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Capitolo 19

Prima che potessi porgli la domanda che mi avrebbe dato la risposta che volevo il rumore di un auto fece ingresso, presumo sia Mr. occhi marroni. Dovrò farmi dare il suo nome prima o poi. Il rumore del motore dell’auto si placò, ma ci fu qualcosa che non quadrò. Mr. Occhi marroni avrebbe aperto la porta con le chiavi che possedeva ma non fu così, questa volta, bussò alla porta. Ero tesa come una corda, indecisa fra l’aprire o meno. Lanciai un occhiata al l’uomo legato di fronte a me, che al rumore proveniente dalla porta divenne immediatamente serio e si mise in agguato. Tenni la pistola fra le mani “No non così” disse preoccupato, mi girai verso Noah che stava guardando la pistola fra le mie mani. Non ne avevo mai usata una se non all’età di 5 anni, obbligata da Liam, non saprò tenerla così bene, ma la so usare, questo è certo. Tornai a guardare nella direzione della porta ignorando le parole di Noah, inghiottii quel poco di saliva che avevo in bocca, tutto ciò mi stava disorientando. Misi la mia mano sul pomelo della porta, era freddo, che a contatto con la mia mano calda era una benedizione. Inghiottii a vuoto, sbattei più volte le palpebre, come se servisse a qualcosa. Al mio tre aprirò la porta, 1…non c’è la posso fare 2…ho paura 3…è troppo tardi per tornare indietro. Aprii la porta tenendo la pistola difronte alla persona che avevo davanti. Sbiancai, perché quello non era Mr. Occhi marroni... . Magari non avessi aperto quella maledetta porta.