27.

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Le sue labbra sono ancora ferme sulle mie. Non insiste. Non è uno dei soliti baci profondi e intensi, urgenti. Sono confusa, non so come prendere questo suo gesto. L'ha fatto solo perché ha visto Monique e voleva scrollarsela di dosso? O l'ha fatto per darmi una dimostrazione? 

Raccolgo le forze e mi allontano da lui. Mi guarda con i suoi occhi scuri, confuso. Io non capisco lui. Lui non capisce me. 

«Devo andare» dico.

Ne ho abbastanza di questa serata, ho bisogno di allontanarmi da lui e da Monique per più tempo possibile. Stringo forte la mia borsa e mi incammino verso la metro, spero arrivi subito. Nella fretta non mi volto, so solo che Vinnie non mi segue. Quando salgo in metro, tiro un sospiro di sollievo. La distanza tra di noi cresce, e per la prima volta mi va bene che sia così. 

Scrivo un messaggio a Claire e le chiedo di stare da lei per cena. Il mio stomaco si lamenta, ho bisogno di mangiare per riempire il vuoto, anzi la voragine, che la cena di questa sera mi ha lasciato. Cosa mi potevo aspettare? Si tratta di Vinnie. Già la sua vita è fatta di scelte instabili, potevo immaginarmi una sera con lui in cui non succedesse qualcosa? No. Mi sono preparata mentalmente, ma Monique è stata la sorpresa che non avevo preso in considerazione. 

«Beth, va tutto bene?» rispondo alla chiamata di Claire. 

«Sono in metro, posso stare da te?»

«Sì che puoi, voglio solo assicurarmi che tu stia bene» mi dice lei. 

«Non lo so» sono soprappensiero. 

«Ordino il sushi» 

«Va bene, a tra poco» interrompo la chiamata. 

Questa giornata sta durando più del previsto, non ce la posso fare. È un sollievo quando arrivo davanti al condominio della mia migliore amica. Nel momento in cui suono al campanello, il mio cellulare vibra. Non ho il coraggio di prenderlo in mano e di vedere di chi si tratta. Ho come la sensazione che sia Vinnie, ma non voglio che sia lui. Sono talmente in confusione che non so che cosa potrei mai rispondergli. 

Vinnie: sei tornata a casa? 

Mi ha scritto questo. Non voglio farlo preoccupare, ma non ho intenzione di dirgli dove mi trovo. So che sarebbe capace di venire dritto qui. 

Va tutto bene, non sono a casa ma va tutto bene. 

È la mia risposta. 

Così raggiungo Claire nel suo appartamento. Il mio cellulare vibra di nuovo, ma basta. Una volta messo piede dentro l'appartamento, il mondo di fuori deve sparire. Il mio compito l'ho fatto. 

«Beth» mi sorride Claire. 

«Scusami se ti ho avvisata così all'improvviso» le dici. 

«Stai scherzando? Sei la mia migliore amica, puoi dirmelo anche un minuto prima» apre le braccia per accogliermi in un caldo abbraccio, che non rifiuto. 

La stringo forte a me e prendo un respiro profondo, sentendomi subito a casa con il suo profumo alla vaniglia. Ha i capelli leggermente bagnati, probabilmente è appena uscita dalla doccia.

«Allora, che cosa succede?» mi domanda appena mi allontano da lei. 

«La vera domanda è: che cosa non succede?» 

«Uh, è così grave la situazione?» grave è riduttivo. 

Chiude la porta d'ingresso e io mi lascio cadere sul divano del salottino. Chiudo gli occhi per rimettere in ordine i miei pensieri e lasciare che le ultime due ore vengano cancellate dal mio cervello senza troppo sforzo. 

PAUSE II - Vinnie HackerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora