26.

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«Volete ordinare?» è il cameriere a rompere il silenzio. 

Andare a cena con Vinnie e Monique non era nei miei piani. So che non mi andava di dirti di tornare a casa, ti volevo qui l'eco delle sue parole nella mia testa. Chi me l'ha fatto fare? Da quando mi sono seduta, è calato il silenzio. C'è Vinnie che non sposta gli occhi dalla carta del menù, mentre Monique scrolla sullo schermo forse la home di Instagram per distrarsi e fare finta che io non sia mai esistita. 

«Sì» rispondiamo in coro. 

Qualsiasi cosa pur di parlare con qualcuno. 

«Per me una pizza margherita» dico. Non ho fame, ho lo stomaco in subbuglio per colpa della novità della serata. 

«Per me una pizza quattro stagioni» risponde Monique. 

«Una diavola» conclude Vinnie. 

Il cameriere si scrive i nostri ordini e strappa di mano a Vinnie il menù. Sembrava non lo volesse più lasciare andare. Restiamo di nuovo in silenzio, questa volta tutti e tre costretti a guardarci negli occhi non avendo più nulla da guardare per distrarci. Mi sto pentendo di aver accettato, dannazione a Vinnie e alle sue parole del cazzo che sono in grado farmi cambiare idea. 

«Quindi dopo andate a vedere un film?» chiede Monique, bloccando lo schermo del cellulare. 

«Sì» risponde Vinnie al mio posto. 

«Speravo che mi facessi compagnia per il resto della serata, me l'avevi promesso» dice lei.

«No, io non te l'ho promesso. Ti ho detto che avevo un impegno»

«Sì, ma non mi hai detto che tipo di impegno» sottolinea lei: «Pensavo fosse qualcosa di urgente, tipo i ragazzi. Non guardare un film, sai che ci sono altri modi divertenti per passare la serata»

Mi sale il disgusto a sentirla parlare in questo modo e vorrei non pensare male ma dal modo in cui guarda Vinnie e solleva le sopracciglia mordendosi il labbro inferiore, è impossibile non pensare che abbia doppi fini. Continuo a domandarmi che cosa io ci faccia qui. 

«Monique...» abbassa lo sguardo Vinnie, cominciando a giocare con l'anello sull'indice della mano dal nervoso. 

«Oh è vero.. mi sono dimenticata che ci sei anche tu» mi guarda Monique. 

«Fate come se non esistessi» dico.

«Non che non lo stessi già facendo» continua lei annoiata. 

Sto per fare un conto alla rovescia estremamente breve prima che io mi alzi in piedi per andarmene via. Non sono in vena di litigare, nonostante il suo atteggiamento di merda cerco lo stesso di portare rispetto a Monique ma se complica la situazione, come sta già facendo, non me ne starò zitta. 

«Vedo che sei di buon umore questa sera» la prendo in giro, senza renderlo troppo ovvio. 

«Dopo il pomeriggio che abbiamo passato vorrei vedere chi potrebbe essere di cattivo umore» risponde. 

«Non abbiamo fatto niente Monique, se per te passare un pomeriggio a litigare e a sfogarti è un farti bene allora sono felice per te. ma non fare allusioni che non esistono, non mi prendere per il culo» questa volta è Vinnie a non riuscire a trattenersi. 

Allora non sono l'unica a non riuscire a sopportarla. Forse anche lui la sta finalmente vedendo per ciò che è? O l'ha sempre visto ma l'ha nascosto perché pensava che lei fosse la sua scelta migliore? Mi domando come lui abbia fatto a stare con lei per così tanto tempo, sono così diversi. Certo, hanno una cosa in comune: non sanno filtrare i loro pensieri tramite la bocca. Dicono sempre quello che pensano, non è un problema anche se quelle parole feriscono qualcun altro. 

PAUSE II - Vinnie HackerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora