XIX

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"Sì, accetto, accetto" rispose Louis frettolosamente.

Cos'è successo adesso?

"Louis?"

Gli si gelò il sangue nelle vene.

"Zayn?! Cosa ci fai lì?! In che cazzo di guaio ti sei cacciato? Cristo!"

Louis iniziò a sudare nervosamente, le mani gli tremavano, era sicuro che stesse per avere un attacco di panico.

"Vieni a prendermi, ti prego"

Zayn sembrava estremamente scosso, sentirlo così spaventato fu come una secchiata d'acqua gelida gettata in pieno volto a Louis, doveva essere lucido per aiutare il suo migliore amico, qualunque cosa fosse successa.

"Che succede?" sussurrò Niall un po' confuso.

"Arrivo subito Zayn" staccò il telefono e prontamente si alzò dal divano "Zayn è stato arrestato, devo andare da lui"

"Sono venuto qui con la macchina, posso accompagnarti io"

"Sì, va bene, ti ringrazio amico"

Mentre Niall si avviò verso l'uscita, Louis prese velocemente il giubbino, non rendendosi conto del disco nero che cadde dalla tasca interna.

-

Davanti a loro c'era il carcere di Belmarsh.

Grosso, imponente, oscuro.

Un posto pieno di male.

Pieno di anime dannate, gente che aveva sbagliato e cercava un riscatto.

Non c'era mai stato.

"Mi aspetti qui?"

Niall annuì.

Chiuse la portiera dell'auto e si incamminò verso l'ingresso.

Non aveva idea di come comportarsi, di dove andare.

Con enorme imbarazzo, impacciato come non mai arrivò alla portineria dell'Istituto fornendo i propri documenti e dati personali.

"Lasci il telefono, orologio, chiavi ed altri eventuali oggetti elettronici in questa cassetta, le saranno restituiti una volta terminato il colloquio"

Louis annuì.

"Mi segua"

Dopo essere stato perquisito a dovere fu condotto da Zayn, che lo aspettava seduto attorno ad un tavolino in una stanza enorme.

Gli sembrò minuscolo.

In balia di tutto.

Doveva aiutarlo a uscirne.

"Louis, sei qui!" disse Zayn, con un velo di malinconia negli occhi.

"Amico, cosa diamine ti è capitato?"

"Sono stato trovato con della droga! In casa mia!" rispose evidentemente scioccato.

"Cazzo, ti droghi?"

"No, cristo!" la vena sul suo collo pulsava arrabbiata "Sono stato incastrato, quella roba non è mia! Non ho mai toccato un solo grammo di niente, mi conosci Lou!" lo conosceva bene, sapeva che anche da ragazzo non era mai stato d'accordo a fumare, semplicemente non gli piaceva non avere il controllo di se stesso.

SerendipityWhere stories live. Discover now