XXII

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Louis tornò a casa stanco.

Ad attenderlo non c'era nessuno, probabilmente Liam era fuori, perciò pensò di prendere un disco a caso tra i suoi e ascoltare la musica 'al buio'.

Lasciò che il suo dito indice sfiorò le copertine di tutti i suoi vinili dal basso e si fermò quando il polpastrello percepì una forma diversa rispetto alle altre.

Lo tirò fuori.

Da quando ho un 45 giri? E senza custodia!

Pensò ad Harry.

Non gli ho più detto quello che penso su questi vinili..

Louis credeva fermamente che Harry vivesse con i paraocchi, per questo preferiva i 45 giri, per questo voleva ascoltare solo due canzoni e nient'altro più.

Quando fu con lui quella notte non glielo disse, non ci pensò.

Non pensò di dirgli che avrebbe dovuto vivere esplorando il mondo.

Tenendo aperte le possibilità, perché nella vita non si sa mai.

Non si sa mai cosa può capitarti, cosa può succedere.

Poggiò delicatamente la circonferenza sul piatto e con ancora più grazia abbassò la puntina.

Non ho mai comprato un 45 giri, sarà di Liam probabilmente..

Mentre attese che le casse iniziassero il loro lavoro si affacciò al piccolo balconcino della cucina.

Era un'azione spontanea che faceva ogni qual volta tornava a casa, spalancava le finestre e si poggiava con i gomiti sul metallo duro delle imposte, poi guardava verso sinistra in attesa che il suo migliore amico facesse lo stesso.

Ma lui non era lì.

Non ancora, o non più.

Presto torneremo a parlare come due vecchie megere dai nostri balconi, te lo prometto..

Questo pensiero lo fece estraniare dai rumori attorno a lui.

Ma quando iniziò a metterli a fuoco quasi sbiancò.

Il suono si fece nitido, chiaro.

I know I stand in line
Until you think you have the time
To spend an evening with me
And if we go some place to dance
I know that there's a chance
You won't be leaving with me

Il cuore di Louis iniziò a battere con prepotenza.

Non è possibile

Quella canzone, quel disco.

Come poteva suonare quel disco in casa sua?

Si beò di ogni parola.

La porta d'ingresso si aprì e Louis corse incontro a Liam, appena rientrato.

"È tuo?" gli chiese con il fiato sospeso.

"Cosa è mio?" chiese confuso Liam.

"Questo disco, ascolta, è tuo?" disse prima di creare un silenzio di tomba per permettergli di ascoltare la canzone.

Liam si fece trasportare per pochi secondi dalle splendide note e poi asserì che no, non era suo quel 45 giri.

"Com'è possibile che sia qui?"

"Probabilmente l'avrai comprato a qualche fiera dell'usato e neanche te ne sarai accorto! Non pensarci troppo" disse lui tranquillo.

"No Liam, non capisci, questo disco è rarissimo, l'ho visto solo una volta in vita mia e non sono stato colui che l'ha acquistato" non fu proprio colui che l'acquistò, ma fu talmente vicino dal farlo.

SerendipityWhere stories live. Discover now