4.

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jackson's pov

«Andiamo a fare il bagnetto, va bene?» le chiedo e lei annuisce, alzandosi dalla sedia.

Mi segue fino al bagno, così apro l'acqua e la lascio scorrere fino a quando non riempie la vasca.

«Ma Penny non può lavarsi con me?» mi domanda.

«No amore, Penny ti aspetta nella tua cameretta.» le rispondo, riferendomi al suo peluche.

Lei annuisce, così l'aiuto a spogliarsi e le pettino i capelli prima di farla entrare in acqua.

La prendo in braccio e la poso nella vasca, così lei si mette seduta per stare più comoda.

La lascio giocare un po' con le bolle, è tranquilla e la notte scorsa sembra solo un vecchio ricordo.

«Abby adesso ti insapono i capelli, mi raccomando stai ferma.» la informo.

Ma lei si alza velocemente in piedi e prova ad uscire dalla vasca.

«Abigail ferma!» dico mantenendo un tono calmo.

Lei si ferma e smette di tentare di uscire.

Avvicino la mano con lo shampo ai suoi capelli ma lei si scansa bruscamente.

Sospiro mantenendo la calma e mi sciacquo la mano insaponata.

«Abby mi vuoi dire perchè non vuoi che ti insaponi i capelli?» le chiedo.

«Dopo mi bruciano gli occhi e io non voglio.» mi risponde.

«Starò attento, te lo prometto, puoi stare ferma per me?» le domando e lei, anche se un po' titubante, annuisce.

Si risiede e chiude gli occhi, mentre io le insapono i capelli, riuscendo fortunatamente nel mio intento e mantenendo la promessa.

Poi finisco di lavarla e la prendo in braccio, facendola uscire dalla vasca.

Le metto l'accappatoio e poi l'asciugo.

In seguito andiamo in camera mia e lei si siede sul letto.

«Scusa per prima.. è che..» si interrompe, combattuta se confessarmi qualcosa o no.

«Abby se mi vuoi dire qualcosa puoi farlo.» la rassicuro.

«Sai che mi aveva adottata una famiglia un po' di tempo fa, vero?» mi chiede ed io annuisco.

«Ecco.. una volta mentre dovevano farmi il bagnetto mi hanno messo del sapone negli occhi.. e bruciava tantissimo.» mi rivela.

Sapevo ci fosse dell'altro di cui gli assistenti sociali non sono a conoscenza.

«Mi dispiace amore.. io non ti farei mai una cosa del genere, puoi fidarti.» le faccio una carezza e lei si rilassa.

Spero che la passeggiata al mare la liberi per un po' da questi brutti ricordi.

«Adesso ti vesto, mh?» le chiedo e lei annuisce.

Le metto un paio di jeans e un cardigan bianco.

Tra tutto ormai si è fatta ora di pranzo, così mentre lei gioca in salotto io lo preparo.

Dopo la passeggiata al mare la porterò al negozio di giocattoli, oltre al panda non ho preso altri giochi, non sapendo che gusti avesse ho preferito aspettare.

Pranziamo ed appena abbiamo finito entrambi di mangiare ci alziamo da tavola.

L'aiuto a mettersi le scarpe, ed una volta che anche io ho infilato le mie, prendo le chiavi di casa ed usciamo.

Saliamo in auto e per intrattenerla durante il breve tragitto metto delle canzoncine per bambini.

Quando arriviamo a destinazione e scendiamo dalla mia macchina le compare un sorriso enorme sul viso.

«Guarda! ci sono le papere!» esclama, correndo verso un laghetto.

«Abigail, non correre, siamo nel bel mezzo di un parcheggio.» la richiamo, raggiungendola velocemente.

«Scusa.. volevo vederle più da vicino.» mi spiega.

«Dammi la mano che ti ci porto.» così lei afferra la mia e attraverso la strada velocemente.

Passiamo almeno un quarto d'ora a guardare le paperelle nel laghetto e a ridere perché sono buffe.

«Dov'è il mare?» mi domanda, guardandosi intorno.

«Ora ci andiamo.» affermo, riprendendole la mano.

Camminiamo per una stradina e dopo poco ci ritroviamo in una spiaggia.

«Ecco qui, ti piace?» le chiedo, e lei annuisce ripetutamente.

«È.. wow.» mi risponde, facendomi scoppiare a ridere.

Camminiamo per diverso tempo, volevo farle mettere i piedi in acqua ma ho deciso di evitare dato che oggi il mare è particolarmente mosso.

«Lo vuoi un gelato, amore?» le domando, notando un piccolo bar poco più giù.

«Sì, grazie.» mi dice, così lo raggiungiamo ed entriamo al suo interno.

La barista ci informa del fatto che hanno solo gelati confezionati e mostra ad Abigail quelli ancora disponibili.

Lei ne sceglie uno panna e fragola, di Hello Kitty.

Io prendo un caffè e così ci sediamo in un tavolino dentro, dato che fuori sta iniziando a smuoversi parecchio vento e le nuvole stanno ricoprendo il cielo che prima era sereno.

«Ti è piaciuto il gelato?» le chiedo mentre stiamo tornando alla macchina.

Lei in risposta annuisce.

Qualche minuto fa ha iniziato a piovere ed ora sta iniziando a scendere parecchia acqua.

«Abby dammi la manina e corri, se no arriveremo alla macchina zuppi.» lei fa come le ho detto e così in poco ci ritroviamo all'interno della mia amata auto.

Così inizio a guidare verso il negozio di giocattoli.

Siamo appena entrati nel negozio.

Ci facciamo un giro ed alla fine prende un peluche gigante a forma di orso, uno più piccolo a forma di fiore, del pongo rosa e una scatola piena di lego.

Andiamo alla cassa per pagare e poi torniamo a casa.

Dopo cena Abigail ha voluto annaffiare i fiori e poi mi ha chiesto di giocare con lei e i suoi nuovi giochi.

Ormai è circa una mezz'ora che ci siamo messi a letto.

È scoppiato il temporale e a risvegliarmi dai miei pensieri è un forte tuono.

Dopo poco sento dei passettini per il corridoio e la porta della mia camera viene aperta.

«Non mi piace il temprale.» mi dice Abigail entrando e sfregandosi le mani sulle spalle.

«Si dice temporale piccolina, hai freddo?» le chiedo e lei annuisce.

Scosto le coperte e le faccio spazio sul mio letto.

«Vieni qui.» lei corre e si butta sul mio grande letto.

Si sdraia sotto le coperte e dopo essersi messa comoda guarda nella mia direzione.

«Jackson, ora tu sei il mio papà?» mi domanda, sciogliendomi il cuore.

Speravo che prima o poi sarebbe arrivato questo momento.

«Certo, però non devi chiamarmi per forza papà se non vuoi.» chiarisco.

«Ma se voglio posso chiamarti papà?» mi chiede.

«Certo che puoi.» le rispondo, sorridendo.

«Allora buonanotte papà.» quando mi sussurra questa frase rimango imbambolato.

Si mette comoda e chiude gli occhi e dopo un po' finalmente mi risveglio dal mio stato di trance.

«Buonanotte, Abby.» rispondo, addormentandomi più felice che mai.

𝑰 𝒏𝒆𝒆𝒅 𝒖Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ