Ecco spiegato il perché aveva sentito Louis urlare sotto la doccia, mentre lui era entrato di soppiatto in casa per fargli una sorpresa, allestendo la casa con dei festini.

La situazione si faceva ogni secondo più imbarazzante. Liam era in piedi, con ancora in mano la trombetta di compleanno ed un'espressione sconvolta dipinta sul volto.
Louis era gelato sul suo posto, con una mano sul cuore a sentire il battito che sembrava voler spaccare la sua cassa toracica ed Harry ancora abbracciato al suo corpo.

"Vado a vestirmi" sussurrò Harry per primo, spezzando il silenzio imbarazzante che era improvvisamente calato nel salotto.
Harry sparì dietro la porta della camera.

"Co-cosa ci fa qui?" Borbottò Louis con un filo di voce.

"Una sorpresa di compleanno" rispose innocentemente Liam. "Anche se sembra che la sorpresa la abbia fatta tu a me"

Louis si coprì il volto con le mani, accasciandosi lentamente a terra, sedendosi in posizione fetale sul pavimento freddo.

Liam alzò gli occhi al cielo, ancora una volta doveva fare lui la parte dell'adulto assennato.

"Ti sei fidanzato?" Chiese, avvicinandosi al corpo del suo amico.

"Si. No. Forse. Diciamo di sì" rispose Louis, tenendo ancora il volto ben nascosto dalle sue mani.
"Avevi detto che c'era molto lavoro da fare a Londra" tentò Louis, con tono accusatorio nei confronti di Liam.

"Be, faceva parte del piano per la sorpresa" si difese l'amico.

"Lo sai che odio le sorprese" ribatté Louis, non muovendosi dalla sua posizione.

"Okay Louis, cerca di fare la persona matura. Perché non ne parliamo con calma?" Propose Liam, invitando l'amico ad alzarsi dal pavimento e sedersi sulle sedie attorno al tavolo.

Louis alzò la testa, aprendo gli occhi che aveva tenuto sbarrati fino a quel momento come se potesse cancellare la situazione appena creata. Guardò l'amico con un misto di emozioni che neanche sapeva descrivere.
Infine annuì, dirigendosi verso la cucina.

"Faccio il tè" affermò Louis, senza neanche chiedere a Liam se ne avesse voglia.

Per tutta la durata della preparazione rimasero in silenzio, ad ascoltare il rumore dell'acqua che si scaldava sul bollitore.
Harry non era ancora uscito dalla camera e Louis aveva capito che volesse lasciar loro un po' di privacy per spiegarsi. Era davvero un ragazzo intelligente, pensò Louis.
Quando il tè fu pronto, prese due tazze versando la bevanda fumante, infine ne passò una a Liam, sedendosi nella sedia difronte all'amico.

Bevvero qualche sorso ancora in silenzio, poi Liam decise che era arrivato il momento di parlare.

"Come si chiama?" Domandò, sorseggiando dalla sua tazza.

"Harry" rispose brevemente Louis.

"Da quanto tempo...?" Lasciò intender Liam.

"Quasi tre mesi"

"Come, tre mesi?" Domandò Liam, sembrava offeso. "Perché non me ne hai parlato prima?"

Louis alzò le spalle. Sapeva che doveva dirgli la verità ma cercava di rimandare quel momento il più possibile, aveva paura della possibile reazione del suo amico quando avrebbe scoperto che Harry era un suo studente e che quello che stavano facendo era illegale.

"Come vi siete conosciuti?" Domandò, alzando un sopracciglio.

Ecco arrivato il giorno del giudizio, pensò Louis.

"Scuola" rispose seccamente, abbassando sempre di più lo sguardo.

"È un professore anche lui?" Domandò Liam, anche se aveva capito benissimo che non era possibile. Aveva visto Harry, era un ragazzo estremamente giovane. Ma non voleva arrivare ad una conclusione affrettata, Louis non poteva essere stato così stupido da innamorarsi di uno studente.

Louis alzò lo sguardo verso il suo migliore amico. Aveva gli occhi velati. Inclinò la testa per far capire a Liam che si, quello che pensava era vero. Era tutto vero.

"Cristo, Louis!" Imprecò Liam, alzandosi dalla sedia di scatto.
Fu il suo turno di coprirsi il volto con le mani, per l'esasperazione. Camminò avanti ed indietro per la stanza diverse volte, stava tentando di realizzare quello che il suo migliore amico gli aveva implicitamente rivelato.

"Liam, io lo so che non è la cosa più responsabile, ma-" tentò Louis con la voce rotta dal pianto.

"È un'enorme cazzata Louis!" Sbraitò Liam, interrompendolo bruscamente. "Tu ci tieni alla tua carriera? Stai buttando all'aria tutti i tuoi sforzi, tutti gli anni di studio per una scopata!" Urlò, fissandolo negli occhi.

"Non è così!" Ribatté Louis, mentre calde lacrime bagnavano le sue guance. "Io non sono mai stato più felice in vita mia, Liam" ammise, mentre la sua vista si annebbiava a causa delle lacrime che inondavano i suoi occhi. "Harry mi rende felice più di ogni altra cosa al mondo. Io credo di amarlo" rivelò.

Non lo aveva mai detto prima ma in quel momento dirlo fu la cosa più facile del mondo. Perché era vero, se ne era accorto lentamente, durante ogni giorno che avevano passato insieme. All'inizio aveva provato un grande affetto nei confronti del più piccolo, un sentimento che piano piano era cresciuto e si era trasformato in amore.

Liam fu ammutolito da questa rivelazione. Non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere. Fu più shockato da questo, che dal trovare il suo migliore amico abbracciato ad un ragazzino nudo.

"Ma Louis" tentò Liam, aveva la bocca stranamente secca anche se aveva appena bevuto una tazza di tè. "Se questo è vero, perché non me lo hai detto prima?"

"Non lo so, non sapevo come farlo" ammise Louis, passandosi una mano sulle guance, per asciugare le lacrime.

"Tu puoi dirmi ogni cosa, lo sai." Rispose Liam, prendendo la mano di Louis nella sua. "Tu non sei un amico per me, sei mio fratello e lo sarai per sempre" disse Liam, stringendo forte le loro mani.

Louis sorrise, un sorriso sincero e rilassato. In quel momento si sentì leggerissimo, come se si fosse liberato di un grosso macigno, poteva fluttuare su una nuvola.

In quell'istante, Harry fece capolino sulla soglia della cucina. Era imbarazzato, intimidito. Louis non lo aveva mai visto così. Aveva indosso i suoi vestiti che gli andavano un po' stretti, mettevano in risalto in modo esagerato la sua fisicità.

"Harry, vieni qui" disse Louis, porgendo la mano verso il suo ragazzo.

Harry tentennò, avvicinandosi lentamente al suo professore.

"Questo è il mio migliore amico, Liam. Ti ho parlato di lui" affermò Louis, tenendo stretto il corpo di Harry.

"Ciao" salutò il più piccolo.
In quel momento Harry sembrava fosse un bambino timido difronte ad un estraneo che non vuole far altro se non nascondersi tra le gambe della sua mamma.

Harry si sedette accanto a Louis, stringendo forte il braccio del più grande come se fosse una ciambella di salvataggio e lui stesse per annegare.

"Ciao, Harry" lo salutò Liam. "Credo che noi due dovremo conoscerci un po'" disse, guardando il ragazzo negli occhi.

Harry si voltò verso Louis, sussurrando: "va tutto bene?"

"Adesso si" rispose Louis, posando un bacio delicato sulla sua tempia.

Adesso si sentiva veramente completo. Stava passando il miglior compleanno di sempre, con le due persone a cui teneva più al mondo, il suo migliore amico e il ragazzo che amava.

Amami SottovoceWhere stories live. Discover now