Capitolo 1

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Avevo 11 anni quando attraversai quella porta per la prima volta. "Elisabhett" sobbalzai al mio nome, quella voce...quella voce era di colui che si spacciava per mio padre, "non dovresti essere qui, non è per te questo, non devi più entrare hai capito!" non li risposi mi limitai a guardarlo "rispondi Elisabhett ti ho fatto una domanda, hai capito?" sapevo cosa mi aspettava se non avessi risposto "si ho capito padre", "bene ora fila dentro se non vuoi ritrovarti con i lividi addosso". Lo odiavo. L'ultima volta che avevo disobbedito, mi ritrovai con due costole inclinate. "Elly" la sua voce mi rincuorava il cuore, "ciao Ariel". Ariel era la mia sorellastra era la figlia di Liam Anderson, io ero stata adottata dopo la morte dei miei genitori e dei mie fratelli, non ho mai capito chi gli avesse uccisi e perché? Ora ho 18 anni appena compiuti e a quella domanda non ebbi mai risposta. "Andiamo a giocare in giardino?" non potevo dirgli di no e nemmeno dirgli di sì "facciamo la prossima volta, va bene Ariel" da un sorriso passo a un broncio stampato sul volto in men che non si dica, era ovvio che la mia risposta non era gradita "io volevo uscire" mi dispiaceva dirgli di no ma per poterla portare in giardino avrei dovuto chiedere a quel bastardo di Liam. Mi chiedevo come uno come lui potesse avere una figlia così, era un angioletto, a differenza di lui, Jessy sua moglie mi odiava tanto quanto io odiassi Liam, mi incolpava di cose che non avevo fatto e se avessi osato dire il contrario, ne avrei prese il doppio da Liam. Non volevo andare da lui, solo vederlo mi veniva la nausea, era un bastardo, "che ci fate qui" parli del diavolo e spuntano le corna "Elly non vuole portami fuori" Ariel era ancora piccola e non capiva che dicendo così mi avrebbe messo nei guai "no, non intendevo" fui interrotta prima che potessi finire la frase "non mi servono spiegazioni, Ariel vai a letto e per quanto riguarda te seguimi in ufficio"

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