Capitolo 24

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Pov Dominic
Il senso di colpa mi stava uccidendo. Avevo detto che non l’avrei mai toccata, l’avevo appena fatto cazzo. Noah era uscito senza dirmi dove andasse. Ero solo, in balia dei sensi di colpa. Mangiai la cena da solo, di solito ero abituato a mangiare senza qualcuno. Ma questa volta sembrava diverso. Lasciai il cibo sul tavolo. stavo per andare da Elisabhett, quando Noah varco la porta “dove sei stato?” rimase in silenzio, sapevo cosa stava per fare. Quando stava in silenzio di conseguenza mentiva “ho fatto un giro in macchina” bugiardo. Qualunque persona poteva anche crederci ma non io, non ci avrei creduto. Prima che potessi dire qualcosa iniziò a parlare “sai cosa mi ha detto Elisabhett” prima qualsiasi cosa avesse detto me ne sarei fregata ma aveva usato il nome Elisabhett che attirò immediatamente la mia attenzione “cosa ti ha detto?” volevo sapere cosa gli aveva detto “sapevi che aveva visto suo fratello morire” di questa notizia ne ero già a conoscenza, sapevo anche che Elisabhett odiava parlare di quel che era successo a suo fratello. “si lo sapevo” Noah mi guardò con un occhio incuriosito “hai indagato su di lei amico?” non esattamente “non totalmente. C’è qualcosa nel suo passato che non riesco far venire a galla” Noah non disse niente a riguardo, sapeva che sono fatto così. “ora dov’è?” perché voleva sapere dove fosse “in camera mia penso, perché?” fece un leggero sorriso “sei geloso amico, comunque tranquillo non la toccherò, devo solo dirle una cosa” annuì con la testa, ha detto che ci parlerà e basta, perché sono geloso ora?

Pov Elisabhett
Mi feci una doccia calda per rilassarmi, speravo che le gocce d’acqua potessero cancellarmi i ricordi. Mi misi una maglietta larga lasciai i capelli sciolti. Mentre mi guardavo allo specchio qualcuno busso alla porta. Aprii la porta e davanti a me c’era Noah “ho le cose che mi hai chiesto” lui è uno che mantiene le parole date “grazie” mi consegnò il sacchetto che aveva tenuto nascosto nella tasca della sua giacca. Se ne andò ed io chiusi la porta, presi un antidolorifico, solo uno, per ora. Aspettai un po’ in modo che facesse effetto, per poi mettere la crema. Dopo qualche minuto chiusi la porta a chiave per evitare che qualcuno entrasse nel momento meno opportuno.

Pov Dominic
“che cosa ti ha chiesto di prendere Elisabhett?” Noah era appena sceso dal piano di sopra, l’avevo seguito per capire cosa volesse da lei, non che io non mi fidi di lui, non mi fido di lei. “che cosa intendi?” non aveva fatto una pausa come è suo solito fare prima di mentire. Se non lo avessi seguito, lo avrei creduto innocente. “intendo che gli hai dato un sacchetto con qualcosa dentro, sai quanto odio ripetere le cose quindi per l’ultima volta cosa ti ha chiesto di prendere?” sapeva che gli conveniva rispondermi se non voleva vedermi arrabbiato “mi ha chiesto di prendere delle medicine” che cosa voleva farci con le medicine “di che tipo” dissi mentre bevevo un bicchiere d’acqua “antidolorifici e una crema per i lividi” il mio cervello ha smesso di ascoltare alla parola 'antidolorifici' posi il bicchiere mezzo pieno sul tavolo per dirigermi nella mia stanza. Noah mi guardò mezzo stranito visto che avevo sbattuto il bicchiere con forza, ma non avevo tempo per spiegare cosa potrebbe succedere se Elisabhett fosse in possesso di antidolorifici. Salii le scale il più fretta possibile. Bussai alla porta, nessuna risposta, nessun rumore. Un senso di angoscia mi salì dallo stomaco. L’avevo tratta male proprio mezz’ora fa. Bussai alla porta per la terza volta ma non si fece vivo nessuno. Non avrei aspettato ancora. Mi allontanati presi una rincorsa e mi scaraventai contro la porta. C’è qualcosa che non va, non ho sentito l’impatto tra e me e la porta. Mi resi conto che ero a terra, come ci sono finito qui?
Alzai gli occhi ma non vidi nessuno davanti a me, feci per alzarmi quando notai che sotto al mio corpo ve ne stava uno più piccolo era quello di Elisabhett. Era rannicchiata, ci credo gli sono caduta addosso, i nostri occhi si incrociarono e rimanemmo in quello sguardo per qualche minuto, vorrei che questo momento non finisse mai. “potresti toglierti” disse la voce che proveniva da sotto il mio corpo. “io starei ancora così per un altro po’” dissi con un piccolo sorriso da stronzo. “Dominic!” urlò Noah dal piano di sotto “ringrazia Noah per averti salvata da ciò che avrei fatto ora” sgranò gli occhi capendo solo ora come poteva capovolgersi la situazione. Mi alzai da terra soddisfatto della sua reazione. Mi allontanai di qualche passo dalla stanza quando mi tornò in mente il motivo per cui andai da lei. Mi fermai all’improvviso, mi girai notando che stava per chiudere la porta. Mi mossi nella sua direzione, misi la mano sulla porta impedendole di chiuderla. Elisabhett ne rimasi molto sorpresa. Rimase davanti alla parte cercando di capire cosa volessi fare. Notai che non aveva intenzione di spostarsi dalla sua posizione, così mi feci strada da solo. La guardai nei suoi occhi vedevo uno scontro di emozioni. I suoi occhi erano qualcosa di meraviglioso se pur di un marrone chiaro, le sue labbra pregavano di essere baciate. Ma che sto facendo? Sono qui per un altro motivo e quel motivo ti ricollega a lei idiota. Penso che sto per impazzire.

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