VI

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Erano passati tre giorni e ancora nessuno aveva telefonato.

L'unica telefonata che gli arrivò fu da parte di un fanatico di Gesù che gli chiese di unirsi alla sua Chiesa.

A tenerlo occupato dalla noia fu il lavoro.

Louis lavorava in un piccolo negozio dell'usato, in periferia.

Non era il lavoro della sua vita, ma amava il vintage alla follia. Sperava di poterne aprire uno tutto suo un giorno.

Un negozio in cui avrebbe potuto restituire la vita a tutti quegli oggetti che erano stati abbandonati.

La cosa che più amava di quell'ambiente era quando, il lunedì, arrivavano i carichi di nuovi (per così dire) articoli da vendere. Soprattutto amava smerciare i libri.

Era più forte di lui, ogni qual volta arrivava un libro doveva controllarne l'anno di pubblicazione. Voleva a tutti costi sapere l'età di quel piccolo pezzo di storia che si ritrovava tra le mani.

Voleva immaginare che viaggio avesse fatto quel libro per arrivare fino a lui.

Ma una cosa che lo affascinava ancor più della data era leggere la dedica dentro la copertina.

Non quella dell'autore. Quella la saltava.

Quando si regala un libro a qualcuno si deve sempre lasciare una dedica, anche piccola, dentro la copertina.

Louis non regalava mai un libro senza aver prima scritto qualche suo pensiero con la penna.

Lo vedeva come un modo per dire 'ho comprato questo libro per te, non perché non sapevo cos'altro regalarti, ma perché queste precise parole mi hanno fatto pensare a te, mi hanno fatto sentire il bisogno di condividerle con te'.

Regalare un libro era una cosa veramente intima per lui.

Non li regalava a chiunque.

E non lo faceva sempre.

Aveva un solo libro per ogni persona a cui teneva.

Quello per Zayn lo trovò durante una passeggiata nel centro storico.

Era immerso nei suoi pensieri, quando si imbatté in una piccola bancarella di libri.

La donna dietro di essa richiamò la sua attenzione "Ehi, ragazzo"

Louis indicò se stesso, confuso.

"Sì, tu, vieni qui, avvicinati"

Un po' titubante fece ciò che gli era stato chiesto.

"Sei un guerriero della luce?"

"Sono un cosa?" chiese confuso.

"Un guerriero della luce! Ne avrai sentito parlare!"

"Temo di no, mi dispiace"

"I guerrieri della luce hanno sempre un bagliore nello sguardo, tu ce l'hai, ragazzo"

"Io?"

"Essi vivono nel mondo, fanno parte della vita di altri uomini, e hanno iniziato il loro viaggio senza bisaccia e senza sandali."

"Non credo di aver capito, signora"

"È Coelho. 'Il guerriero della luce non teme di sembrare folle . Quando è solo, parla a voce alta con se stesso. Gli hanno insegnato che questo è il miglior modo di comunicare con gli angeli, e lui tenta il contatto'"

"È incredibilmente bello" ammise Louis.

"Lo è davvero, allora ragazzo, sei un guerriero della luce?"

SerendipityWhere stories live. Discover now