5.

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jackson's pov

«Piccolina, ti devo parlare di una cosa.» le dico, così lei si siede sul divano di fianco a me.

«Sì?» mi domanda.

«Ti ricordi quando l'altro giorno ti ho spiegato che cos'è una baby-sitter e che mi farebbe comodo prenderne una?» le chiedo, e lei annuisce.

«Vorrei sapere se per te va bene.» le spiego.

«Okay, va bene.» mi risponde, sorridendo.

«Perfetto piccola, grazie.. se vuoi ora puoi tornare a colorare.» la ringrazio e lei corre a completare il suo disegno.

Mi alzo e vado nel mio ufficio, accendendo il mio computer.

Metterò un annuncio online, lunedì lei inizierà l'asilo ed io tornerò a lavoro, devo trovarne una al più presto.

Così inizio a digitare l'annuncio e poi chiudo il pc.

Ho promesso ad Abigail che oggi l'avrei portata al parco giochi, ed ormai sono le cinque del pomeriggio.

Dato che sia io che lei siamo già vestiti indossiamo solo le scarpe ed usciamo.

È poco distante da casa così andiamo a piedi.

Mi siedo su una panchina e la guardo giocare, sale sullo scivolo ma poco dopo arriva un bambino più grande di lei che la spinge.

Così mi alzo e lei allunga le braccia verso di me, così la prendo in braccio.

«Hey tu, come mai l'hai spinta? Poteva farsi molto male.» mi rivolgo al bambino.

«Perché sì, mi andava di farlo.» sbuffo e decido di lasciar perdere.

Non mi va di finire con il litigare con qualche genitore strano.

«Papà, voglio tornare a casa.» mi dice, ma io scuoto la testa.

La metto giù e mi abbasso alla sua altezza, guardandola negli occhi.

«Abigail, non devi privarti del divertimento solo perché quel bambino prepotente ti ha dato fastidio, fregatene e vai a divertirti.» le spiego e lei annuisce.

«Mi spingi sull'altalena?» mi domanda.

«Certo.» le rispondo.

Così lei va a sedersi ed io inizio a spingerla lentamente.

Abbiamo passato tutto il pomeriggio al parco e siamo tornati a casa da poco.

Ritorno nel mio ufficio per controllare se qualcuno abbia risposto al mio annuncio.

Apro il computer e noto che una ragazza mi abbia risposto.

Salve, ho letto il suo annuncio e sarei interessata, potrei sapere i dettagli?

Così decido di risponderle, le do il nome di un bar della zona e le chiedo di incontrarci lì domani mattina.

La sua risposta non tarda ad arrivare.

D'accordo, ci sarò. A domani.

Spengo il computer e torno da Abigail.

«Papà ho fame.» mi dice.

«Ora preparo la cena, ma prima volevo dirti che domani mattina devo uscire e verrà qui un mio amico con cui starai fino a circa ora di pranzo, okay?» lei annuisce.

Così vado in cucina ed inizio a preparare il pollo con le patate arrosto, e dopo qualche minuto sento qualcuno tirarmi la felpa, così abbasso lo sguardo e vedo mia figlia.

«Voglio cucinare anch'io con te!» mi dice.

«Va bene, piccola. Tirati su le maniche.» le rispondo, e lei così fa.

𝑰 𝒏𝒆𝒆𝒅 𝒖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora