Capitolo 24: certezze?

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Domenica 11 Luglio

Sorrido alla vista di Wembley.

Sorrido perché oggi sarà l'ultima volta che vedrò questo stadio per ora.

E non sono mai stata così felice di andare ad uno stadio.

Voglio vedere quella squadra per cui sono tanto fiera veder alzare quella coppa.

E non mi interessa che gli inglesi, oggettivamente parlando, sono molto forti.

Per me oggi esiste un solo team ed è l'Italia.

«Ma quale dieta m piacn e polpett» comincia ad urlare Lorenzo dietro di me e tutti quanti si uniscono a lui.

E quando dico tutti intendo anche il Mister «M piac a cotolett» scoppio a ridere quando Federico mi fa alzare in piedi per saltare insieme a loro.

«Aggia magnat e 4 e teng famm son e 7» mi viene da piangere a causa delle risate.

Davanti a me, Matteo, si gira per guardare tutto il bus.

Dal mio sorriso sulle labbra compare un lieve sorriso di tristezza che, in confronto al suo pieno di gioia, fa letteralmente schifo.

Il suo sorriso è stupendo, gli si vedono le sue fossette.

Vorrei così tanto accarezzargli il volto per sentirlo più vicino a me.

E vorrei stringerlo per augurargli una buona fortuna.

Ma lo lascio perdere e mi giro verso il ragazzo al mio fianco che aveva gli occhi già puntati su di me.

Mi sorride e poi ricomincia a saltare «mandiamo a puttane pure gli inglesi!» continua ad urlare Lorenzo dal posto dietro il nostro.

In tutta risposta, i ragazzi, urlano come dei pazzi.

Sorrido perché quello che sto vivendo ora non so quando riuscirò a viverlo nuovamente.

Ho avuto la fortuna di incontrare questi ragazzi e nessuno potrà mai togliermi questa soddisfazione.

Chi pensavo fosse antipatico si è rivelato così buono e così importante per me.

Chi coglione mi sembrava da una semplice foto su Instagram è rimasto coglione (tipo Nicolò per fare un esempio).

Sorrido girandomi verso il ragazzo da me pensato e lo ritrovo a fare un video.

Un video in cui riprende tutti noi.

In quel video, chi lo vedrà, potrà solo percepire la felicità che stiamo provando in questo momento.

Anche se non abbiamo (ancora) vinto, noi siamo felici.

Perché dopo un mondiale che non abbiamo giocato, abbiamo più fame.

Più fame di vittoria e sono certa che riusciremo nell'impresa.

Sono oltre cinquant'anni che l'Italia non alza questa coppa, ma oggi è il giorno.

E ne sono estremamente convinta.

«grazie Fede» lui aggrotta le sopracciglia, ma il suo sorriso è sempre lì «per cosa?» chiede aumentando il suo sorriso.

In meno di un minuto sono sulle sue labbra.

Lo bacio perché è quello che voglio in questo momento.

E non mi interessano gli occhi dei ragazzi qui intorno, non mi frega di nulla (tranne quel suono di incoraggiamento che i ragazzi fanno a Federico quando ho cominciato il bacio, quello mi imbarazza).

Le sue labbra erano quello di cui avevo bisogno.

E chi lo sa, forse è lui di cui ho bisogno.

Fanculo la seconda persona.

Federico per me è il primo amore ed io amerò sempre il primo amore, non la seconda persona.

O almeno è quello che voglio mettermi nel cervello.

Non ha né capo né coda il mio ragionamento, ma mi voglio auto convincere che in realtà abbia senso.

Sulle labbra di Federico nasce un sorriso spontaneo che contagia anche me.

«quindi siamo una coppia?» chiedo staccandomi da quel bacio.

Federico alza gli occhi verso qualcosa davanti a se.

Non so cosa stia guardando o se stia solo riflettendo «perché non ci pensiamo ancora su?» mi domanda alzandomi il mento.

Io incrocio le sopracciglia «non eri tu che-» Federico mi ferma baciandomi nuovamente «si, ero io, ma quel messaggio che ti ha inviato Benni mi ha fatto riflettere» mi allontano leggermente da lui.

Non mi rendo conto che vado a sbattere contro il finestrino, ma dopo qualche istante comincia a farmi male la schiena «in che senso?» la mia voce trema «Sofia non pensare male, io voglio stare con te, lo sai meglio di me, ma voglio che i tuoi sentimenti siamo certi» mi prende le mani e poi alza nuovamente lo sguardo nello stesso punto di prima.

«hai dubitato di me Sofia ed ora voglio capire i tuoi veri sentimenti nei miei confronti» mi avvicina a lui «io ti amo e sono qui, anche se, per ipotesi, quando ci penserai su ti renderai conto di amare un altro»

Lui sa? Nicolò gliene ha parlato?

Mi aveva promesso che sarebbe stato un nostro piccolo grande segreto.

«io ti aspetto, ma voglio capirti anche io» si porta le mie mani alla bocca «no Fede, cosa intendi "ti renderai conto di amare un altro"?» gli domando ritraendo le mie mani.

«era solo un esempio, per farti capire che io non mi muovo di un centimetro» si posiziona a mo di soldatino ed io mi mordo il labbro per non sorridere.

«non volevo dubitare di te» abbasso lo sguardo «e ne sono certo, ma voglio certezze che in questo momento non ho»

«posso continuare a baciarti, vero?» gli chiedo puntando i miei occhi neri nei suoi nocciola.

Lui sorride e poi mi lascia l'ennesimo bacio sulle labbra.

Ho paura che anche Fede si allontani da me, come è già successo con Matteo.

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Loving is not easy || Federico Chiesa? Matteo Pessina? ||Where stories live. Discover now