Loving is not easy || Federico Chiesa? Matteo Pessina? ||

Capitolo 2: Coverciano-Londra

Sabato 26 Giugno

Questa mattina sono arrivata a Coverciano nell'hotel in cui alloggiano i ragazzi.

Lorenzo ha parlato di me alla reseption prima di partire ieri sera.

Di conseguenza, non dovrebbero fare troppi problemi.

Ho posato le mie cose nella stanza nello stesso corridoio dei ragazzi e poi mi sono vestita con una maglia di Lorenzo che aveva lasciato alla reseption.

Ammetto di aver sorriso quando l'ho vista.

Lorenzo è un ragazzo da sposare e devo dire che sua moglie è davvero fortunata.

In questo momento sono all'aeroporto ad aspettare il mio aereo per Londra.

Questa giornata é davvero pesante.

Alle sei ho avuto l'aereo per Coverciano e ora, che sono le tre, ho l'aereo per Londra.

Massimo per le sei dovrei arrivare a Londra e poi prendere un uber per Wembley.

Lorenzo mi ha rassicurata che dalla prossima partita, se riusciremo a passare oggi, partirò con loro, come se facessi parte del team.

Mi sento un po' in imbarazzo, ma evidentemente non sarò di intralcio per la squadra e per il team.

In fin dei conti lavoro con i ragazzi e sono una persona seria, non dovrebbero avere problemi.

Inoltre se avessero bisogno di un fisioterapista io sarei assolutamente disponibile.

Un sogno che diventa realtà quelli di seguire gli azzurri nel loro viaggio.

In futuro, magari, lavorare con loro.

I miei pensieri vengono sostituiti dalla voce elettronica che ci informa di salire sull'aereo.

Mi affretto a prendere la mia borsa e poi mi dirigo nel lungo corridoio che mi porterà a Londra.

Prima di salire effettivamente sull'aereo, mando un messaggio a Lorenzo che mi aspetterà Wembley.

Per modo di dire visto che io arriverò molto tempo prima di loro.

Mi siedo al mio posto, vicino al finestrino, e poi metto la modalità aereo.

La cosa positiva del virus è che non avrò nessuno al mio fianco, cosa che mi rallegra molto.

Non sono un tipo a cui piace chiacchierare o perdere tempo.

Sto molto bene da sola.

Sorrido mettendomi le cuffie nelle orecchie e cominciando ad ascoltare le mie canzoni preferite.

Posso augurarmi una buona notte e sperare di atterrare a Londra viva e vegeta.

***

Il tempo è letteralmente volato sull'aereo che però ha fatto un leggero ritardo.

Dovevo arrivare alle cinque e venti, ma invece sono atterrata alle sei.

Niente di grave, solo che ho dovuto avvertire Lorenzo.

Insomma, pensavo di fare prima e magari riuscire a salutarlo.

Ora devo assolutamente correre a Wembley, altrimenti potrei fare seriamente tardi.

Soprattutto perché mi conosco.

Inoltre ci vorrà circa un ora e mezza per arrivare allo stadio.

Chiamo un Uber che in poco tempo arriva e mi ci precipito dentro.

Riempio Lorenzo di messaggi dicendogli che l'aereo ha fatto dei ritardi.

Lui sa il tempo di percorrenza dall'aeroporto allo stadio, non c'è bisogno di spiegargli nei minimi dettagli la situazione.

Sospiro osservando il mio biglietto, rendendomi solo ora conto che sarò in tribuna.

Ovviamente

Mi batto una testa sulla fronte e sorrido, davvero avevo dei dubbi?

L'autista mi guarda preoccupato dal suo specchietto, ma io faccio finta di ignorarlo.

Preferisco evitare di dargli delle spiegazioni, quindi ignoro tutto.

Sorrido quando in lontananza continuo ad osservare lo stadio.

Solo quando siamo arrivati mi rendo conto di avere contanti solo in euro.

Vorrei sotterrarmi.

Ringrazio mentalmente la mia carta di credito che mi salva.

Dopo aver pagato esco volando dall'auto e mi dirigo di corsa allo stadio.

Osservo il pullman dell'Italia non molto lontano da me, credo siano arrivati da poco perché vedo molti che continuano ad uscire.

Sorrido appena riconosco Lorenzo da lontano.

Gli mando un messaggio prima di entrare e poi mi entro nello stadio.

Il mio cellulare squilla a causa di un suo messaggio.

"Vuoi che ti vengo a prendere? Mandami la posizione"

Sorrido scuotendo la testa.

Digito subito la risposta.

"Non c'è ne bisogno, mi dirigo alla tribuna, in bocca al lupo"

Riprendo la mia camminata verso la tribuna e poi mi siedo al mio posto, aspettando i ragazzi in campo.