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Restare chiusa in biblioteca per ore non era nei miei piani, eppure dopo che Vinnie ci ha liberati dalle sue grinfie, abbiamo studiato benissimo. Aaron è rimasto molto nel suo, se non ogni tanto per lanciarmi altri bigliettini per ricordarmi di quanto io sia bella. Che sì, mi fa piacere. In fondo, anche io mi sono persa qualche volta a guardarlo... I suoi tatuaggi fino al collo non passano inosservati, le sue labbra piene e le pieghe sotto agli occhi quando sorride sono accattivanti.

 Non ho potuto fare a meno di notare come alcune ragazze lo abbiano addocchiato a distanza. Qualche posto più in là rispetto a noi, tre di loro hanno ridacchiato fissandolo, non c'è molto da immaginare con un comportamento del genere, io stessa sono come loro. 

Impugna l'evidenziatore come se fosse un'arma pronta ad essere scagliata contro Vinnie, con le sue mani coperte di tratteggi di tatuaggi, da questa distanza non riesco a distinguere le figure singole. La mia immaginazione si sposta dalle pagine e comincia a vagare distanze, in un mondo ipotetiche in cui sono proprio le sue mani a stringermi i fianchi e a sfiorare con la punta per polpastrelli la mia pelle. Mi blocco quando il mio stesso pensiero, torna su Vinnie e una notte fa. 

«Ehi» dice a bassa voce davanti a me, cercando il mio sguardo con i suoi occhioni verdi: «Ti sta squillando il cellulare» 

Claire. Se mi sta chiamando è una cosa urgente, di solito non lo fa mai. 

«Mi tieni d'occhio le mie cose?» gli chiedo afferrando il cellulare.

«Certo» abbozza un sorriso dolce. Resto ipnotizzata per mezzo secondo. Mi ha quasi convinta a cambiare idea e a restare a fissarlo... cioè studiare. 

Mi faccio spazio nel corridoio per rinchiudermi nella sala del caffè: «Claire, è successo qualcosa?» dall'altra parte della linea sento un sospiro pesante e qualcuno che tira su con il naso, come se stesse piangendo: «Claire?» 

«Beth» con voce tormentata: «A me non importa un cazzo di Bryce, io voglio Albert» scoppia a piangere. 

Per questo mi ha chiamata? Per farmi sapere che è pentita di aver litigato con Albert?

«Claire...» sospiro di sollievo, ero terrorizzata che fosse successo qualcosa di grave: «Cos'hai?»

«Beth» di nuovo, tira su con il naso: «Devi aiutarmi a convincerlo a perdonarlo»

«Ma se io stessa non sono ancora riuscita a recuperare il rapporto con lui» le dico.

«Non mi interessa» risponde: «Tu sei magica, sei Cupido. Devi aiutarmi. Io voglio Albert, ho già detto a Bryce che non lo voglio più vedere a letto, ma solo come un amico simpatico con cui uscire e divertirmi. Io rivoglio Albert, quello che in cima all'Empire State Building, davanti al tramonto, ha paragonato i miei occhi color merda al miele. Al miele, Beth. Quando a me fanno schifo» scoppia a piangere: «E che mi ha tenuto al caldo la mano fino all'arrivo» di nuovo: «E che non mi ha baciata per non darmi l'impressione di essere uno che mi vuole solo per il mio corpo quando io non vedevo l'ora di sentire il sapore delle sue labbra» lacrime. Tante lacrime. 

I miei neuroni si mettono in funzione mentre penso a come sistemare la situazione. 

Ma ho bisogno di un po' ci tempo per farmi passare la rabbia, perché pensavo fossimo amici mi ha detto, quindi quale miglior scusa per chiedergli di uscire per andare a berci qualcosa oggi? Gli amici fanno anche questo giusto? Io sono sua amica e voglio fargli capire che sono davvero dispiaciuta. 

«Che mi ha guardato con quegli occhi azzurri così affascinanti cazzo e mi ha sfiorato l'angolo della bocca quando mi è rimasta una briciola di brioche» continua la mia migliore amica. 

PAUSE II - Vinnie HackerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora