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jackson's pov

È passata una settimana da quella sera.

Io e Megan non ne abbiamo ancora parlato, forse perché sarebbe difficile lasciarla in un orfanotrofio con la possibilità che possa non trovare una famiglia ad adottarla, come è successo a me.

Ma prima o poi dovremo prendere coraggio e parlarne.

È sera e devo mettere a letto Abigail.

Megan è in camera nostra a riposare dato che ha la febbre, mentre Avril dorme.

Prendo in braccio Abby e vado in camera sua, con Linda che mi segue.

Non le piace molto stare da sola.

Mentre rimbocco le coperte ad Abigail e le lascio un bacio sulla guancia Linda mi guarda rapita.

Non penso abbia ricevuto molto amore nella sua vita.

«Vai a letto anche tu, dai.» le dico, e lei annuisce, uscendo e andando verso la camera degli ospiti, nella quale ha dormito questi giorni.

La seguo e quando è sotto le coperte spengo la luce e vado in camera mia.

Non le parlo quasi mai, ma non voglio che si affezioni a me, poi soffrirebbe di più quando dovremo portarla in orfanotrofio.

Megan si sarebbe affezionata e sarebbe stata male nel salutarla, la conosco, ma in questi giorni è stata male perciò non sono state molto insieme.

Entro in camera e mi sdraio vicino a Megan.

«Come stai?» le domando.

«Meglio, la febbre è scesa.» mi risponde.

«Dobbiamo parlare di Linda.» le dico.

«Possiamo farlo quando sarò guarita?» mi domanda, ed io annuisco.

«Va bene, dormiamo ora.» le dico, e lei annuisce.

«Buonanotte.» le dico.

«Buonanotte.» mi risponde.

Mi sveglio ma noto sia mattina presto.

Così esco dalla mia camera, quando passo vicino alla camera di Linda noto sia sveglia, così entro.

Noto stia piangendo.

«Hey, che succede?» le domando.

Lei non mi risponde ma continua a piangere.

Così la prendo in braccio e mi siedo sul suo letto.

«Linda, perché piangi?» le domando.

«Ho tanta paura.» mi risponde.

«Di cosa?» le chiedo.

«Che non avrò mai nessuno che mi voglia bene..» mi risponde.

«Sei una bambina bravissima, troverai anche tu qualcuno che ti voglia bene.» le dico.

«Abigail e Avril sono fortunate ad avere un papà come te.. tu sei bravissimo..» mi dice, per poi appoggiare la testa sulla mia spalla.

«Anche tu troverai un bravo papà.» le rispondo.

«Non è vero.
Me lo dicevano anche in orfanotrofio, alcune famiglie giocavano con me, poi gli raccontavano la mia storia e adottavano qualcun'altro.» mi dice.

«E quale sarebbe la tua storia?» le domando.

Lei mi guarda impaurita.

«Scusa, per favore non portarmi subito via solo un altro po'..» mi risponde, abbassando lo sguardo.

«Linda, non ti porto via, vorrei solo sapere la tua storia.» le rispondo.

«Il mio papà non mi voleva, per ogni sbaglio che facevo mi urlava.
Io ho paura di tante cose, per questo non mi ha adottata nessuno.» mi dice.

«Mi dispiace.» le rispondo.

«Hai sonno?» le domando.

«Non mi piace dormire da sola..» mi dice.

«Ci rimango io qui con te, va bene?» le domando, e lei annuisce.

Mi siedo sulla sedia della scrivania e dopo poco si addormenta.

È così piccola ed indifesa, non so come alcune famiglie abbiano potuto rinunciare a lei.

Si vede dai suoi occhi che vorrebbe avere qualcuno che le voglia bene.

Io vorrei volerle bene, abbracciarla e dirle che non vorrei essere solo il bravo padre di Abigail e Avril, ma anche il suo, ma non penso sia possibile.

Abbiamo già due figlie, io e Megan siamo giovani e solo in due.

Io non so chi siano i miei genitori e lei ha un padre violento di cui non vuole saperne nulla e una madre che non sa neanche dove sia.

Però abbiamo i nostri amici e io ho i soldi per permettermi una baby-sitter.

Però di questo devo parlarne con Megan, quando sarà guarita.

Dopo diverso tempo sento dei passettini e vedo Abigail.

Così mi alzo dalla sedia ed esco dalla stanza, andando da lei.

La prendo in braccio e le do un bacio sulla guancia.

«Buongiorno amore di papà.» le dico.

«Buongiorno papà.. io volevo dirti una cosa.» mi risponde.

«Dimmi.» le rispondo.

«Mi può fare la colazione Megan?
Non mi piace molto come cucini tu..» mi dice.

«Andiamo a vedere se Megan è sveglia, se è sveglia le chiedi se ha voglia di preparartela lei, ok?» le domando, facendo il finto offeso per il fatto che abbia detto che non le piace molto come cucino io.

Andiamo in camera nostra e Megan è sveglia, così faccio scendere Abigail, che sale sul letto e va vicino a Megan.

«Meg, mi puoi preparare tu la colazione?» le domanda, e lei annuisce.

Così andiamo tutti in cucina e Megan prepara la colazione per tutti.

Stiamo facendo colazione, quando Linda entra in cucina mentre si stropiccia un occhio.

«Buongiorno Linda.» le dice Megan, e lei la saluta con la mano.

«È successo qualcosa?» mi domanda Megan.

«Non penso.» le rispondo.

«Ti va la colazione?» le domanda Megan.

«Solo un po' di succo, grazie.» le risponde.

Così Megan si alza, le riempie un bicchiere di succo e glielo da.

Penso abbia ancora sonno, non capisco perché si sia svegliata, avrà dormito solo un paio d'ore.

«Devo andare via?» domanda, guardando con gli occhi lucidi prima me e poi Megan.

«No.» le risponde Megan.

Lei annuisce e abbassa lo sguardo sul suo bicchiere.

Noto che Linda mi guardi, senza dire niente.

Quando Abigail va in sala, rimaniamo in cucina io, Megan e Linda.

«Devi dirmi qualcosa?» le domando.

«Scusa..» mi risponde.

«Perché mi stai chiedendo scusa?» le domando.

«Mi dispiace se ti ho fatto stare sulla sedia mentre dormivo..» mi risponde.

«Ti sei svegliata perché io ero andato via?» le domando.

«Sì.. ho paura di dormire da sola..» mi risponde.

«Hai ancora sonno?» le chiede Megan, e lei annuisce.

Megan la prende in braccio.

«Sto con te mentre dormi, va bene?» le domanda, e lei annuisce.

Così vanno in camera nostra e Megan si sdraia vicino a lei e si coprono.

Io ed Abigail ci mettiamo sul divano a guardare un film in televisione.

𝑰 𝒏𝒆𝒆𝒅 𝒖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora