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La mia testa gira mentre penso a ciò che è successo con Vinnie in un cazzo di ascensore. Che cosa mi è successo? Non ha avuto alcun senso? Mi blocco mentalmente mentre sono nel buio della mia camera.

«Claire» la chiamo: «Riportarmi con la testa alla realtà, ti prego»

La sento inspirare profondamente: «Cosa?» domanda confusa.

«Vinnie... Non so che cosa fare» le racconto.

«Bryce, spostati» sento le sue parole e mi rendo conto di cos'è successo: l'ho disturbata.

«Sono di troppo?» le chiedo.

«No, mai» risponde lei: «Che cos'è successo?»

«Non riesco a stargli alla larga... Eravamo in ascensore, bloccati per la precisione e non potevamo uscire ed è successo qualcosa» non voglio darle troppi dettagli perché non è nemmeno quello il punto. Il fatto è che ogni volta che sono con Vinnie, non riesco a controllarmi, è più forte di me, ma provo un'attrazione per lui che non riesco a trattarmi dal voler sfiorare ogni punto del suo corpo e allo stesso modo il mio. E lui lo sa. Lo sa benissimo. Altrimenti perché si dovrebbe avvicinare a me con tutta questa confidenza? Come dargli torto, gli ho detto io stesso che cosa provo per lui. Mi stringo le gambe al petto e appoggio la testa sulle ginocchia.

«è successo qualcosa?» lo chiede con voce squillante.

«Sì»

«Beth ma sei scema?» non è la risposta che mi aspettavo, ma almeno è sincera: «A volte mi sembra di star parlando con un muro, o peggio con la protagonista di qualche romanzo d'amore che non capisce quando è arrivato il momento di allontanarsi dal tenebroso ragazzo che sembra non volerla eppure la vuole»

«Peccato che questo non sia un romanzo, Claire» le dico: «Non so che cosa fare»

«Prendi un respiro profondo» imita il respiro: «BRYCE ABBI PAZIENZA, CHE CAZZO» gli dice su.

«Non voglio essere di troppo» le rispondo.

«Non lo sei, sei la mia migliore amica, Bryce può aspettare» sento un rumore in sottofondo, come se si stessa alzando da un letto: «Ascoltami Bethany» la cosa è seria se mi chiama per nome intero: «Hai detto a Vinnie che cosa provi per lui, il tuo l'hai già fatto. Non mi pare stia con te, o mi sbaglio?»

«Non ti sbagli» le confermo.

«Allora addio» la fa facile: «Se non vuole stare con te, allora nemmeno tu devi stare con lui. Il mondo là fuori è pieno di pesci, alcuni anche grossi, e non esiste solo Vinnie Hacker. Puoi avere chiunque tu voglia, non devi aspettare per forza lui. Se non ti vuole e non è pronto ad avere una relazione, è perché è lui a non volerlo, non perché sia qualcuno a obbligarlo. Svegliati e fatti valere Beth, meriti di meglio. Basta che non sia un tizio che ti chiede di andare a un appuntamento con lui perché vuole provarci con la tua migliore amica»

«Ti sei legata al dito il comportamento di Albert?» rido tra me e me, con la fronte ancora ferma sulle mie ginocchia.

«Non lo dimenticherò mai» puntualizza: «Però davvero, basta, fai il possibile per stargli alla larga»

Nel momento in cui finisce di dire la frase, qualcuno bussa alla porta della mia stanza. Ho paura di scoprire di chi si tratta.

«Qualcuno ha bussato alla mia porta» dico al telefono.

«Se è Vinnie, sbattigli la porta in faccia e chiuditi a chiave dentro» mi consiglia e butta giù la chiamata. Sono da sola. Di nuovo, la persona dietro a quella porta bussa. Così inspiro e cammino, passo dopo passo, trascinato per scoprire di chi si tratta. Non potrebbe mai trattarsi di Vinnie. Troppo scontato. Troppo ovvio. Anche se gli ho detto che ci saremo rivisti dopo. Ma dopo potrebbe essere anche tra un paio di ore, giorni, settimane, mesi, anni... Non ho mai specificato.

PAUSE II - Vinnie HackerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora