Capitolo 32: semi-ufficiale

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Lunedì 12 Luglio

I miei occhi passavano da Manuel e Nicolò che nonostante fossero seduti in due posti diversi, riuscivano lo stesso in qualche modo a picchiarsi.

Io li ammiro molto se devo essere onesta.

«come fanno ad uccidersi anche così?» chiedo al castano al mio fianco «non ne ho la più pallida idea, sono maghi» sorride osservando i due.

«volevo dirti una cosa» mi giro a guardarlo del tutto «è strano, ma sei riuscita a spingermi e a farmi capire i miei veri sentimenti» incrocio le sopracciglia «in realtà sei tu che mi hai fatto capire cosa provassi»

«anche tu, fidati» anche lui si gira totalmente verso di me «volevo sistemare la situazione con Benedetta a questo punto, è sembrata una stronza, ma non lo è» mi sorride quando nomina il nome di quella ragazza.

Lui è un po' come me, stavamo cercando di rifugiarsi tra di noi, quando invece abbiamo avuto l'amore al nostro fianco.

«se nonostante tutto lei ti fa stare bene, dovresti scriverle» allargo il mio sorriso.

So per certo che il ragazzo corvino ci sta ascoltando e spero sia fiero di me.

«si, forse dovrei» prende il cellulare ed io lo osservo ancora con il sorriso sulle labbra «ora fa anche cupido» Lorenzo mi tira una ciocca di capelli.

Mi porto una mano sulla testa e lo guardo male quando lo vedo alzato vicino alla mia testa «ti sembra il caso?»

Lui sorride e annuisce «ovvio» gli faccio una smorfia e poi faccio un grande sospiro.

«amore mio» urla Nicolò alzandosi e il nostro sguardo si sposta su di lui «sto parlando con Sofia, non con voi, illusi» continua con fare ovvio.

«chiamala ancora "amore mio" e poi vediamo chi è l'illuso qua» dice Teo alzando il dito «la regina Elisabetta» dice Manuel indicando il dito di Matteo e tutti scoppiamo a ridere.

«mi fate parlare con Sofia Barone?» urla Nicolò spazientito «vai vai» dico sospirando «ma cosa vi siete detti tu e il mister, facci sapere dai»

Ed era così, non gliene avevo ancora parlato perché speravo di farlo in un momento più tranquillo.

Ma soprattutto perché volevo farli festeggiare «è vero! Cosa ti ha detto?» dice Matteo girandosi verso di me.

Sorrido «volevo annunciarvi che faccio quasi ufficialmente parte dello staff medico azzurro e aiuterò spesso il mister con la squadra» muovo le mani in segna di festa «quasi perché a Roma firmerò il contratto» sorrido.

Tutti cominciano ad urlare e battere le mani «grande!» urla Lorenzo scompigliandomi i capelli «afammocc Sofia!» continua ad urlare e io mi giro a picchiarlo «cosa c'entra ora?»

«è per la felicità» fa piccoli salti ed io scoppio a ridere «bravissima» Teo mi prende per il mento e mi gira verso di lui lasciandomi un veloce e leggero bacio sulle labbra.

Sorrido staccandomi da lui e poi gli lascio un altro bacio «grazie» mi lascia poi un bacio sulla fronte e poi mi allontano nuovamente da lui.

Mi siedo sul mio posto e poi Federico mi alza la mano «quando avevi intenzione di dirlo?» io batto il cinque e lui scoppia a ridere «ora»

Ora come ora vorrei soltanto addormentarmi.

E credo che farò così visto che ci vuole ancora un po' di tempo prima di arrivare a Roma.

Questa notte non ho dormito quasi per nulla, ero troppo presa da sistemare le cose con Matteo per dormire e quelle poche ore che ho fatto non sono state le più comode della mia vita.

Ho ancora un mal di schiena che mi sta distruggendo e queste poltroncine del bus sono nettamente più comode di quel pavimento che mi ha letteralmente distrutta la schiena.

Così chiudo gli occhi e lascio che il tempo scorra mentre comincio ad addormentarmi.

***

«AEJ» mi sento urlare nell'orecchio e così apro gli occhi di scatto «oggi sei entrato in modalità "rotture di cazzo"?» gli chiedo portandomi una mano all'orecchio sinistro «siamo rimasti solo io e te su questo pullman, ho chiesto si ragazzi di scendere per svegliarti in modo carino» mi porta una mano sulla testa Lorenzo ed io sbuffo «se un amore, lo sai?»

Lui annuisce e poi mi alzo «mi devi raccontare un po' di cose, tipo perché ora stai con Matteo» dice prendendomi la piccola borsa che avevo con me con dentro solo cellulare, cuffiette e altre cose che ora non ricordo, ma che sono essenziali (almeno per un viaggio).

«storia lunga che ti racconterò poi» sorrido mentre scendo dal bus «non so se lo hai mai notato, ma Matteo ti ha sempre lanciato degli sguardi, non so, particolari?» mi mordo il labbro osservando il ragazzo dai capelli neri non molto distante da noi.

«ti dico solo che è innamorato di me da molto tempo» mi giro a guardare Lorenzo con un occhio chiuso «si vede, è letteralmente perso di te» il mio amico mi da un bacio sulla testa «sono felice con lui, con Fede ero felice, ma ci siamo resi entrambi conto che in realtà ci sentivamo al sicuro con altre persone» lui annuisce.

«va da lui» mi allontano da Lorenzo e solo ora mi rendo conto della quantità di persone che ho davanti. Non ci avevo fatto caso perché eri troppo interessata a parlare con Lorenzo.

Sento voci a destra e sinistra, urla, complimenti alla squadra.

Però poi mi sento chiamata anche io, sento chi mi chiede io chi sono, cosa facessi, ma soprattutto volevano sapere del mio flirt con Federico.

Voglio dire, fino a quella stessa mattina, sugli schermi, avevo baciato lui.

Ed è a questo punto che non mi avvicino più a Matteo.

Non voglio entrare in qualche gossip, resto qui dove sono, lontano sia dal corvino che dal castano.

Voglio essere presa in considerazione per quello che sarò, non per la fidanzata di.

Così mi avvicino all'ennesima persona che mi chiede qualcosa.

«sono la nuova fisioterapista della nazionale e vice allenatrice del ct Mancini» sorrido con voce decisa e poi mi allontano.

Fiera di quello di aver detto.

Loving is not easy || Federico Chiesa? Matteo Pessina? ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora