XXVI

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Louis e Zayn non parlavano ormai da settimane.

Sentiva i suoi passi ogni mattina quando immaginava che stesse uscendo di casa e ogni sera quando rientrava.

Di Louis non c'era molto da dire, continuavano le sue giornate al negozio insieme a Ben.

Incontrava Niall al pub, bevevano un paio di birre, azzannavano panini più grossi delle loro facce e parlavano di calcio.

E con Liam le cose non poterono mettersi meglio, con Zayn fuori dai loro discorsi non ci furono più momenti di imbarazzo.

Ma gli mancava terribilmente.

Era appena iniziato giugno e questo significava soltanto una cosa.

Il loro negozio di vestiti vintage preferito avrebbe messo gli sconti.

Era un rito propiziatorio per ogni estate andare lì e spendere un patrimonio in costumi e camicette con stampe imbarazzanti.

Ma probabilmente quell'anno sarebbe saltata.

Infatti Louis avrebbe dovuto passare la giornata a girarsi i pollici dietro il bancone, anche perché a inizio giugno nessuno aveva voglia di comprare libri usati o mobiletti un po' ammaccati.

Persino Ben gli diede buca, gli aveva detto che quel giorno avrebbe dovuto vedersela da solo al negozio poiché lui aveva un impegno che non poteva più rimandare.

Così fece anima e coraggio e aprì le serrande della baracca.

Dall'apertura non arrivò una sola anima, nemmeno una.

Fece scorrere il tempo giocando sulla sedia girevole fino a farsi venire la nausea.

Lesse le copertine di tutti i libri appena arrivati.

Sistemò i modellini di automobili nella vetrina con cura e li osservò pensando a Ben.

C'era un auto gialla che glielo ricordò particolarmente, perciò la sottrasse alla clientela e se l'infilò nella tasca.

Ripose una banconota nel registratore di cassa e così passarono altri venti minuti.

Poi un uomo in giacca e cravatta varcò l'ingresso.

"Salve, posso aiutarla?" chiese gentilmente Louis.

"È lei Louis Tomlinson?"

"Sì, c'è qualche problema?" chiese intimorito.

"Il signor Benjamin Dacklett è venuto a mancare questa mattina"

La vista di Louis iniziò ad appannarsi.

Gli mancò il respiro.

"Benjamin è morto?"

"Purtroppo sì, lei è stato segnalato come unica persona da contattare, non ha lasciato alcun testamento perciò discuteremo delle pratiche legali appena dopo il funerale, questo è il mio biglietto da visita" glielo porse, ma vedendo che il ragazzo non reagì pensò di poggiarlo sul bancone.

Louis percepì quelle parole come rumori sconnessi.

"Benjamin è morto.."

Benjamin non c'è più..

"Mi dispiace per la sua perdita"

SerendipityWhere stories live. Discover now