XXIV

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Ancora una volta Zayn si svegliò solo, o così gli parve.

Aveva dormito sul divano come sua abitudine quando il sonno era più forte di qualsiasi altra cosa.

Quella notte l'aveva stremato.

Tutte le emozioni che aveva tenuto represse per dieci anni erano catapultate nel suo cuore in una sola luna.

La loro luna.

La stessa che li aveva visti innamorarsi.

Viversi.

E poi abbandonarsi.

Un insolito odore di caffè gli aggredì le narici.

"Liam?" tentò di chiamarlo, prima di mettersi seduto con un cuscino in braccio.

"Eccomi" disse lui, arrivando nel salotto e porgendogli una tazzina di caffè con estrema premura.

"Credevo che te ne fossi andato via, che mi avessi lasciato solo" ammise con tono infantile.

"No, sono qui, te l'avevo promesso"

Il suo sorriso rincuorante gli scaldò il cuore.

"Grazie per essermi stato vicino, ne avevo davvero bisogno" disse prima di assaggiare quel particolare caffè fumante.

Fu talmente terribile che gli si lesse in faccia.

"Ma dai! È così pessimo?"

"Solo un po'" rise lui, guadagnandosi un pugno sulla spalla.

"Ho usato ciò che avevi in dispensa" confessò.

"Merda! Hai usato il miscuglio di orzo, caffè e zenzero che ho setacciato due settimane fa per dipingere!" sputò violentemente facendo ridere Liam con trasporto.

"Cazzo scusami, non ne avevo idea" la sua risata si fece più rumorosa.

"Tu non l'hai neanche assaggiato, non è vero?" chiese Zayn soffocando una risata contrariata.

"Colpevole! Aveva un odore troppo strano, ti chiedo scusa" disse con sincerità, prima di ridere ancora più irrefrenabilmente.

Rimasero a sogghignare per minuti che parvero ore, poi entrambi si placarono, collezionando fiatoni da maratoneti.

"Credi che ne dovremmo parlare?" chiese Liam all'improvviso, rompendo il silenzio.

"Di cosa?"

"Di cosa? Di stanotte Zayn! Credi che serva a qualcosa parlarne?"

"Io credo che non sia un problema di cui dobbiamo necessariamente preoccuparci adesso" rispose lui noncurante, incastrando le dita delle sue mani tra gli incavi delle sue stesse falangi.

-

"Lou, ricorda.. potrebbe non essere lui" disse Niall cercando di infondergli coraggio, ma anche un po' di realismo "Qualunque cosa accada mantieni la calma e vedrai che andrà bene, hai noi qui con te!"

Louis, Niall e Benjamin avevano seguito le indicazioni fino all'indirizzo in cui sarebbe dovuta esserci la casa di Harry.

Era un piccolo quartiere circondato da villette a schiera dai colori della primavera.

Un posto incredibile.

Un posto che si addiceva molto alla personalità di Harry.

"Sì, grazie amico"

Benjamin li guardò con affetto.

Quando fu sceso dalla macchina osservò il foglietto a quadratini sul quale era appuntato l'indirizzo.

SerendipityWhere stories live. Discover now