9. A heart full of love

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Era così piccola.

Seduta sullo striminzito seggiolino, sembrava venire sovrastata dall'ambiente circostante. L'aureola di stretti ricci le circondava il viso delicato in maniera buffa, ma metteva in evidenza i suoi grandi occhi scuri, che lo scrutavano con stupore e una punta di esitazione.

Taehyung, probabilmente, stava sorridendo come uno stupido sotto alla mascherina. Non ebbe modo di riflettere sulla cosa, perché tutta la sua attenzione gravitava sulla figura minuta davanti a lui e sulla minuscola mano che stringeva nella propria. Era così buffo: mai avrebbe creduto di trovare qualcuno con una mano più piccola di quella di Jimin. Eppure, quella della ragazza era completamente avvolta dalla sua, assai più grande e dalle lunghe dita, che la nascondeva come un tesoro da custodire.

Il ragazzo, immerso in uno stato di euforia che lo portò a ignorare le persone che li circondavano, si inginocchiò per portare lo sguardo al suo stesso livello.

-What's your name?- chiese, gli occhi incollati ai lineamenti della ragazza la cui pelle color cioccolato rifletteva le luci colorate del palco.

Lei parve esitare, passando lunghi istanti in silenzio mentre le sue pupille saettavano da una parte all'altra del suo volto come a volersi assicurare della sua autenticità.

-Estella- rispose infine.

Quella voce sottile e cristallina...

Quella voce era la sua. La voce che aveva sentito per tre anni ogni singolo giorno.

Era lei. Lei era lì, davanti a lui.

-Come...- con il cervello in confusione, Taehyung faticò a trovare le parole -... with me?

La sua piccola anima gemella spalancò gli occhi, trasformando il suo viso in una maschera di puro stupore e innocenza. Nondimeno, non le ci volle molto per iniziare ad annuire freneticamente con il capo, alzandosi in piedi. Il ragazzo perse solo un momento a osservare come lei gli arrivasse appena alla spalla, nonostante la sua voluminosa chioma. Lasciandosi sfuggire un sorriso divertito, con la mano ancora intrecciata alla sua la trascinò verso le scale, tagliando la folla di gente che spingeva per uscire dal palazzetto.

Nonostante il cappello e la mascherina, sapeva di essere esposto a migliaia di persone che conoscevano il suo viso alla perfezione, perciò abbassò il capo nella speranza che la visiera adombrasse i suoi lineamenti il più possibile. Quando la folla iniziò a farsi più compatta, però, sentì uno strattone al braccio che gli fece voltare la testa. La sua anima gemella sembrava venire inglobata dal mare di persone, divorata dalle sue acque irrequiete che la trascinavano all'indietro e lontano da lui.

Taehyung, allora, non ebbe esitazione. Si avvicinò a lei e, circondandole le strette spalle, fece aderire i loro corpi in modo da farle da scudo. L'entusiasmo iniziale gli aveva impedito di percepire qualcosa che, in quel momento, gli apparve improvvisamente lampante: un tepore confortante attraversava le sue membra, diffondendosi dai punti in cui la loro pelle si toccava. Era come timide scintille che gli scoppiettavano sull'epidermide, trasformandosi in un piacevole calore nella parte più profonda del suo organismo. Non imperante come un fuoco e neppure incerto come una candela. Era come una coperta in una notte d'inverno, che cancellava i brividi e scioglieva i muscoli, riscaldando il cuore e trasformando i pensieri più frenetici in miele.

Dunque era quello il legame.

Qualcuno parlava di un'ineluttabile attrazione fisica, che attirava le due anime gemelle come un magnete. Altri lo descrivevano come fuochi d'artificio e una consumante lussuria che bruciava sotto la pelle. Taehyung si rese conto che nessuna delle due descrizioni riusciva a dare giustizia all'energia che pareva unire lui e la piccola ragazza stretta dalle sue braccia.

Solitary (K.SJ)Where stories live. Discover now