Capitolo 29: la nostra alba

991 62 9
                                    

Lunedì 12 Luglio

Rileggo quella lettera una seconda volta con le lacrime agli occhi.

Sono sempre stata io.

Poso la lettera e prendo subito la collana per osservare le due incisioni.

Sorrido toccando le nostre iniziali, toccando quella frase.

Sento il suo sguardo su di me.

Alzo lo sguardo verso di lui senza eliminare quel sorriso dalle mie labbra «23 Giugno 2020?» domando chiudendo lo scatolino e avvicinandomi a lui che inizia ad indietreggiare.

«si» con uno scatto veloce gli prendo i polsi «mi racconti meglio?» inclino leggermente la testa volendo sapere tutta la storia.

«me lo ricordo per filo e per segno» fa un leggero sorriso ed io alzo le sopracciglia «anche com'ero vestita?»

«anche come eri vestita» scoppio a ridere abbracciandolo forte a me «scusami Matteo, non volevo dire quelle cose, ma Federico mi stava facendo il terzo grado, alludeva a qualcosa tra di noi ed io non volevo farlo soffrire» lui non mi stringe nell'abbraccio, ma cerca di allontanarmi «Federico sapeva dei miei sentimenti»

Mi allontano da lui osservandolo con uno sguardo confuso «quel giorno quando Benedetta ti ha scritto ed io sono andato a parlargli e subito dopo aver parlato con te, lui voleva capire la situazione che c'era tra me e te, ed io gli ho rivelato tutto» ammette abbassando lo sguardo «mi ha detto che io ti guardo come se fossi la cosa più preziosa del mondo e che anche il tuo di sguardo mi diceva qualcosa, eppure io non noto niente»

Sorrido «perché sono brava a reprimere i sentimenti, Matteo avevi ragione quando mi dicesti che io amavo Federico» faccio un sorriso malinconico cominciando ad osservare il cielo che stava sorgendo «lo immaginavo e lo so tutt'ora»

Lo sento avvicinarsi a me così io mi giro a guardarlo male «tutt'ora?»

«secondo te perché sono qui?» non ha capito assolutamente nulla, accecato dal vedermi felice che non si rende conto che sono lì perché con lui sono felice «non lo so in realtà, Sofia io non ti ho perdonato, quelle parole mi hanno fatto male anche se tu non sapevi dei miei sentimenti»

Chiudo gli occhi per un secondo «è finita» sussurro «domani andate a Roma ed io tornerò nella mia Napoli» continuo osservando il sole «da sola»

«non vai in Sardegna con Nicolò? O Torino con Federico?» scuoto la testa ridendo «sei proprio sciocco Teo»

Con uno scatto fulmineo mi avvicino a lui baciandolo sulle labbra.

Avevo aspettato questo momento sapendo che non sarebbe mai arrivato e invece eccolo qui.

Non pensavo che Fede, in qualche modo, ci avesse fatto da cupido, non me lo sarei mai aspettata eppure.

Lui inizialmente non ricambia il bacio, però poi comincia a prendere fiducia e continua a baciarmi, anche quando io voglio staccarmi per capirci qualcosa.

Così gli poso le mie mani sulle sue guancia e lo allontano «questo è perché tu non sai guardare»

Lui corruga le sopracciglia «hai seriamente notato il mio amore per Federico e non hai notato quanto il mio cuore batteva ogni volta che ero con te? Ogni singola volta che ci guardavamo? Tutti i miei sorrisi?» gli domando allontanandomi ancora di più.

«forse perché ero accecato da Federico, voglio dire, quale ragazza non è caduta ai suoi piedi?» mi allontana lasciandomi i polsi «però ora sono qui con te, non sono con Federico»

Lui guarda l'alba ed io mi giro a fare lo stesso «ti amo Teo, forse ti amo più di quanto io abbia amato Federico» sorrido osservando quel sole che si fa sempre più in alto «mi ami?»

«ogni volta che sono stata con Federico, anche solo a parlare, e venivi nominato, cominciavo a pensare a te, solo a te» sussurro facendo un sorriso amaro «ho amato Federico, non posso negarlo, ma tu sei diverso»

Tutto quello che sto dicendo è la pura verità.

Non so quanto lui mi stia credendo, ma spero che lo stia facendo.

«volevo già parlartene scesi dall'aereo, ma eri con Manuel e mi evitavi» gli dico girandomi leggere mente verso di lui.

«piangevo e mi disperavo per te, Sofia» mi dice con disprezzo «eri con lui, gli avevi detto quelle cose»

«ma ora sono con te, non con lui, è con te che voglio stare» urlo girandomi totalmente verso di lui «amo te» gli tocco il petto con un dito «credi che sia semplice ora?» mi chiede avvicinandosi «si? Ci amiamo entrambi perché non dobbiamo essere felici?»

Perché ora non vuole stare con me? Perché ci vuole togliere la felicità?

«perché ho paura» una lacrima gli solca la guancia destra «ho paura che l'amore che provi per me sia finzione! Sofia io ti amo più di ogni altra cosa, ma come pretendi che io posso concedermi a te con tutta questa facilità? Dopo i tuoi baci con Federico, dopo che lui ti ha vista e tu hai visto lui. Sono cose che ormai fanno male»

Questa volta le lacrime cadono dai miei occhi.

Vorrei urlargli tutte le cattiverie di questo mondo, ma non lo faccio perché lo amo.

E non voglio vederlo soffrire.

Così mi avvicino a lui e comincio a tirargli pugni sul petto «ti amo così tanto che sarei capace di seguirti a Bergamo Teo»

«se non ti amassi ora starei nel letto con Federico a fare chissà cosa»

«ho letto la lettera due volte perché non credevo che fosse reale, ho sorriso a quella collana perché è un gesto stupendo e perché sono certa che il nostro amore sarà eterno»

«ti amo così tanto che mi sveglierei ogni giorno per guardare l'alba perché questa è la nostra prima Alba ed io ne vorrò vedere così tante con te»

«ti amo tanto da sapere dov'eri quando non riuscivo a trovarti da nessuna parte»

Matteo Mimmi prende per i polsi con una mano e poi mi alza il mento con la seconda, osservandomi per bene.

Sussulta quando vede i miei occhi probabilmente troppo Rossi a causa delle lacrime.

E poi si tuffa sulle mia labbra, baciandomi con forza, senza lasciarmi un secondo «la nostra Alba» mi dice sulle labbra.

«la nostra alba» sorrido mentre continuiamo a baciarci.

E con questo posso solo dire che mi sento a casa.

Si perché con i suoi baci mi sento a casa, sento una sensazione che mai avevo provato prima, ma che con lui è forte.

Lo amo così tanto.

Sono stata io la sciocca a non capirci niente all'inizio.

Spero solo che mi riesca a perdonare.

Loving is not easy || Federico Chiesa? Matteo Pessina? ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora