58. The Baby's Name

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La notte cala mentre siamo ancora sui libri.

Churchill è sparito per un'ora, immediatamente dopo la nostra conversazione, e io mi sono limitato a tornare di sotto e aiutare gli altri nella catalogazione.

Tutti sono stati straordinariamente carini, con me.

Phineas mi ha abbracciato, di nascosto, il suo naso sepolto nella lana del mio maglione.

"È una delle cose che avete in comune: Shiva non sa affrontare i problemi" ha commentato, dolcemente. "Se li tiene dentro finché non diventano così ingombranti da farlo implodere. Ma la sua rabbia non dura mai a lungo"

"Come fai a esserne sicuro?"

Lui si è limitato a ridere.

"È ancora amico di Churchill" mi ha ricordato, "Credi davvero di essere più irritante di lui?"

La Tartaruga è rientrata solo a tarda sera, con un paio di cartoni di pizza tra le braccia e un ampio sorriso dipinto sul volto.

Churchill lo ha aiutato ad apparecchiare, rifiutando il mio aiuto, sprazzi della loro conversazione rubati per sbaglio, mentre ancora mi allontanavo.

"Un ragazzo straordinario, quello" ho sentito dire alla Tartaruga.

"Più di quanto io possa spiegare" ha confermato Churchill, di tutta risposta. "E sicuramente molto più di quanto tu possa immaginare"

La cruda onestà nel suo tono mi ha strappato un sorriso, il mio cuore che iniziava a battere più in fretta.

Churchill tratta i complimenti come se fossero dati di fatto, piuttosto che favori.

Ha sempre parlato in questo modo, sin dal primo giorno.

"Sei più che 'non così male', Lesbia" aveva detto, quella sera. "I voti del tuo primo anno sono stupefacenti"

Lo avevo trovato irritante, a suo tempo, ma questo è un lato di lui che ho imparato ad amare solo conoscendolo più a fondo: Churchill non dubita mai del nostro valore.

Phineas diventerà il miglior medico al mondo, e le università più prestigiose si sfideranno a spada tratta pur di avere Shiva nel loro corpo docenti: nessuno riuscirà mai a togliergli questa convinzione.

Siamo noi a dubitare, a metterci in discussione, ad avere paura.

Churchill tratta i nostri talenti come se fossero fuori discussione, le nostre insicurezze come fossero vaneggiamenti: per lui non siamo altro che straordinari.

Quando si siede a tavola, qualche momento dopo, sta ancora ridendo per una battuta che la Tartaruga deve aver fatto, e i suoi occhi brillano come fari.

Devo lottare con tutte le mie forze, per non cedere alla ridicola tentazione di abbandonargli le braccia al collo e baciarlo.

Nello sfilargli accanto, per sedermi a mia volta, non posso trattenermi dal passargli teneramente le dita tra i capelli, un gesto che a lui strappa un sorriso e a Phineas un'occhiata curiosa.

"Mangiate, ragazzi" ci invita la Tartaruga, afferrando un trancio di pizza. "Ve lo siete meritato"

"Non tutti" borbotta Shiva, ancora di cattivo umore. "Churchill ha pensato bene di darsela a gambe per metà del pomeriggio"

"Levati quel palo dal culo, baby George" ribatte l'interessato, sorridendo. "Inizi a diventare spiacevole"

"Si può sapere almeno dove sei stato?"

𝐀𝐔𝐃𝐄𝐍𝐓𝐄𝐒 𝐅𝐎𝐑𝐓𝐔𝐍𝐀 𝐈𝐔𝐕𝐀𝐓 - mclennonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora