Capitolo 1: Chiamata

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Domenica 20 Giugno

Sono convinta che anche oggi vinceremo la partita.

Il Galles è una squadra molto forte, ma noi abbiamo molta grinta.

Inoltre se non vinciamo Lorenzo mi ha detto che non mi dovrò presentare agli ottavi, mentre io ovviamente voglio.

Quindi oggi sono più motivata che mai.

Mi guardo intorno ed osservo i miei familiari seduti al mio fianco.

Ci vuole, circa, ancora una un'ora all'inizio della partita (o poco più)

Sento il cellulare squillare e mi affretto a prenderlo in mano per rispondere.

Oramai è quotidiano ricevere una sua chiamata prima di una partita.

Accetto la videochiamata del mio amico e sorrido.

«senti, ci porti fortuna» mi punta un dito contro, sono quasi convinta stia toccando lo schermo «si, può essere»

Insomma, prima di ogni partita, da quando l'Europeo è iniziato, Lorenzo mi ha chiamata ogni volta.

Ho sempre detto che è un ragazzo scaramantico.

«voglio farti salutare una persona» queste telefonate mi mettono in imbarazzo soprattutto perché la mia famiglia ci sta ascoltando.

Nel piccolo schermo vedo comparire la figura di un grandissimo amico che, sfortunatamente, non ho mai incontrato a lavoro, ma che ho sempre ammirato e adorato.

Insomma, lui è andato via ed io sono arrivata, ma Lorenzo ci ha fatto conoscere tramite videochiamate.

Inoltre, se stasera vinceremo, riuscirò ad incontrarlo.

«Sofia!» urla il ragazzo Italo-brasiliano «sto letteralmente piangendo» gli sorrido alzandomi dalla poltrona.

«mi ha detto Lorenzo che ci raggiungerai» mi mordo il labbro ed annuisco «se contro il Galles vincerete» dico grattandomi la nuca.

Jorge scoppia a ridere e mi mostra le dita incrociate «con chi parli?» sento una voce che non conosco vicino al cellulare.

«un'amica» sorride Jorge al ragazzo a me sconosciuto «piacere amica, io sono Nicolò» si spinge vicino ad Jorge ed io lo guardo confusa.

«piacere mio, Sofia» lui mi sorride e poi lascia il cellulare a Jorge.

«ci teneva» scoppiamo a ridere «hai finito di parlare con la MIA migliore amica? Grazie» adoro Lorenzo quando fa il protettivo.

«scusami campione» Jorge mi saluta ed io faccio lo stesso «è meglio che andiamo ora» annuisco e poi giro la fotocamera per fargli vedere lo schermo puntato su Sky «vi aspetto» mi fa il segno del pollicione ed io sorrido.

«a dopo» lo saluto con la mano e poi chiudiamo la chiamata.

Oltre la bellissima chiacchierata con Jorge, Nicolò è stato carino a presentarsi.

Insomma, l'ho visto un paio di volte allo stadio, ma niente di più.

Sembra simpatico.

«solita chiacchierata con Insigne?» mi domanda mio padre quando mi siedo sul divano «si» sorrido posando il cellulare sul tavolino di vetro posto davanti a noi.

«papà, puoi chiamarlo Lorenzo? Per me non è un semplice calciatore» lo guardo male.

Odio quando chiamano i miei amici per cognome. Io mi rendo conto che sono conosciuti, ma per me sono persone, non oggetti.

Mio padre annuisce ed io sospiro.

Il tempo prima della partita lo passo a mandare messaggi motivazionali a Lorenzo.

Non che lui me li chieda, ma sono io che mi diverto con poco.

Nonostante lui non possa leggere i messaggi.

Ho fatto dei santini e ho mandato le foto nella sua chat, almeno, a fine partita, si farà un paio di risate.

O almeno spero.

Alzo le spalle aprendo Instagram e osservando i vari post che mi scorrono davanti.

Ho una voglia matta di vedere questa partita.

Fortunatamente il tempo passa in fretta perché dopo una decina di minuti abbiamo il calcio di inizio.

I miei occhi sono incollati alla televisione ed osservo, con tutta la mia attenzione, la partita.

Dopo quasi quaranta minuti ci alziamo tutti per esultare al gol fatto da Matteo Pessina.

Sorrido al televisore quando la partita riprende, ma termina dopo pochi minuti a causa della fine del primo tempo.

Nei restanti quarantacinque minuti, il Galles ha fatto una bellissima giocata, come la stessa Italia che, però, non è riuscita a segnare un secondo gol.

Sospiro quando anche il secondo tempo termina.

Aspetto con ansia quella chiamata. Quella maledetta chiamata.

Nel frattempo ci ascoltiamo le interviste fatte ai giocatori e a Mancini.

Sono così felice che abbiamo vinto anche questa partita.

Ci meritiamo quest'Europeo dopo i Mondiali non giocati.

Lo meritiamo tanto ed io spero fino alla fine di vincerlo.

Sento il cellulare squillare e rispondo subito alla chiamata, uscendo dalla porta di casa per andare in giardino.

«i santini sono stupendi» sorrido mordendomi il labbro «molti ringraziano» scoppio a ridere portandomi i capelli dietro le orecchie.

«appena sarà possibile, ti procurerò il biglietto per Wembley» sorrido «grazie!»

«il volo partirà da Coverciano, quindi porta le tue cose lì e poi prenderai l'aereo per Londra»

«va bene, grazie ancora per la possibilità» lo sento ridere e poi ci salutiamo.

Dalla felicità mi sono anche dimenticata di fargli le congratulazioni. Sono una pessima amica.

Loving is not easy || Federico Chiesa? Matteo Pessina? ||Where stories live. Discover now