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Christian passò l'ultima ora rimanente a pensare e ripensare alle parole della piccola Aurora , che dormiva tra le sue braccia, gli sembrava assurdo che una bambina di soli sette anni avesse capito tutto forse anche meglio di lui.

Gli occhi dei bimbi non vedono il male da nessuna parte, forse era per questo che Aurora non aveva visto niente che non andava in lui, anzi si era concentrata sulla storia, l'aveva ascoltata e l'aveva capita.
Aveva letto negli occhi di Christian, e ancora non riusciva a credere che fosse possibile.

Christian svegliò la dolce bimba 5 minuti prima dell'atterraggio facendole vedere dal finestrino il momento esatto in cui l'aereo atterrò sorridendo nel vedere la felicità della bambina.

Christian poi si sentì in dovere di aiutare la mamma di Aurora, così mentre la donna scendeva dall'aereo con le valige lui prese in braccio la bimba dopo essersi messo il suo semplice zaino in spalla.
Scesero dall'aereo e una volta usciti dall'aeroporto fece scendere la piccola dalle sue braccia.
"Non so come ringraziarti Christian, è il primo viaggio lungo di Aurora in aereo e se non ci fossi stato tu non so come avrei fatto a tenerla a bada, sei bravo con i bambini" gli disse la madre ringraziandolo.

"Sono io che devo ringraziare Aurora signora, anche lei mi ha tenuto compagnia, e ne avevo proprio bisogno"
"Ci rivedremo vero Christian?" Chiese la bimba con voce tremante.
"Certo, nel frattempo migliorerò nel raccontare storie" rispose Christian sorridendo.
"Ma io ho adorato la tua storia"
"Dai tesoro saluta Christian che è arrivato il taxi" disse poi la mamma, così la piccolina dai riccioli d'oro si butto tra le braccia del ragazzo, che nel frattempo si era inginocchiato alla sua altezza.

"Quando ci rivedremo sono sicura che mi racconterai il lieto fine" gli sussurrò la bambina prima di sciogliere l'abbraccio e regalargli un grandissimo sorriso, e Christian non poté far altro che ricambiare.
"Lo spero" rispose prima di salutarla un ultima volta.

Fu proprio quando la bimba sali in auto dopo una tenera corsetta fatta per raggiungerla che Christian torno alla realtà e fu travolto da un leggero panico.

Cosa doveva fare adesso? Era all'enorme aeroporto di New York, non conosceva nemmeno bene l'inglese e non aveva la minima idea di dove andare e di cosa fare.
Si guardò per un breve tempo attorno, non poteva stare lì impalato, tra l'altro a New York erano circa le sette e mezza di sera, quindi già c'era buio.

Allora decise di prendere un taxi e farsi lasciare in una posizione più centrale, che non sia la periferia dove stava l'aeroporto.
Così con non poche difficoltà con l'inglese si fece lasciare dal tassista vicino Central Park, che era uno dei pochi posti che conosceva di New York dato che veniva sempre nominato.

Una volta sceso dal taxi però si ritrovò ancora più confuso, forse aveva fatto una cazzata, New York era enorme e non sapeva esattamente la posizione della casa di Bella, poteva essere ovunque.
Poi improvvisamente una lampadina nel suo cervello si accese.
Alex.

Prese in fretta il suo telefono che aveva spento e buttato da qualche parte nel suo zaino.
Lo accese e trovò una decina di chiamate perse da Mattia, due da Serena e una da sua sorella, per non parlare dei mille messaggi che aveva ricevuto su whatsapp, dopotutto non aveva avvisato nessuno ed era scomparso per circa 10 ore, quindi non si stranì più di tanto.

Decise comunque di ignorare tutto e aprire velocemente la rubrica, cercò il numero del suo amico e fece partire in fretta la chiamata sperando che rispondesse, non sapeva nemmeno che ore fossero in Italia, non aveva capito bene la questione del fuso orario, ma non gli importava più di tanto.

Fortunatamente Alex rispose dopo il secondo squillo.
"Christian finalmente dove cazzo sei finito?" Rispose una voce, che Christian riconobbe subito come quella di Mattia e non della persona che cercava, allontanò per un secondo il telefono dall'orecchio per vedere se aveva fatto partire la chiamata giusta, ed effettivamente aveva chiamato proprio Alex.
"Ciao Matti, tranquillo sto bene"
"Chri sono le due di notte dove sei?"
"Matti puoi passarmi Alex per favore? È importante"
"Tu sei strano amico" affermò il biondo per poi chiamare ripetutamente Alex, che evidentemente si trovava a dormire a casa loro, come accadeva spesso quando stava a Roma.
"Christian cosa vuoi da me alle due di notte?" Rispose dopo qualche secondo una voce molto assonnata.
"Alex ti prego dimmi che sai l'indirizzo di casa di Bella" disse velocemente senza curarsi troppo di spiegare la situazione, dall'altra parte del telefono Mattia aveva corrugato la fronte, Alex invece si alzò dal letto mettendosi seduto ancora assonnato.
"A che ti serve? Lo sai che non è più a Roma" rispose il cantante
"Lo so, nemmeno io sono a Roma" ammise Christian
"COSA? NON DIRMI CHE SEI DAVVERO A NEW YORK" sentì urlare Mattia.
"Si, Alex ti prego dammi questo indirizzo, credo stia anche per piovere" supplicò il ballerino osservando il cielo.
"Ma Anastasia?" Chiese il cantante
"Ma chi se ne frega di Anastasia" rispose prontamente Mattia e Christian intervenì subito per bloccare l'inizio di una discussione.
"Ci siamo lasciati ma ora non ho tempo di spiegare, Alex ti prego, l'indirizzo"
"Per quanto devo ammettere che quello che hai fatto è molto notevole teoricamente non potrei dartelo l'indirizzo lo sai vero?"
"MA NON ROMPERE IL CAZZO E DAGLI QUESTO INDIRIZZO CHE STO ASPETTANDO QUESTO MOMENTO DA DUE ANNI" la voce del latinista blocco prontamente il cantante e Christian sorrise leggermente.
"Si sì alla fine anche io sto aspettando questo momento da tempo, ti scrivo l'indirizzo su whatsapp, in bocca al lupo amico "
"Grazie Alex, grazie" esclamò il ballerino
"VAI FRATÈ SEI UN GRANDE" esclamò Mattia prima di salutarlo.

COME IN UN FILM DISNEY - Christian Stefanelli- Amici21Where stories live. Discover now