Capitolo 11: Colazione

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Mercoledì 30 Giugno

Ormai è routine alzarsi la mattina presto, prepararsi di corsa e scendere per fare colazione.

Non mi sarei mai immaginata di ambientarmi così velocemente, eppure sono qua, seduta come al solito tra Fede e Nicolò, a fare colazione.

Di fronte a me ho il quartetto, se si può dire, delle meraviglia a partire dalla mia destra con Jorge, al centro l'amore della mia vita, Lorenzo, Manuel subito dopo di lui e infine Matteo.

In questi ultimi giorni, che ho passato per lo più con Federico, sono riuscita leggermente ad avvicinarmi al ragazzo dai capelli neri.

Certo, ci siamo scambiati un "ciao" e un "come stai?" in più rispetto al non scambiarcelo proprio, però abbiamo fatto progressi.

Non so nulla di lui, ma sapere cosa bolle nella sua mente mi intriga tantissimo.

«dormito bene?» mi chiede Federico posandomi la sua mano sulla mia. Lorenzo sembra notarlo e comincia a lanciargli degli sguardi di fuoco che Fede non nota «bene si» trattengo il sorriso quando Lorenzo prova a tirare un calcio, ma essendo basso non riesce a colpire Federico.

«ma tutto apposto?» mi domanda Nicoló posandomi una mano sulla schiena e cominciando a batterci su.

Scoppio dalle risate quando Lorenzo, pur di tirare quei benedetti calci, arriva con la testa al tavolo.

Sento sia Federico che Nicoló saltare sul posto.

«avete finito? No? Per me è un si ugualmente» dice Lorenzo sistemandosi meglio sulla sedia e continuando a mangiare.

«che stronza, rideva per me» scuote la testa Lorenzo ed io alzo le mani, tirando degli sguardi d'aiuto a Matteo, Manuel e Jorge che ovviamente non capiscono.

«voglio chiederti una cosa» inizia col dire Federico avvicinandosi più a me e abbassando la voce «se per te va bene, stasera posso venire nella tua stanza?» mi giro a guardarlo.

Nonostante nei giorni precedenti abbiamo passato molto tempo insieme eravamo comunque circondati dai ragazzi.

Questa sera potremmo essere solo noi due e mi renderebbe a disagio come situazione, soprattutto dopo quello successo a Firenze. Insomma, ho chiaro che Federico mi stia sotto.

«Sofia non farti problemi, voglio solo scaricare la tensione stando con te che sia parlare o vedere un film» mi posa una mano tra i capelli e sorrido al suo gesto.

Federico mi fa provare delle emozioni particolari, non smetterò mai di dirlo.

«certo» annuisco mentre lui mi lascia andare «cosa?» ruoto gli occhi al cielo ed evito di rispondere alla pseudo domanda di Lorenzo.

«Sofia sembri una tosta e mi piaci» Manuel mi punta il dito contro ed io sorrido vittoriosa «grazie? Non so esattamente come rispondere» arriccio il naso.

Involontariamente il mio sguardo si sposta su Matteo.

Anche il suo è su di me e le sue labbra formano un sorriso non indifferente.

Con lui vorrei passare del tempo senza i ragazzi in giro, scavare nei suoi pensieri e capirlo.

Da questo suo sorriso posso solo rimanere pietrificata.

Ma c'è una cosa che riesce a far muovere. Le mie labbra, da imbarazzate, si spostano all'insù per formare un sorriso dolce.

È come se tutto intorno a noi si fosse spento perché non riesco a smettere di guardarlo.

Ma qualcosa, o meglio qualcuno, riesce finalmente a sbloccarmi, muovendomi per il braccio destro.

Di conseguenza mi giro verso il castano che mi sorride come se fosse un idiota «ti va di fare ape oggi?» lo guardo un po' preoccupata scuotendo la testa «sono troppo vecchia per queste cose»

Questa volta è lui che mi guarda male «in che senso scusi?»

«no in che senso lo chiedo a te, ape? Che cazzo è "ape"?» faccio le virgolette pensando alle tremila parole che potrebbe dirmi «aperitivo? Ovviamente» fa tic-toc sulla mia tempia ed io spalanco la bocca.

La mia vita asociale dice di no.

«scusala, non esce mai» Lorenzo cerca di accarezzarmi la mano come se fosse desolato ed io lo guardo male «quanti anni hai Sofia?» mi chiede il castano.

«ventidue» il ragazzo si passa una mano sulla fronte «con ape, comunque, intendevo una degustazione di vino» guarda gli altri e sento Federico al mio fianco cominciare a tossire «Sofia è impegnata più tardi» dice alzando la mano.

Tutti i ragazzi si girano a guardare Federico che abbassa la mano lentamente «che deve fare?» domanda Lorenzo con uno sguardo del tutto non divertito.

«che devono fare secondo te?» domanda Nicolò alludendo certamente ad altro.

Infatti non solo io penso male, ma anche Lorenzo che si alza di scatto e punta un dito contro Federico «non ti azzardare» il ragazzo alla mia sinistra sorride al mio amico «non le toccherò un capello»

Sospiro dando un ultimo morso al mio cornetto.

Dopo secondi eterni di imbarazzo, mi alzo dalla sedia «devo andare in bagno» mi scuso prima di lasciare il tavolo e poi mi allontano da loro, probabilmente con degli sguardi interrogativi.

Loving is not easy || Federico Chiesa? Matteo Pessina? ||Where stories live. Discover now