Capitolo 53

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Poco dopo Dominic mi disse di entrare dopo essersi presentato davanti alla porta, era tranquillo mi chiedevo come facesse, entrai in casa e lui chiede la porta iniziando a parlare in seguito "Era uno scherzo i ragazzi volevano spaventarci ma a quanto pare te mi hai preceduta nell'arrivo" lo guardai negli occhi mentre mi parlava per poi ringraziarlo dirigendomi verso le scale che mi avrebbero portata direttamente al piano superiore nella mia stanza. Mentre salivo le scale Dominic mi avvisò che la sera successiva ci sarebbe stata una cena di beneficenza.
Appena arrivata in camera mi rinchiusi nella mia stanza, sciolsi le tende coprendo completamente le finestre e mi diressi in bagno liberandomi di ogni singolo indumento per poi entrare sotto l'acqua calda che mi accarezzava la pelle liberandomi la mente da ogni singolo pensiero lasciando spazio al solo rumore dell'acqua.
Dopo una trentina di minuti uscii dalla doccia mettendosi l'asciugamano intorno al torace ed uno intorno ai capelli, per poi avvicinarsi al lavandino, ponendosi davanti allo specchio appannato, ci passò una mano sopra lasciando che si potessero vedere solo gli occhi principalmente.
Abbandonò il bagno distendendosi sul letto e chiuse gli occhi lasciando un sospiro; aprì gli occhi e guardò il soffitto della sua stanza come se fosse una cosa così interessante da non poter distogliere lo sguardo, gli venne in mente per un secondo il ragazzo che aveva incrociato per strada aveva degli occhi famigliari, anche se non lo conoscevo affatto, si decise qualche istante dopo ad alzarsi dal letto dirigendosi verso la cabina armadio prendendo un semplice pigiama comodo e caldo, per poi mettersi a letto.

Pov Dominic

Dopo che Elisabhett era salita di sopra, non la seguii anzi, continuai sulla mia strada raggiungendo l'ala centrale del soggiorno in cui si trovava un tavolino con una bottiglia di jack Daniel's ed un bicchiere; se ne versò un po' sedendosi poi sul divano, rilassando i muscoli su di esso.
Presi in mano il telefono dalla tasca destra dei pantaloni, chiamando Noah, dato che si trovava in giardino ed andare fin fuori non mi allietata più di tanto, non ci mise molto a rispondere al telefono; prima che potessi porgli la domanda feci un sorso dal bicchiere posandolo poi sul tavolino guardandomi l'anello che portavo nell'anulare della mano "Noah di chi era la festa di beneficienza e per quale motivo l'hanno organizzata" ci mise poco a rispondere alla mia domanda "se non sbaglio dalla famiglia Neuman, non so se hai presente è quella di cui si ricorda l'incidente di anni fa ed i soldi vanno a finire in orfanotrofi ed ospedali" presi il bicchiere e bevetti tutto l'alcolico restante in un sorso.
"Mi sa di solita famiglia rompi palle" sentii ridere Noah dall'altra parte del telefono alla mia frase probabilmente dopo aver immaginato la possibile espressione che avevo fatto "chiamala pure così, ma so che hanno sofferto, nessuno si dimentica della morte della figlia" "Si certo, notte" dissi prima di buttare giù, dirigendomi verso le scale iniziando poi a salirle, passai di fronte alla porta della mia stanza, dove si trovava Elisabhett in quel momento, non entrai ma andai nella camera accanto, stando ugualmente vicino a lei in modo che se le fosse successo qualcosa lui sarebbe stato in grado di raggiungerla.
Si fece una doccia veloce, mettendosi poi dei pantaloni della tuta grigi rimanendo a petto nudo. Si distese poi sul letto cercando di addormentarsi e non fare tarda notte come al solito.

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