Capitolo 8

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Mi guardai allo specchio, sembravo un corpo morto, ero ancora più pallida di prima. “Te lo chiedo di nuovo Elisabhett, stai bene?” come faceva a sapere il mio nome? Non glielo avevo detto, ero mezza drogata certo ma non glielo avevo detto. “Chi sei?” dissi con un filo di voce, ero debole e si vedeva, “risposta sbagliata” mi prese entrambi i polsi e mi portò la schiena contro il muro, le nostre facce erano a 2 centimetri dall’altra, iniziai a respirare più velocemente, avevo paura? No, non è possibile, allora cos'era quello che provavo? . “è l’ultima volta che lo ripeto, stai bene?” a quanto pare non se l’è bevuta prima, stavo per mentirgli, ma mi stava fulminando con gli occhi come se sapesse che l’avrei fatto. “Prima, che tu entrassi ho ingerito sette antidolorifici in un colpo questa mattina cinque. Ed ora che si fa signorino?” gettati tutto d'un fiato, non gli piacque quello che dissi si vedeva, mi lasciò i polsi e mi indico che dovevo vomitare tutto. Era la cosa migliore altrimenti sarei morta nel posto, alzai gli occhi e lo guardai “non te ne vai?” non volevo vomitare tutto non sentivo più il dolore e questo per me era il massimo. “non sono stupido. Se esco da qui non farai niente di quello che ho detto” aveva ragione, era inquietante come potesse prevedere o sapere ciò che avrei fatto, sembrava che fosse nella mia testa. Mi accovacciai per terra “ora come ti senti?” avevo appena vomitato tutto, e ad essere sincera avrei preferito morire, il dolore era tornato ed era insopportabile, lui se n’era andato un attimo, mi aveva lasciata sul pavimento del bagno da sola non c’è la facevo e chiusi gli occhi.

Pov Dominic
Era perfetta ma testarda è con istinti suicidi a quanto pare. Sapevo che non era stupida, allora perché prendere tutti quei antidolorifici in un colpo. Qualcosa non quadrava e avevo intenzione di scoprire cosa. Lei è di mia proprietà, e se qualcuno avesse solo osato farle qualcosa l’avrebbe pagata. “ora come ti senti?” le domandai, mi lanciò uno sguardo omicida. Mi salì un brivido al suo sguardo. Scesi di sotto a prepararle un latte caldo per riprendersi, appena tornai di sopra posai il latte caldo sulla scrivania e andai da lei. Era priva di sensi a terra, forse… forse è morta.

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