10.

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jackson's pov

«Abigail vieni immediatamente qui.» dico con un tono che non ammette repliche.

Oggi il suo comportamento non mi è piaciuto per niente.

Si alza dal divano e mi raggiunge.

«La maestra mi ha raccontato che cos'hai fatto oggi.» continuo.

Lei abbassa lo sguardo.

«Abigail guardami.» le dico.

Lei mi da' ascolto.

Sono appena tornato dal lavoro, volevo cenare e passare una serata tranquilla ma in questo momento ciò non mi è possibile.

«Hai strappato il disegno che aveva fatto una tua compagna, ti sembra corretto?» le domando.

«Non è giusto, ha iniziato lei a tirarmi i capelli.» si lamenta.

«E lei ha sbagliato, ma anche tu. Se qualcuno ti da fastidio tu vai dalla maestra e glielo dici, così ci pensa lei, sennò dalla ragione potresti passare al torto, capito Abby?» le spiego, e lei annuisce.

«Che non ricapiti o la prossima volta non te la cavi solamente con una ramanzina, e domani prova a farci pace.» le dico.

«Okay, scusa.» mi risponde.

«Dov'è Megan?» le chiedo.

«Penso in camera sua.» mi dice.

«Va bene, puoi guardare un po' la tv, io vado un secondo al piano superiore, appena torno ti aiuto a fare il compito per domani che volevi fare con me, okay?» le domando, e lei annuisce, catapultandosi poi verso il divano.

Salgo le scale e busso alla porta semi-aperta della camera di Megan.

«Avanti.» la sento dire, così entro.

Mi guarda per un secondo per poi parlare.

«Scusami, non pensavo fossero già le otto di sera, mi dispiace tanto, non ho tenuto d'occhio l'orario, vado a preparare subito la cena, dammi solo cinque minuti.» si affretta a spiegarmi.

«Hey stai tranquilla, sono quasi le sette, oggi ho finito prima di lavorare.» lei distoglie lo sguardo imbarazzata.

«Comunque stavo piegando i panni puliti, questi sono tuoi e quelli di Abby.» mi dice indicandoli.

«Grazie.» le rispondo.

«Di niente.»

Esco poi dalla sua stanza, mettendo prima i vestiti di mia figlia nel suo armadio e poi i miei nel mio.

Poi torno da Abigail.

«Principessa spegni la televisione, andiamo a fare i compiti.» le dico e lei fortunatamente mi da' ascolto.

Vedo che va verso la cucina ma la blocco.

«Andiamo a farli in sala da pranzo, la cucina adesso serve a Megan per preparare la cena.» le spiego.

Così ci sediamo l'uno affianco all'altra, prendendo prima un foglio bianco e i colori a spirito.

«Cos'è che devi fare?» le chiedo.

«Devo scrivere la prima lettera del mio nome facendoci qualche disegno vicino.» mi dice.

«Va bene, che colori vuoi?» le domando.

«Mi servono il verde, il giallo, il rosa e il nero.» mi risponde, così glieli passo.

Con il rosa scrive una A non perfetta, ma ha solamente cinque anni, avrà il tempo di imparare a farla bene l'anno prossimo, quando andrà in prima elementare.

Con il verde disegna diversi gambi, con il giallo fa il polline e con il rosa i petali di diversi fiori, e poi disegna qualche ape qua e là.

«Ti piace?» mi chiede, sorridendo entusiasta.

«Certo, è bellissimo.» ammetto, fiero di lei.

«Papà.. ora che ho fatto possiamo andare ad annaffiare le piante in giardino?» mi domanda.

«Sì, però prima andiamoci a mettere una felpa e le ciabattine.» le dico.

Così le faccio mettere una felpa semplice grigia con la zip e le ciabatte delle principesse e poi usciamo.

«Fa sempre più freddo.»

«Lo so amore, ci stiamo avvicinando a dicembre.» le spiego.

«Non vedo l'ora che arrivi il Natale!» esclama, facendomi sorridere.

«Ci divertiremo tantissimo, piccola.» le dico, battendole il cinque.

Così annaffiamo le varie piante fino a quando Megan non ci chiama dato che è pronta la cena.

«Che schifo.» Abby fa' una faccia disgustata appena vede i piatti.

«Non le voglio le carote, non mi piacciono.» si lamenta poi.

«Abigail, non puoi sempre mangiare schifezze, non fa bene. Adesso ti siedi e da brava mangi la bistecca e un po' di carote, non ti sto dicendo di finirle tutte, solo un pochino, su'» la redarguisco.

Sbuffando si siede e inizia a cenare.

A fine cena le carote le ha a malapena toccate ma decido di lasciar perdere, meglio poco che niente.

Aiuto Megan a sparecchiare e poi vado di sopra a cambiare Abigail e la metto a letto.

È sdraiata sotto le coperte, mi guarda ma non dice niente.

«Che c'è, piccolina?» le domando.

«Scusa per prima a cena.. sono stata maleducata.
Però.. io.. ti volevo chiedere una cosina..» mi risponde.

«Dimmi tutto.» la sprono.

«Posso dormire nel tuo letto..? Sto più tranquilla..» mi chiede, ed io annuisco.

La prendo per mano e andiamo in camera mia e le rimbocco le coperte.

«Papà viene a dormire più tardi, okay?» le domando, e lei annuisce.

«A dopo papà.. buonanotte.» mi risponde.

«A dopo Abby.. buonanotte.» le dico, per poi lasciarle un bacio sulla fronte e spegnere la luce prima di uscire dalla stanza.

Ritorno al piano inferiore e vedo Megan intenta a finire di pulire il tavolo della cucina.

«Ti va di vedere un film?» le domando, appoggiandomi allo stipite della porta.

Lei sussulta al suono della mia voce e si gira verso di me.

«Mi hai spaventata.. pensavo fossi andato a dormire con Abigail.» ammette.

«La raggiungo più tardi, allora..?» insisto, attendendo una risposta.

«Oh sì, va bene.. mi vado a cambiare e arrivo.» accetta.

«Ti aspetto sul divano.» dico per poi allontanarmi.

megan's pov

Prendo dal mio armadio una felpa lunga e comoda e dopo aver tolto i vestiti la indosso, è molto morbida e calda.

Vado in bagno e mi strucco, indosso un paio di calzini comodi di pile e ritorno al piano inferiore, raggiungendolo sul divano.

Mi siedo accanto a lui.

«Va bene un film d'avventura?» mi chiede, ed annuisco.

Copre entrambi con un plaid e prende poi il telecomando, facendo partire il film.

A circa metà si avvicina leggermente a me ed io appoggio la testa sulla sua spalla, stanca.

Quando il film finisce stiamo per qualche secondo in silenzio, nella stanza si sente solo il rumore dei nostri respiri.

Dopo un po' lui spegne la televisione, così decido di alzarmi.

«Buonanotte.» gli dico.

«Buonanotte, Megan.» mi risponde.

Così salgo le scale, raggiungendo il secondo piano, per poi entrare in camera mia, lasciando la porta aperta.

Mi sdraio sul comodo letto matrimoniale e chiudo gli occhi, ripensando a questa serata.

𝑰 𝒏𝒆𝒆𝒅 𝒖Where stories live. Discover now