Capitolo 19: chi mi ha sempre protetta

924 55 24
                                    

Mercoledì 7 Luglio

Prendo di corsa le mie cose ed esco dalla mia stanza dirigendomi nella sala da pranzo per fare colazione.

E spero che Federico non sia già seduto a parlare con gli altri perché altrimenti potrei letteralmente perdere la testa.

Quando mi avvicino al tavolo, fortunatamente non trovo Federico.

Osservo il posto vicino a Nicolò, dove mi siedo sempre, però poi sposto il mio sguardo di fronte ed osservo, da destra a sinistra, Jorge, Lorenzo, Manuel e infine Matteo.

Il posto affianco a Matteo è libero e, di conseguenza, decido di sedermi vicino a lui.

Sono certa che tra poco verrà Marco a chiedermi di sedersi, ma a quel punto, la mia colazione sarà già terminata.

Matteo mi guarda con sguardo indagatore e appena mi siedo al suo a fianco, sposta il cappuccio nero della mia felpa.

Si perché presa dalla rabbia mi sono messa una felpa con la zip, ma al di sotto di essa indosso una mia maglietta del medesimo colore.

Matteo continua a guardarmi, ma non mi parla.

Faccio finta di nulla e comincio a mangiare il mio solito cornetto e poi bevo il latte.

«mi vuoi dire cosa è successo o me lo farò raccontare da Federico?» mi domanda Matteo avvicinandosi a me.

La bocca è vicina al mio orecchio e, per qualche strana ragione, comincio a provare dei brividi per tutto il corpo.

Continuo a bere il latte, ma quando sento Nicolò salutare il ragazzo che ha dormito con me stanotte, il mio sguardo si sposta su di lui.

Mi osserva e poi mi indica «perché non sei seduta qui?» mi domanda spostando la sedia dove è mio solito sedermi «dovevo parlare con Matteo» sbuffo abbassando lo sguardo.

Fortunatamente ho finito di mangiare molto velocemente, così mi avvicino verso il mister.

Mi dispiace disturbarlo dalla sua colazione, ma oggi non è giornata.

«mi scusi disturbarla e mi scusi dell'imprevisto, mi rendo conto di aver preso un impegno con lei e la squadra, ma oggi non me la sento molto di passare la giornata con i ragazzi a causa di un disagio privato che non riguarda la squadra, ma solo me» mento perché non voglio mettere nessuno in meno e il mio brutto umore può contagiare gli altri.

Roberto mi sorride annuendo «tranquilla Sofia, a tutti capita una giornata no, ricorda che non sei costretta ad osservare i ragazzi» io sorrido di rimando «a me fa più che piacere, solo che oggi è assolutamente una brutta giornata»

Lui mi fa segno di capirmi e, successivamente, mi fa segno di andare via, capisco in questo modo che lui mi ha dato il permesso.

Così do un ultimo sguardo verso il tavolo notando gli occhi indagatori sia di Federico che di Matteo.

Mi dirigo verso la mia stanza, la apro e poi la chiudo, cominciando a scivolare contro essa.

Vorrei piangere ed urlare, ho ancora quel messaggio impresso nella testa e mi disturba così tanto sapere di aver fatto quel che ho fatto con Federico.

Mi sento veramente uno schifo, ma lei non lo sa, lei sa solo del bacio.

Qualcuno bussa alla porta, ma io non mi muovo, ho paura di ritrovarmi quegli occhi nocciola che pochi attimi fa mi stavano mangiando viva.

«Sofia lo so che sei lì dentro» alzo la testa quando sento la voce di Matteo dietro la porta «non so cosa sia successo, ma sappi che io sono qui» sento la sua voce farsi più vicina, forse si è accovacciato alla porta.

Faccio un singhiozzo «non piangere Sofia» batte un pugno sulla porta «ti prego» mi alzo dalla mia posizione e posando la mano destra sulla maniglia della porta «sei solo? Nei dintorni non c'è nessuno, vero?» gli domando prima di spalancarla.

«si, sono solo io» apro la porta e in meno di due secondi sento due braccia circondarmi il busto.

Un abbraccio.

Matteo mi sta abbracciando e mi sta dando tutta la forza che ha in questo momento.

Ed è come se mi sentissi al sicuro, come se fosse stato sempre lui a proteggermi da lontano.

Chiude la porta con la schiena, tendendomi ancora stretta a se «dimmi cosa è successo» si stacca da me in modo da potermi portare le ciocche dei ciuffi dietro le orecchie «hai presente che Federico mi ha baciata ieri?»

I suoi occhi si incupiscono ed io sussulto quando si allontana da me portandosi una mano sotto al mente «si»

«con questa sua azione ho avuto molti messaggi, il vero problema è che una ragazza mi ha scritta su Instagram e il suo messaggio era "vedo che il mio ragazzo si sta divertendo con la squadra"» Matteo aggrotta le sopracciglia cominciandomi a guardare male «io non ci credevo, così ho aperto il profilo e ho trovato delle loro foto in cui entrambi sono felici» una lacrima solca il mio viso.

«e poi ho aperto anche l'account di Federico e scorrendo ho trovato delle foto con lei» mi siedo sul letto osservando il vuoto.

Matteo non parla, mi osserva solo.

Si avvicina a me in modo da potermi togliere la felpa ed io lo guardo confusa.

Mi osserva con attenzione così decido anche io di guardarmi. Mi alzo dal letto e mi dirigo velocemente verso lo specchio in bagno, osservando la mia figura.

Mi viene da piangere quando vedo dei segni violacei lungo il mio collo.

Ma non tanto che sia stato Federico a farmeli, ma che Matteo li abbia visti. Mi sento nuda in questo momento.

«non so che dirti» entra nel bagno mentre io continuo a guardarmi allo specchio «come si chiama la ragazza?» mi domanda avvicinandosi più a me.

«Benedetta» mi giro verso di lui con un sorriso amaro.

Lui sospira e poi mi lascia sola nella stanza.

^^^
Domanda, ma voi siete team Fede o Matteo?

Loving is not easy || Federico Chiesa? Matteo Pessina? ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora