Prologo

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L'ultima partita di campionato si svolgerà domani 23 Maggio.

Ogni anno è sempre doloroso allontanarmi per un po' da questa squadra.

Chi ci gioca e tutto lo staff mi hanno sempre trattata come se fossi di famiglia nonostante la mia giovane età.

Ho iniziato da tirocinante qui a soli diciotto anni e ora, dopo quattro anni, sono ancora con loro.

«non fare il muso» Lorenzo mi tira uno schiaffetto dietro la testa ed io lo guardo male «come ogni anno» sorride Piotr lasciandomi un leggero bacio sulla guancia.

Non ho mai capito il suo comportarsi così dolce con me.

Sembra quasi sia innamorato perso della sottoscritta, ma ne abbiamo parlato molto e più volte mi ha confermato che per lui sono come una sorellina.

E di questo sono felice.

Non so quanto l'amore faccia per me, credo sia estremamente complicato amare qualcuno.

«Sofia, salta il tuo discorso filosofico, almeno quest'anno» simpatico come sempre «lasciala stare Dries è già triste come una bambina a cui hanno rubato le caramelle» Matteo viene in mio soccorso e lo ringrazio mentalmente.

«vado a salutare Gennaro» saluto i miei amici con la borsa in spalla e mi dirigo nella stanza, non molto lontana dagli spogliatoi, per salutare l'allenatore che, molto probabilmente, andrà via.

Busso alla porta prima di entrare.

Una voce maschile mi giunge alle orecchie e sorrido spalancando la porta «buon pomeriggio» anche lui mi sorride e si alza venendo verso di me.

«ti aspettavo Sofia» mi stringe forte in un abbraccio che ricambio calorosamente «forse tu mi mancherai ancora più dei ragazzi» scoppia a ridere sciogliendo l'abbraccio «è deciso?» lui scuote la testa «si, molto probabilmente» annuisco mordendomi il labbro.

«ci mancherai» annuisce e poi torna a sedersi sulla sedia «mi sei sempre piaciuta Sofia, come persona e come fisioterapista» sorrido «grazie mister»

«tieniti stretti questi ragazzi e questa squadra, ma soprattutto la città»

Ho sempre ammirato Gattuso e mi mancherà vederlo su quella panchina.

«si, certo» mi avvicino alla porta «non è un addio, è un arrivederci» gli dico prima di aprirla «esattamente»

Prima di chiudermi la porta alle spalle, ci salutiamo un'ultima volta.

Si, domani giocheremo l'ultima di campionato, ma raramente parlo con Gattuso in panchina ed io? Di solito, torno sempre a casa.

Ho preferito salutarlo ora che, magari, non salutarlo proprio.

Sento un rumore provenire dal cellulare ed osservo il messaggio che mi è stato appena mandato.

"Convocato e felice, magari ti porto a Coverciano"

Alzo lo sguardo cercando quel castano che mi ha inviato la foto.

Lo vedo li, con il braccio che mi saluta.

Corro verso di lui prendendolo per un braccio «in che senso?» ho letteralmente le stelle agli occhi.

«ti va di raggiungerci? Non da subito, a metà Europeo» spalanco la bocca e annuisco «dagli ottavi?» chiedo tirandogli un capello «se sei felice»

Lascio un bacio sulla guancia del mio amico e comincio a fare tanti piccoli saltelli per il corridoio «Lore, ti amo»

«lo so, mi amo anche io» si indica ed io scoppio a ridere.

Loving is not easy || Federico Chiesa? Matteo Pessina? ||Where stories live. Discover now