III

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Si aggirò per i tavoli del bar chiedendo informazioni sul ragazzo riccio dagli occhi meravigliosamente verdi, ma seppero dirgli solamente che era stato lì seduto da solo per un bel po', poi era andato via.

Lui era stato lì.

Si abbandonò sulla sedia che gli era stata indicata dai camerieri e ordinò un caffè.

Uno solo, per lui.

Ma su quella sedia non era comodo, qualcosa gli pizzicava il sedere.

Si alzò leggermente, giusto quel poco che gli permise di mettere la mano sul fondo della sedia e la cacciò tenendo tra le dita un piccolo portachiavi.

Era una farfalla d'argento con un'incisione su tutto il contorno.

Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo.

Poi, in una scrittura ancora più sottile, c'erano due iniziali:

H.S.

"Mi scusi, cameriere?" lo chiamò Louis, e quando egli si fu girato continuò "Il ragazzo che era seduto qui." Indicò il posto in cui sedeva "Ha per caso visto dov'è andato?"

"No, ragazzo, mi dispiace."

Louis annuì.

Comprese.

L'aveva perso.

Avrebbe almeno voluto restituirgli il portachiavi, ma non aveva idea di come fare. Non aveva la più pallida idea di dove fosse Harry in quel momento.

-

Durante il tragitto verso casa rimase a fissare la piccola farfalla d'argento, riflettendo.

Non era più lì, ma aveva lasciato una parte di s sé  in quel posto.

L'avrà lasciato apposta?

Si colpì la fronte con il palmo della mano.

Sei ridicolo a pensare ciò! Ti conosce appena. Probabilmente gli sarà caduta dalla tasca.

Salì le scale del palazzo in cui abitava, fiondandosi nel suo appartamento, stanco morto.

Si rigirò il portachiavi tra le mani, facendolo roteare attorno all'indice.

H.S.

Harry.. ? Qual è il tuo nome completo, splendido ragazzo dagli occhi verdi?

Non si erano scambiati molte parole. Ma Louis continuò a pensare per tutta la notte a quei maledetti quarantacinque giri.

Non ne aveva, neanche uno.

Non ne aveva mai comprati.

Li aveva sempre ignorati, reputandoli 'insulsi'.

Che senso ha spendere dei soldi per due misere canzoni?

Se lo ripeteva spesso quando passava davanti alle bancarelle su cui erano esposti.

Eppure Harry glielo fece capire bene.

Louis capì perché i quarantacinque giri fossero così preziosi.

Scartò il suo disco nuovo e lo posizionò sul piatto del giradischi.

Quante canzoni voleva veramente ascoltare di quell'album?

Saranno state un paio.

Sì, un paio.. come quelle che ci starebbero su un quarantacinque giri..

Harry aveva ragione.

No, Harry non ha ragione.

Se hai solo due canzoni a disposizione non avrai modo di scoprirne altre.

Le migliori scoperte musicali le aveva fatte così.

Quando gli terminavano gli skip di Spotify, poiché era troppo annoiato per pagare la versione Premium, e si era trovato bloccato da un muro, un muro che era una canzone sconosciuta, si era reso conto di quante occasioni si privasse ogni volta che le saltava.

Harry ha torto, deve sapere che si sta circondando da muri.

Non lo conosceva.

Non sapeva neppure il suo cognome.

Ma sapeva il colore dei suoi occhi.

E sapeva che amava i quarantacinque giri.

Sapeva che aveva paura di sbagliare strada, di deragliare.

Sembrava quasi come se, obbligandosi ad ascoltare solo due canzoni per disco, si limitasse. Come se seguisse un sentiero diritto senza intraprendere alcuna deviazione.

Harry, devi lasciare che il destino ti faccia perdere.

Romperò questi muri che hai costruito con tanta attenzione.

Sospirò.

Moriva dalla voglia di rivederlo.

Ma se era vero che la serendipità glielo aveva messo sulla strada, quella secondaria, allora l'avrebbe incontrato di nuovo, forse in una strada terziaria.

Perché si sa, non è stando sulla strada principale che succedono le cose.

Quel giorno ne aveva avuto la conferma.

Non stava cercando un negozio di dischi, ma c'era inciampato dentro e n'era uscito completamente diverso.

Quel giorno non cercava alcun disco, voleva semplicemente gustarsi una bomba alla crema.

Eppure quella bomba alla crema gli era costata cara.

Il prezzo di una camicia in lavanderia e un disco di Sinatra.

E un caffè, uno solo.

Perché non era riuscito a fare in tempo per poterne pagare due.

SerendipityWhere stories live. Discover now