XVII

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"Allora ci affidiamo al caso?" chiese Louis timoroso.

"Ci affidiamo a qualunque forza esterna ci abbia fatti incontrare la prima volta" rispose Harry, sembrando più che convinto della decisione.

Louis cercò di avvicinarsi per dargli un bacio, avrebbe voluto imprimere sulle sue labbra per l'ultima volta l'essenza di Harry, ma egli glielo negò.

"Teniamocelo per quando ci rivedremo, Louis" disse lasciandolo con il volto ancora inclinato verso il suo.

"Diamoci un motivo per cercarci" continuò poi.

Si allontanarono lentamente e molto a fatica.

"Ci vedremo quando il caso vorrà farmi una splendida sorpresa"

"Ci vedremo in un battito d'ali di farfalla"

Si guardarono un'ultima volta e con un cenno del capo si salutarono.

Harry girò a destra.

Louis girò a sinistra.

Non sapeva neanche perché, in fondo andando a sinistra non sarebbe arrivato a casa sua, ma non voleva seguire Harry.

Continuarono per le loro strade senza mai voltarsi.

O forse sì.

Quando Harry si voltò per cercare Louis con lo sguardo non trovò i suoi enormi occhi blu ad aspettarlo.

E quando Louis si girò per vedere se Harry lo stesse guardando vide soltanto la sua nuca.

Erano le quattro del mattino, non sembrò esser passato tutto questo tempo e invece..

Ripensò a quanto fosse stata bella quella serata.

Sono un cretino, ma cosa sto facendo?!

Preso da un'energia improvvisa nonostante la stanchezza di una giornata colma di emozioni, iniziò a correre verso la direzione di Harry.

Verso destra.

Ma non lo vide più, Harry scomparse in soli venti minuti.

Sono la persona più stupida sulla faccia della terra!

Si sedette su un muretto e contemplò il cielo.

C'era una nuova stella.

In quell'enorme blu c'era un nuovo punto di domanda.

-

Quanti giorni erano passati da quando Zayn e Liam avevano parlato per chiarire la loro condizione?

Zayn non lo sapeva con precisione ma gliene sembrarono troppi.

Avevano chiarito, sì, ma bastava?

Davvero non provava più niente?

Non era sicuro di niente, tanto quanto non fosse sicuro del fatto che volesse capire cosa stesse accadendo a Gigi, la misteriosa ragazza del piano di sotto.

Era qualcosa di più forte del semplice 'provarci' con lei, sapeva che nascondesse qualcosa, ormai era evidente, ma quanto infondo poteva avventurarsi in questa faccenda?

Senza urtare i nervi né di Gigi né del suo fidanzato.

Erano le sei di mattina e Louis ancora doveva tornare, lo sapeva perché non aveva sentito alcun rumore di porte che si aprivano, se non quando Liam era uscito di casa per lavoro.

Come ogni mattina alle quattro e diciassette minuti.

È proprio quando il sonno stava per avere la meglio, batterono due colpi alla porta, doveva essere lui.

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