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Chi ha fatto sapere a Vinnie che ci saremmo spostati a bere qui? In questo locale? 

«Ce la posso fare da sola, grazie amico mio» riprendo pari pari le sue parole. Non mi giro neanche per guardarlo negli occhi. E sbaglio. Sbaglio tanto. 

Le sue mani sfiorano i miei fianchi e le sue ciocche ondulate mi solleticano la tempia: «Sono sicuro che tu abbia bisogno di una mano» sussurra a un centimetro dal mio orecchio. Sono costretta a chiudere gli occhi per allontanare dalla mia mente il calore che sento propagarsi come un'ondata sul mio corpo. 

Bethany, ricordati chi sei e di chi hai bisogno nella tua vita. Ricordati della scommessa che hai fatto. 

Così, contro voglia, gli tiro una gomitata. Il suono strozzato della sua voce mi conferma di aver fatto centro, e l'area attorno al mio corpo si libera: «Sono sicura di riuscire a fare due giri con i drink, senza il tuo aiuto» lo avverto, sicura di me. 

Vinnie si ammutolisce e si affianca a me per ordinare qualcosa anche per sé. Un analcolico. Ma sta bene? Non lo hanno scambiato con un'altra persona? Prendo due drink e mi incammino verso il tavolone che hanno occupato Albert e Claire, che in questo momento sembrano molto presi in una conversazione sull'importanza vitale dell'esistenza dei panda. Mentre Sebastian, con il suo solito aspetto indifferente, tiene gli occhi azzurri puntati sullo schermo del cellulare, come se da quello dipendesse la sua vita. 

Si prospetta un pomeriggio all'insegna del divertimento. 

Una persona mi passa accanto, appoggiando gli altri due drink che erano fermi sul bancone. Vinnie fa giusto in tempo a guardarmi a porgermi un occhiolino ammiccante: «Gli amici si aiutano anche in questo, no?»

Mi fa piacere che quel termine gli stia piacendo così tanto da non riuscire a smettere di usarlo in ogni frase che mi rivolge. So che lo fa solo per infastidirmi e per puntualizzare il fatto che non è per niente d'accordo con le mie idee, ma finché tiene le distanze da me, va bene. 

Mi siedo accanto a Sebastian, costringendo Vinnie ad accomodarsi dall'altra parte del tavolo. Ce l'ho esattamente davanti a me, ma almeno a distanza fisica. 

«C'è qualcosa che non va tra di voi?» domanda Sebastian, trovandoci interessanti. 

«Va tutto benissimo» rispondo io, facendo girare la cannuccia per mischiare meglio il drink. 

«Monique che voleva?» continua Sebastian. 

«Parlare» taglia corto Vinnie. 

«Parlare?» se la ride Sebastian: «Monique non vuole mai parlare e basta» si lascia cadere con la schiena sul divanetto morbido: «È per questo che ti sei fatta trovare in biblioteca con Aaron? Perché Vinnie era con Monique?» questa volta guarda me. 

Non ha peli sulla lingua. 

«No, io dovevo uscire con Aaron ancora prima che Vinnie uscisse con Monique» puntualizzo. 

«Quindi sei tu che l'hai fatto apposta?» domanda a Vinnie.

«Io e Beth siamo amici, non ci importa di questa stronzate» Vinnie abbozza un sorriso malizioso sul viso prima di bere dal bicchiere di vetro. 

«Wow, non sapevo che al vocabolario alla voce: scopamici avessero tolto la parte dello scopare. Quindi quando vi chiudete nelle stanze per qualche ora è per giocare a scacchi?» ironizza Sebastian, riportando l'attenzione di Albert su di noi. 

Silenzio. 

Imbarazzante. 

Complimenti a Sebastian per essere il peggior amico esistenza sulla faccia della terra. 

PAUSE II - Vinnie HackerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora