XIII

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Quando Louis si svegliò il sole non era ancora sorto.

Guardò il suo orologio proiettore che, sul soffitto della sua camera da letto, segnava le 5 di mattina e dodici minuti.

E ora che faccio?

Non era mai stato un tipo dormiglione sin da bambino. Non era capace di riaddormentarsi una volta svegliato.

Quando era piccolo e si svegliava durante la notte, servivano i miracoli per fargli riprendere sonno.

All'asilo saltava sempre l'ora del riposino, preferiva osservare le lumache e attaccarle sulle pareti della classe.

Ormai era sveglio e avrebbe dovuto impegnare il suo tempo fin quando non sarebbe dovuto andare a lavorare al negozio.

Si alzò e raggiunse la cucina.

La caffettiera era già stata utilizzata, ciò significava che Liam era già sveglio.

Ma cosa fai per vivere, Liam? Che ci facevi già sveglio?

Abbrustolì un paio di toast da farcire con burro e marmellata e stese una tovaglietta sulla superficie della penisola.

Devo andare al negozio tra quattro ore, cosa posso fare fino ad allora?

Si guardò intorno, sorseggiando il suo caffè.

Potrei tornare alla pista da skate..

Perché no?

Mise i piatti nella lavastoviglie e andò a fare una doccia veloce.

Avrebbe sudato, non aveva bisogno di grandi preparazioni.

Mise una tuta grigia, infilandone i lembi nei lunghi calzettoni bianchi, con le sue amate yeezy boost v2 zebra.

Era pazzo di quelle scarpe.

Aveva risparmiato per sei mesi prima di poterle acquistare.

Zaino in spalla e uscì con il sole appena poco evidente all'orizzonte.

C'erano un paio di persone alla pista, probabilmente qualcuno che come lui si era svegliato troppo preso e aveva bisogno di scaricare lo stress da qualche parte che non fossero le quattro mura di una casa.

Alzò i copertoni, infilando la mano per recuperare il suo skate.

Ci si mise sopra e iniziò ad eseguire diverse mosse, corse per tutte le rampe e volò su ognuna di esse.

Ogni tanto gli piaceva provare qualche nuovo trucco.

Il mese prima aveva imparato a fare un perfetto pop shove it e non vedeva l'ora di usarlo in giro, ma nella sua testa c'era già un nuovo obiettivo: voleva imparare l'heelflip.

L'heelflip era letteralmente un kickflip al contrario, quello in cui viene fatto ruotare lo skate al contrario.

Aveva imparato l'ollie da ragazzo, far sollevare la tavola in aria era una delle basi principali, era assolutamente necessario per imparare gli altri trick.

Ma adesso per eseguire un heelflip a regola d'arte si concentrò per tenere un piede ben saldo sulla parte posteriore dello skate e l'altro sul centro. Schiacciò con entrambi i piedi, premendo il posteriore sul tail per far saltare la tavola.

Amava quella sensazione.

Quella frazione di secondo che passava librandosi in aria.

In volo scalciò in avanti con il piede anteriore  alla tavola, permettendole di capovolgersi.

SerendipityWhere stories live. Discover now