VII

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In alto a destra, sopra quella citazione che ormai lo tormentava ovunque, vide due piccoli cerchi disegnati a matita.

Erano dei 45 giri, li aveva riconosciuti.

And though it's just a line to you, for me it's true..

Era una frase della canzone di Sinatra, Somethin Stupid.

E anche se per te è solo una riga, per me è vero..

Harry, sei tu?

Sarebbe così assurdo chiedere al destino se sia tu l'artefice di ciò?

E' strano sperare che dietro a un po' di matita sfumata sulla carta ci sia tu?

Louis prese una penna e con cura, facendo attenzione a non creare sbavature sul foglio, iniziò a scrivere.

And never seemed so right before, I pratice every day to find some clever lines to say..

Aveva continuato la canzone.

E non mi è mai sembrata così giusta prima, cerco ogni giorno di trovare qualche frase intelligente da dire..

Poi, in minuscolo, là dove nessuno aveva lasciato alcuna dedica, all'inizio del libro scrisse:

Serendipity

L.T.

Perché anche se sapeva che chiunque potesse celarsi dietro quella pagina ingiallita, lui sperava che fosse Harry, sperava che il caso avesse giocato in suo favore, anche questa volta.

Lasciò il libro sul bancone e sistemò i restanti sui vari scaffali, in ordine di genere, di anno di pubblicazione e di condizioni.

Amava mettere in ordine le cose al negozio.

L'opposto di come si comportava in casa sua.

E anche l'opposto del suo cuore, sempre in subbuglio.

Che ordine avrebbe potuto avere il cuore di una persona talmente emotiva?

Ma amava questa sua sensibilità.

Questa sua instabilità.

Lo rendeva umano.

Quella giornata di lavoro l'aveva stremato, non vedeva l'ora di tornare a casa, perciò dopo aver passato lo straccio sui vari ripiani ed aver spazzato alla meno peggio in tutti gli angoli del negozio, salutò Benjamin e tornò a casa.

-

Si lasciò cadere sul divano a peso morto, con una birra in mano.

Per farsi compagnia mise un film, Pulp Fiction. Era un malato di Tarantino. Aveva i poster delle locandine di tutti i suoi film nella camera da letto.

Erano crudi, questa cosa lo attirava tantissimo.

Pablo Picasso diceva 'Gli artisti bravi copiano, quelli grandi rubano'

Ed era ciò che faceva Quentin Tarantino secondo lui, non era nato come regista, lo era diventato con il tempo prendendo spunto, facendo proprie con avidità alcuni spezzoni di certi film. Lui crea ricreando. Per questo motivo lo ammirava tantissimo, faceva ciò che faceva Louis nel negozio.

Era come uno pseudo Robin Hood, rubava da alcuni per conferire ad altri.

Prendeva qualcosa e gli donava nuova vita.

Per non parlare delle colonne musicali, lo facevano letteralmente impazzire.

Mentre si perdeva nelle parole di Mia Wallace, che sul suo modesto schermo stava raccontando la barzelletta dei tre pomodorini a Vincent Vega, squillò il telefono.

SerendipityWhere stories live. Discover now