Capitolo 43

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Dio Elisabhett ha appena a detto che li piace solo scomparti mi rimproverai. Lo fissai per tutto il tempo quando arrivammo all’entrata si accorse che lo stavo ammirando. “che c’è?” “niente” fece un cenno con la testa ed entrò. Lui andò da Noah ed io mi avvicinai ad Edward che aveva proprio quello che mi serviva alcol. “come mai ci vai di brutto” chiese dopo avermi visto bere come se non ci fosse un domani “mi aspetta una punizione da quel figlio di puttana” alzò le sopracciglia e bevette un altro bicchiere “neanche tu ci vai piano” mi guardò negli occhi posando il bicchiere. “io bevo per il gusto di farlo” se lo dice lui “puoi anche odiare Dominic ma in fondo penso che qualcosa per te provi” lo guardai quasi soffocando con la bevanda fra le mie mani “ tu hai appena detto che quell’essere prova qualcosa per me” e ne è fermamente convinto. Non ha smesso di guardarmi da quando siamo rientrati “ti dico io che cosa prova per me quell’uomo mi odia e poi ha esplicitamente detto che gli piace solo scoparmi…possiamo tornare a casa non ho voglia di stare con Dominic se vuole punirmi lo farà a casa” bevette l’ultimo sorso e salimmo in macchina. Dopo qualche minuto passato in macchina iniziai ad avere caldo “stai bene” mi guardò preoccupato “potresti aprire la finestra” obbedì alle mie richieste, mi sentii rinfrescata “meglio ora” feci segno di affermazione. Arrivammo a casa con io più ubriaca che lucida “attenta a non cadere, se ti causassi un graffio Dominic mi farebbe di peggio” risi incontrollabilmente. Mi accompagnò in camera, dandomi i vestiti con cui cambiarmi. Abbandonò la stanza, lasciandomi il tempo di cambiarmi e farmi una doccia calda. Dopo circa due ore scesi in cucina dove mi aspettava un caffè con il compito di svegliarmi. Edward mi fece compagnia mentre bevevo il mio caffè “bene ora vado” “ciao” se ne andò marcando la sua uscita con il tonfo causato dalla porta. Dopo circa un ora si presentò a casa Dominic, feci finta di dormire sperando che Dominic si sia dimenticato della mia punizione e che mi lasci in pace. ritiro tutto ciò che ho detto su di lui e soprattutto ciò che avevo intenzione di fare con lui. La porta della camera da letto si aprì ed entrò Dominic “so che sei sveglia è inutile fingere. Devi essere consapevole che se vuoi mandare all’aria il mio lavoro devi conoscere le conseguenze” durante il suo discorso era salito sul letto ed iniziò a toccarmi la gamba salendo lentamente, al suo tocco aprii gli occhi ed iniziai leggermente a tremare “shh non avere paura, ci sono io con te” è questo il problema “non ti preoccupare non ho paura ma semplicemente le tue mano sono fredde come il tuo cuore d’altronde ammesso che tu c’è l’abbia” risposi ufficializzando il fatto che sono sveglia “ora ci divertiamo un po’ che ne dici eh” era inutile scappare sapevo che mi avrebbe presa. “allora hai intenzione di fare come ieri o devo prendere delle precauzioni” a proposito di precauzioni “dovresti usare il preservativo” “1 non mi serve perché sei mia moglie…” dio quanto mi innervosisce il fatto che non ricorda di aver firmato quel maledetto foglio “ e 2 voglio godermi ogni secondo, puoi sempre prendere le pillole” si avvicinò a me baciandomi, per poi salire su di me. “ti ricordi com’è stata l’altra sera vero?” era una domanda stupida, sa di certo che io ricordo tutto “ presumo di sì, pensa un po’ sarà ancora peggio” forse il tentativo di scappare avrei dovuto farlo. Mi tolse i vestiti lasciandomi completamente nuda. E cosi fece lui. Mi portò entrambi i polsi al di sopra della testa impedendomi di muovermi. Mi penetrò crudelmente e così fece con le prossime “Dominic… ti prego” chiesi stanca ma lui non si fermò “ancora.. un po’” basta faceva troppo male “Dominic” mi penetrò freneticamente finché non venne dentro di me, uscii da me e si rilassò sul letto “dammi 5 minuti e continuiamo “sono stanca… ti prego basta” si alzò dal letto “ma io no” come si può stare accanto ad un uomo del genere, dico sul serio come si può. “scherzavo ho cambiato idea non ho voglia” lo guardai lasciando una lacrima marcarmi il viso “grazie…” dissi sussurrando. Nei sui occhi vedi una luce cupa “io- io non posso” prese i suoi vestiti e se ne andò fuori dalla stanza velocemente. Io lui non lo capisco. Mi alzai lentamente, sorreggendomi con il letto “che cosa ho fatto per meritarmi tutto questo” mi rinchiusi in bagno e mi feci accarezzare dall’acqua calda. Uscita dalla doccia sentii le note di un pianoforte provenienti dal piano di sotto. Per quanto io ricorda in soggiorno non c’è un piano, ora che ci penso non ho mai guardato le altre stanze. Mi misi un pigiama e scesi di sotto, seguii la musica fino ad arrivare davanti ad una porta socchiusa, c’era Dominic seduto che suonava il piano. Non mia aspettavo che un uomo del genere potesse essere così delicato. Rimasi ad ascoltarlo finché non si accorse di me. “dovresti già dormire dopo averti scopata in quel modo” disse con gola secca, portandosi una sigaretta tra le sue labbra “non sapevo suonassi” non sapevo nemmeno l’esistenza di questa stanza, era grande con una parete interamente di vetro, la parete di vetro si affacciava ad una foresta meravigliosa la quale conteneva un lago. Oltre al piano c’era un quadro con una donna meravigliosa e d’un divano davanti al quadro in modo di vedere solo il quadro. Si girò verso di me e notò che stavo guardando il quadro e così fece lui “non sai molte cose di me” disse per poi fermarsi davanti l'uscita "è una donna bellissima" dissi ammirandola" si girò a guardare il quadro “domani andiamo a fare un pic-nic” non mi guardò negli occhi “ricordati di chiudere la porta a chiave” e se ne andò.

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