Capitolo 12: chiacchierate

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Mercoledì 30 Giugno

Non so perché, ma quella situazione mi aveva messo a disagio.

Insomma, quello sguardo con Matteo mi aveva messo a disagio e quel sorrisino di Nicoló è stata come se avesse capito qualcosa di sbagliato, come ad un probabile flirt con Matteo.

Cosa assolutamente falsa, ma mi aveva confuso quel suo sguardo.

È da quando sono entrata in bagno che penso solo a quel mezzo cornetto lasciato sul tavolo. Io volevo continuare a mangiarlo, ma davvero, stavo per buttarmi a terra.

Molto probabilmente i ragazzi ora saranno usciti e forse riesco a ritrovare quel cornetto li sopra.

Così mi avvicino al lavandino e mi lavo per bene le mani.

Quando esco dal bagno mi ritrovo due occhi scuri che mi stanno guardando.

Le mie labbra si spalancano alla vista di quella figura con quel mezzo cornetto in mano «ho pensato che lo volessi» si avvicina a me porgendomi quella bontà.

Sorrido e poi annuisco prendendo la mia colazione «da quanto tempo mi stavi aspettando?» domando poggiandomi al muro di fronte a lui «cinque minuti»

Ed ecco di nuovo quel contatto.

I suoi occhi mi stanno urlando qualcosa di indecifrabile, vorrei capirlo.

«grazie, effettivamente lo volevo» i miei angoli della bocca si muovono verso l'alto «ti sei sentita in imbarazzo, vero?» mi domanda scivolando lungo il pavimento e sedendosi a terra.

Lo imito, però rimanendo di fronte a lui, senza avvicinarmi «si, un po'» lui annuisce e poi comincia a guardare verso il basso «cosa farai dopo con Federico?»

Sorrido istintivamente a quella sua domanda «vuole che passiamo del tempo assieme, prima della partita di Venerdì» lui annuisce senza guardarmi con lo sguardo puntato ancora verso il basso «quindi state assieme?»

Sembra quasi un interrogatorio, ma se voglio che lui si inizi a fidare di me, devo rispondere.

«no, a lui piaccio, ma io non ne sono certa di ricambiare» mento, in realtà sto capendo i miei sentimenti per Federico e, nonostante non voglia ammetterlo, si, sta cominciando a piacermi sul serio «direi il contrario, sai?» mi dice alzando il suo sguardo verso di me.

Mi sorride «per come vi guardate, i vostri sorrisi quando parlate dell'altro. Penso che tu sia innamorata di lui, ma che non riesci ad ammetterlo» inarco le sopracciglia guardandolo di traverso «ora non esageriamo, non sono mai stata innamorata e non lo sarò per la prima di un calciatore famoso» dico per convincere più me stessa che lui.

Lui scoppia a ridere e si alza «Sofia, puoi convincere te, ma non me» si morde il labbro e poi si allontana «ora devo andare, mi daranno per disperso»  mi saluta con la mano mentre io sussurro un lieve "ciao" che forse neanche ha sentito.

E se Matteo avesse ragione?

E se il ragazzo che per la prima volta mi ha rubato il cuore fosse Federico Chiesa?

Non che non mi aggrada l'idea, ma sarebbe strano.

In ventidue anni sono stata innamorata per la prima volta di un calciatore della Juventus. Mi fa strano.

Sembra tanto una cosa da fan-girl sfegatata.

***

Sospiro ripensando a quello che è successo dopo che sono andata via dalla colazione.

In questo momento sono sul mio letto, stesa, con lo sguardo verso il muro mentre chiacchiero con Federico.

O meglio "lo ascolto".

Certo, l'ho ascoltato per molto tempo e non mi sono mai annoiata, sentirlo parlare mi mette serenità, la sua voce è un qualcosa di stupendo.

Ma appena ha nominato Matteo, per una cazzata che ha fatto agli allenamenti, è come se la mia mente avesse ricordato passo passo la nostra conversazione.

«cosa ne pensi?» mi domanda buttandomi un cuscino in testa.

Mi alzo di scatto «cosa? Scusami mi sono distratta» mi mordo il labbro e lui mi sorride portando una mano alla mia guancia «venerdì ti andrebbe di indossare una mia maglia allo stadio?»

Che qualcuno mi dia dell'acqua, mi sento come se avessi le guance totalmente di fuoco.

«sei rossissima» cerca di nascondere il sorriso che ha sulle labbra «si, mi piacerebbe tanto» affermo portandomi i capelli dietro per farmi una coda di cavallo.

Lui si avvicina lentamente a me e mi lascia un veloce e leggero bacio nell' angolo della bocca.

Spalanco gli occhi «Federico Chiesa, cosa hai fatto?» domando avvicinarono a lui con un sorriso sulle labbra «niente» alza le mani.

«non era di certo un bacio e continuerò a darti questi baci finché non ti stupirò come voglio io» rimango a bocca aperta curiosa di sapere cosa ha in mente.

«va bene» lui mi abbraccia a peso morto posando la testa sul mio petto.

«è meglio se ora andiamo a dormire» gli dico accarezzandogli i capelli «si, è meglio» si alza dal mio corpo e poi si dirige verso la porta «'notte» gli sorrido «buonanotte»

Fede apre e poi chiude subito la porta, lasciandomi da sola con i miei pensieri.

O meglio, solo, ma con la chiacchierata di Matteo ancora in testa.

Loving is not easy || Federico Chiesa? Matteo Pessina? ||Where stories live. Discover now