24.

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megan's pov

Sento la porta aprirsi, alzo lo sguardo e vedo Jackson, intento ad entrare dentro casa.

Indossa un completo nero elegante.

Faccio un respiro profondo e mi alzo, raggiungendolo.

Sta per arrivare il momento, non posso più tirarmi indietro.

«Ciao Jackson.» lo saluto.

Lui mi guarda ma non mi risponde.

«Dovrei parlarti di un argomento molto importante ed estremamente serio..» gli dico.

«Megan togliti dai coglioni, non me ne frega un cazzo, se hai qualche problema risolvitelo.» mi risponde in maniera brusca, facendomi rimanere un po' male.

«Per favore, ascoltami solo un secondo.» gli dico.

«Ma cosa cazzo vuoi dalla mia vita? Ti pago per fare la baby-sitter, non m'importa niente di te, ultimamente stai prendendo troppa confidenza.
Non ho bisogno di una fidanzata né Abigail ha bisogno di una madre.»

«E se ti dico di levarti dai coglioni, lo fai e basta.» mi urla contro.

Fa' per andarsene ma dopo poco si gira verso di me.

«Anzi, una cosa estremamente seria te la dico io, sei licenziata.
Sei pregata di andartene entro domani mattina.» conclude, salendo le scale ed una volta arrivato nella sua camera, chiude la porta sbattendola.

Io sono come paralizzata al centro della stanza, non riesco a credere a ciò che è successo negli ultimi due minuti, non voglio crederci.

Questo posto di lavoro è, o forse dovrei dire era, tutto ciò che avevo.

Sono persa ora.

Dopo un po' salgo anche io al piano superiore, passando velocemente davanti alla camera di Abigail per non farmi vedere da lei in queste condizioni.

Appena entro nella camera, chiudo la porta alle mie spalle, dando il via ad un pianto disperato.

È solo colpa mia.

Se quella sera non avessi ceduto ora non sarei incinta e avrei ancora un lavoro.

E poi non voglio lasciare Abigail, andarmene senza dirle niente, lei soffre già l'abbandono ed io non farò altro che peggiorare le cose.

Mi mancherà tantissimo.

Non so cosa si provi a fidarsi di qualcuno, non lo faccio da troppo tempo, ma Abigail si è fidata di me dal primo istante.

È una bambina meravigliosa, non merita che dopo averle fatto credere di tenere a lei me ne vada.

Mi odierà anche lei.

abigail's pov

Mi sveglio e decido di scendere al piano inferiore.

Oggi è sabato perciò papà non andrà a lavoro.

Scendo le scale e percorro tutto il salotto, per poi andare in cucina.

Non c'è traccia di Megan né di papà, così decido di tornare al piano superiore, guardo nella camera di Megan ma è vuota, non ci sono nemmeno più le sue cose.

Dov'è finita?

Corro preoccupata nella stanza di papà e appena lo vedo gli vado incontro.

«Papà, ma dov'è Megan?» gli chiedo, preoccupata.

«Abby, siediti e ascoltami un attimo, okay?» mi dice, ed io lo ascolto, sedendomi vicino a lui.

«Megan è dovuta andare via per dei suoi motivi personali, non so se la vedrai mai più, ma non credo.
Ti troverò un'altra baby-sitter, Abby, tranquilla.» mi risponde, ed i miei occhi si riempiono di lacrime.

Mi asciugo le lacrime con la manica del pigiama.

Non voglio un'altra baby-sitter, io voglio solamente Megan.

Per me era la mamma che non ho mai avuto, ed ora non ho più neanche lei.

𝑰 𝒏𝒆𝒆𝒅 𝒖Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz