Capitolo 13: Belgio-Italia

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Venerdì 2 Luglio

Finalmente il grande giorno dei quarti di finale a Monaco di Baviera era giunto.

E i ragazzi non stanno più nella pelle.

Il viaggio, ieri, è stato pieno di grida di incoraggiamento.

Sono convinta che oggi vinceremo come le scorse partite nonostante il Belgio sia una bellissima squadra.

Inoltre, a causa di spazio, mi sono aggiunta al gruppo di Lorenzo per dormire in stanza e fortunatamente mi hanno accettata a buon cuore.

Tutta la serata di ieri sera, nella nostra stanza di hotel, sono volate solo tante risate che Lorenzo, Marco e Ciro mi hanno fatta provare.

Tre ragazzi da un grande cuore, ma soprattutto con con tanta voglia di vincere.

Sono felice che, in qualche modo, sono riuscita ad arrivare qui.

Certo, ora siamo sul pullman per dirigerci all'Alianz Arena, già visibile in lontananza, un sogno poterci entrare, uno degli stadi più belli che io abbia mai visto.

E se pensavo che in foto fosse bellissimo, da vicino è davvero straordinario. Ne sono follemente innamorata.

«il tuo amore per gli stadi» mi tira uno schiaffetto sulla testa Lorenzo «pensa alla partita tu» mi giro puntandogli un dito contro «ti piacciono gli stadi?» mi domanda Fede al mio fianco. Io annuisco continuando ad osservare quello stadio così tanto elaborato e decorato.

«colleziona stadi» annuncia il mio amico dai posti dietro i nostri «in che senso?» questa volta é Manuel a parlare, seduto davanti a noi «ha dei puzzle a casa, stadi 3D» ruoto gli occhi e sospiro «patita» continua il castano dietro di me «tu la partita non la giochi» gli dico guardandolo male, molto male.

Sento Manuel e Jorgi scoppiare a ridere «ma gli hanno rubato la lingua?» chiedo a Manuel indicando il ragazzo al suo fianco «sta dormendo» risponde alla mia domanda mentre si affaccia per guardare meglio il suo amico «secondo te dormo prima di una partita?» domanda questa volta Matteo muovendosi.

«Manuel è particolare» gesticola Niccolò dall'altra parte del bus, ma parallelo al posto mio e di Fede «io ancora non capisco» mi giro verso il ragazzo «tranne la tua ansia che ti sta divorando» Fede mi sorride e prende le mie mani «perché se voluto stare seduto vicino a me? Non ti metteva più a tuo agio stare vicino a Federico?»

Il suo sorriso diventa più grande e scuote la testa «mi fai stare tranquillo» mi mordo le labbra mentre porto nuovamente lo sguardo verso lo stadio, oramai più vicino a noi.

«e poi non mi stressi» mi stringe la mano per farmi girare, cosa che faccio. Federico mi mostra tutti i ragazzi che scherzano tra di loro ed io scoppio a ridere «è quello che ti serve» gli dico osservando l'ambiente.

«a me servirebbe altro in questo momento, ma poi me lo giocherò» incrocio le sopracciglia «quando meno te lo aspetti, no?» il mio sguardo si posa sui miei piedi «si»

Lui mi prende il mento e me lo gira velocemente verso di lui per lasciarmi l'ennesimo bacio all'angolo della bocca.

Scuoto la testa mentre scende velocemente dall'autobus ed io sorrido amareggiata «cosa ti avevo detto?» sento la voce di Matteo vicino al mio orecchio, ma quando mi giro per rispondergli lui è già andato via.

L'unica cosa che mi resta da fare è quella di tifare fino allo sfinimento per i ragazzi, ora che mi sono ambientata nel gruppo.

E così, da quelle urla negli spogliatoi, mi sono ritrovata in tribuna ad urlare e tifare per loro.

Soprattutto quando dopo solo tredici minuti, Leonardo segna il primo gol della partita, ma qualche minuto dopo viene annullato a causa di un fuorigioco.

Dopo quindici minuti da quel gol annullato di Leonardo, finalmente l'Italia riesce a segnare un nuovo gol con Nicolò e dopo solo altri dieci minuti (e poco più) ecco che il mio grande amico segna.

Scoppio a ridere quando si avvicina di più agli spalti, ma più precisamente verso le panchine, ed urla un evidente "afammocc" per di più aggiunge "Sofia" subito dopo e poi alza le mani per fare un cuore.

Amo quel ragazzo con tutta me stessa, e  sono seria.

La partita però non finisce qua perché nei minuti di recupero viene assegnato un rigore per il Belgio che Romelu Lukako non sbaglia.

Non ne sono molto certa, ma ad occhio mi sono resa conto che questo rigore è molto dubbio e sono quasi certa che non doveva esserci.

Sospiro quando, dopo i quindici minuti di pausa, la partita riprende.

Il Belgio fa di tutto per raddoppiare, ma fortunatamente abbiamo una difesa d'acciaio e un portiere ancora meglio.

Una scena che avviene intorno agli ultimi dieci minuti di gioco mi fa rabbrividire, Leonardo si è accasciato a terra a causa di un dolore.
Quello che riesco a percepire da qua è che l'infortunio è grave e che per lui, l'Europeo, è finito.

Non ci posso credere, sento le sue urla di tristezza da qua.

Piange a dirotto e non fa altro che contagiarmi, mi fa stare male vederlo così.

Non abbiamo legato come gli altri, ma ho certamente scambiato molte parole con lui è vederlo stare male, dopo tutti quei sorrisi, è veramente tremendo.

Ho paura che sia più grave di quanto possa sembrare.

Dopo qualche minuto riesce ad uscire e al suo posto entra Emerson.

La partita termina per l'Italia due a uno.

Federico sfortunatamente non è riuscito a segnare, ma comunque, anche se solo per un minuto, è uscito per far entrare Rafael.

Sono ugualmente felice e fiera della squadra.

Esco da queste tribune e corro verso gli spogliatoi. Tecnicamente non mi sarebbe possibile, ma il Mister mi ha fatto aver un pass e in questo modo mi è possibile raggiungerli negli spogliatoi.

Certo, non entro, ma restò fuori ad aspettarli, in modo da potermi congratulare con loro.

Loving is not easy || Federico Chiesa? Matteo Pessina? ||Where stories live. Discover now