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«Vinnie Hacker, ti avevo detto che la colazione era per me» è la voce acuta di Nick a mettere un punto ai miei sogni. Mi rigiro tra le coperte, non avendo ancora il coraggio di aprire gli occhi e scoprire quali meravigliose avventure e novità mi aspetteranno anche oggi. Posso restare qui per sempre? Al caldo delle lenzuola che hanno ancora il profumo... Il profumo d'arancia che solitamente mette Vinnie.

Le aggrappo con cattiveria e le allontano dal mio naso. Poteva essere un buongiorno, ma è adesso è solo giorno perché l'unica persona che vorrei qui con me, non c'è. E non c'è perché non lo vuole, ma perché ho chiuso la porta della mia stanza a chiave questa notte per evitare che potesse mettere anche la solo la punta dei piedi qui. 

Riassumiamo brevemente gli episodi precedenti della mia vita: Monique, tanto per cominciare è incinta e a breve potrà fare il test per capire chi tra Vinnie e Cole è il padre; non rivolgo più parola all'unica persona che mi ha sempre voluto bene perché mi ha presa per il culo facendo finta di volere un appuntamento con la mia migliore amica; Nick è ancora la persona più divertente e fastidiosa che io abbia mai conosciuto; non so come comportarmi con Vinnie, visto che è in una situazione di stallo (e di merda) con la sua ex fidanzata e non sa nemmeno lui se vuole avere una relazione; ho avuto un appuntamento con Aaron e sono stata bene, ma non riesco a togliermi dalla testa il fatto che la prima volta che ci siamo conosciuti sia stato un coglione; non ho ancora idea di chi sia la persona per la quale Sebastian abbia una cotta non corrisposta e impossibile... 

Wow, il destino mi sta veramente prendendo per il culo se il mio ultimo pensiero prima di aprire gli occhi e vedere il soffitto grigiastro è Sebastian e la conversazione che abbiamo avuto ieri sera. 

La maniglia della porta della mia stanza si abbassa una volta, poi due, poi tre...

«Arrivo» mi lamento, obbligandomi ad alzarmi dal letto per andare ad aprire a chiunque mi stia cercando con così tanta insistenza.

Cammino con i piedi pesanti per tutta la stanza e giro la chiave: «Che vuoi?» mi stropiccio gli occhi per mettere a fuoco la persona davanti a me. Non avevo dubbi. 

«Hai anche preparato la corda con le lenzuola per scappare dalla stanza? Se avevi bisogno di uscire con Aaron senza farti vedere, bastava uscire e basta, nessuno ti avrebbe detto niente» i boccoli gli dondolano sulla fronte mentre si blocca quando scorre il mio corpo con lo sguardo. 

Accidenti, ho solo una maglietta addosso. 

«Non vedo di certo chiedere il permesso a te per uscire con qualcuno» rispondo, prima di essere io quella che comincia a mangiarsi le parole. I suoi pettorali nudi e coperti di tatuaggi mi balenano davanti alla vista non appena mi rendo conto di esistere a questo mondo. 

«Almeno da oggi saprò che se mi dici di uscire con Claire, non sarà mai veramente lei» schiocca la lingua.

«Hai finito la recita del geloso?» costringo i miei occhi a guardare il suo viso, ma certe volte la gravità ha la meglio su di me. E la stessa cosa sembra valere per lui, non stacca lo sguardo profondo dalle mie cosce nude. 

«Se basta a riaverti qui con me, posso continuare» provoca, guadagnandosi uno sguardo fulminante in risposta, continua ad analizzare il mio corpo con attenzione e non posso notare come anche il suo respiro si sia fatto irregolare: «Ma non sono qui per questo» scuote la testa, facendo ondeggiare i boccoli: «Albert frigna da due giorni che non gli rivolgi più parola e non sa che fare. Sono anche due giorni che mi placca per parlare, e io non sono tipo da conversazioni amorose»

«Non sei tipo da conversazioni e basta» puntualizzo.

Lui ammicca e si appoggia con il braccio sullo stipite della porta: «Mi piace passare direttamente all'azione, penso che tu l'abbia capito. E se te lo fossi dimenticata, posso sempre ricordartelo» questa volta lo sguardo resta fisso sul mio, mi sta provocando? Questo sorrisetto malizioso e divertito che ha stampato in faccia glielo cancellerei se solo potessi... e ne avessi il coraggio... perché diciamocelo, mi piace che mi guardi così. E una delle cose che amo di lui. Amo. Merda, l'ho pensato di nuovo. 

PAUSE II - Vinnie HackerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora