▫️Capitolo LIX

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🍀Nelle puntate precedenti...

Andy e Beth, dispersi nella stravagante dimensione di Drowl, incontrano rane, scheletri, fuochi parlanti e biciclette animate. Per non parlare poi dei loro compagni mutanti, che però hanno dei curiosi occhi viola e sembrano tutto fuorché umani. Ah, sí, poi c'è il Principe Azzurro — strano tipo quello — che sembra sapersi orientare dentro Drowl e avere tutt'altro che buone intenzioni — un attimo di silenzio per l'anello rubato di Andy, grazie. In effetti, Shannon l'ha visto scontrarsi con Beth, che ora è protetta da una cupola. Mentre Andy, be', la volpe si è immersa nello Specchio della Memoria, alla disperata ricerca di indizi per potere uscire da Drowl. Potrebbe anche non cavarci niente, ma intanto si gusta uno spettacolo niente male... sembra proprio, infatti, che lo Specchio gli stia mostrando i bei tempi in cui Sean e Xavier erano amici. Che nasca da un particolare feticcio dello Specchio questa scelta? O forse i motivi sono altri?

▶️Eleanor Rigby, Cody Fry [Playlist: Sean]

⭐️Have a good lettura.⭐️

La storia comincia sul serio.
Solo che non me ne potrebbe fregare di meno.

Infesto la casa di Sean da giorni ormai. Devo dire che le dinamiche familiari qui non sono il massimo. Ho assistito a qualche allenamento di nuoto — davvero interessante — e ora mi ritrovo appoggiato al muro, gli occhi fissi su Sean, che se ne sta seduto alla scrivania ingombra di libri, quaderni e penne.

Ma come fa? Quattro ore consecutive di studio, senza nemmeno una pausa.

«Ti ho mai detto che detesto l'aura di perfezione che ti aleggia attorno? No? Be', nel caso te lo ribadisco volentieri» dico, spazientito.

Sean, ovviamente, non fa una piega e volta pagina. Certo, lui non mi può sentire.

«Non capisco questo salto indietro, in Accademia aveva più senso seguirti. Qui sei proprio un prepubere» brontolo ancora. «E hai già una ragazza! A quattordici anni io giocavo ai Pokemon» aggiungo, quando l'ennesimo messaggio sdolcinato invade lo schermo del suo cellulare — di ultimissima generazione, ovviamente.

Lui non le risponde, è uno studente modello. Si stiracchia pigramente, le dita che scorrono nei corti capelli neri.

«Puoi, che ne so, starnutire? Sporcarti di inchiostro? Ficcarti un dito nel naso?» Agito nervosamente le braccia nodose. «E invece no, ecco perché eri lo studente preferito di mio padre. Sei insopportabile.»

Sean molla di colpo la presa sulla matita e questa cade a terra dopo un avvincente momento di equilibrismo sul bordo della scrivania.

«E adesso che ti prende?» Lo osservo mentre i suoi occhi si perdono chissà dove. Un brivido mi attraversa la schiena — non credevo che in questo stato fosse possibile.

Sean una mano all'altezza del cuore e trattiene il respiro. Si massaggia piano con le nocche, gli occhi ancora lontani. Vedo il suo cuore battere all'impazzata, il sangue che vortica nelle arterie, scaldandogli il petto; scantona nei vasi del collo, irradia i muscoli del volto e coltiva i suoi pensieri.

Poi, all'improvviso, il gelo.

Il cuore viene adombrato da qualcosa di scuro e denso, qualcosa che lo comprime e lo riduce a una lattina vuota.

«Ogni storia che vede un cuore fermarsi, Andrew, inizia con cuore che si è fermato per sempre» sento dire, chissà dove.

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