14.

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«É che Claire non la smetteva di spintonare in mezzo a tutto quel casino, fosse stato per me l'avrei presa in braccio, portata in macchina e lasciata là» commenta Albert.

«Com'è finita quindi?» chiede Vinnie insistente, con la voce assonnata.

«É finita che Aaron è passato a salutarmi» finisce Sebastian con quel salutarmi che suona molto ironico:«Era da solo, non ha organizzato nulla di cattivo. Ha minacciato come suo solito, ripreso discorsi passati... Mi rompe i coglioni il fatto che lui sia a New York, non avevamo saputo che si era già trasferito di nuovo in Nord Carolina?»

É un sollievo sapere che non c'è stato niente di cui io mi debba preoccupare, e che soprattutto il loro conflitto non è stato dettato da me, ma da loro problemi passati. Non so che cosa sia successo con Aaron, ma da come si è comportato non mi sembra un tipo così cattivo. Stronzo sì, ma di quelli che si possono ignorare.

«Magari vive dall'altra parte della città» commenta Nick.

«Questa fottuta New York è troppo piccola» risponde Sebastian, alzandosi per mettere a posto la tazza della colazione.

Ho gli occhi ancora chiusi per il sonno, nonostante io stia cercando di fare colazione. Ieri sera io e Vinnie ci siamo addormentati quasi subito, è stato così automatico che lui mi seguisse in camera, non mi ha nemmeno chiesto se avessi voglia di farlo dormire con me. Si è stretto a me ed è rimasto fermo durante tutta la notte, anche quando ho cercato di farmi spazio per prendere aria. Il problema è che oggi c'è lezione e i periodi di esami si stanno avvicinando, non posso saltare niente, quindi mi tocca andare a lezione anche se probabilmente dormirò in piedi.

«Cioè, ieri sera c'ero a tanto così a chiederle di uscire, e poi ho avuto la brillante idea di chiedere a Sebastian un consiglio e ho mandato tutto a fanculo» commenta Albert quando torno con la testa a tavola. Penso di essermi persa qualche pezzo di conversazione.

«Cosa gli hai consigliato?» domando io, sbadigliando.

«Una cosa efficace» risponde Sebastian.

«Mi ha detto di darle un soprannome carino, che le ragazze amano queste cose, e sai quale soprannome mi ha suggerito?» mi guarda Albert.

«Coniglietta» risponde al suo posto Sebastian.

Mi pietrifico non appena sento quella parola uscire dalla sua bocca. La mia testa carica lentamente l'informazione che ha appena avuto... C-coniglietta?

«No aspetta, spiegami una cosa: hai consigliato di provarci con una ragazza chiamandola coniglietta?» chiedo sconvolta.

«Ha funzionato con me» risponde Sebastian.

«Quante volte?»

«L'unica che ci ho provato, è cascata ai miei piedi» insiste.

«Per l'orrore sarà cascata ai tuoi piedi. Non avrà probabilmente sentito bene la parola e l'avrà confusa con... » ci penso:«.. Una biretta? Ti una sigaretta? Ma credimi che coniglietta è stata l'ultima delle parole ad aiutarti a provarci con quella ragazza»

«Infatti, la ragazza che avevo praticamente in pugno, mi ha guardato male e se n'è andata» Albert mi dà ragione.

«Questo atteggiamento non lo avresti avuto solo da quella ragazza, ma da chiunque» rispondo.

«Fly down, non che tu sia stata molto in grado di aiutarlo in quest'ultimo mese» mi prende in giro Sebastian:«Da quando hai messo piede in questa casa, hai parlato tanto del fatto che fossimo incapaci di provarci con qualcuno, ma non mi pare che tu abbia suggerito consigli o altro»

PAUSE II - Vinnie HackerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora