125. Quel giorno in giardino eri tu

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"Direi che questi mesi di allenamento hanno dato i loro frutti se sei riuscita a portare anche me qui dentro." dice Shoto mentre mi avvicino con lui verso la porta. Comprendo che per lui deve essere davvero strano essendo la prima volta che si trova in questo modo nella mente di qualcuno. Quando gli permettevo di vedere la mia, si trattava solo di ricordi e sentimenti, non è mai entrato con la sua mente dentro quella di qualcun altro. "Sì ma cerca di restare concentrato. Non so come sia la mente di Touya ora e potrebbe essere difficile da controllare." dico e il bicolore annuisce stringendomi la mano. "Cosa stiamo cercando esattamente?" chiede guardandosi intorno mentre l'aria si fa sempre più cupa, Dabi deve essersi reso conto che siamo qui ormai. "Non lo so neanche io. Forse una traccia di Touya o di buono che sento esserci ancora in lui." dico con un filo di tristezza nella voce anche se so che è più difficile per lui anche se non lo dà a vedere.

"Dici che c'è ancora del recuperabile in lui?" chiede guardando dritto davanti a se e mi fermo un attimo ad osservarlo. I suoi sembrano lucidi e sta stringendo l'altra mano in un pugno. "Non voglio battermi con lui." Shoto abbassa lo sguardo su di me e sembra un bambino impaurito. Questa situazione gli ha messo un peso sulle spalle insostenibile e sente la responsabilità di fermarlo anche se non crede di riuscirci. "Non ce ne sarà bisogno. Sono convinta che Touya è ancora qui da qualche parte. Sta solo aspettando che suo fratello lo ritrovi. E io sarò al tuo fianco qualsiasi cosa accada." Gli dico con un sorriso e il ragazzo si tranquillizza.
"D'accordo. Apriamo quella porta?" chiede afferrando la maniglia ed io annuisco.

Shoto POV

Una volta entrati nella stanza, ci troviamo circondati da immagini diverse di noi da bambini, vedo i miei fratelli, la mamma, i pochi momenti in cui riuscivamo a giocare e divertirci.
Giro su me stesso sentendo la felicità e la speranza che alleggia in quest'area, in totale contrasto con l'odio e l'amarezza che ho sentito poco fa. Mei ha le lacrime agli occhi e sorride mentre si guarda intorno.
"Sono i ricordi, i sogni e i sentimenti più profondi Di Touya." Dice stringendo la mia mano.
Non so neanche cosa dire mentre percorro alcuni momenti tramite i ricordi di mio fratello. Mio fratello. Mi sembra incredibile.

"Avevi ragione." Dico con un piccolo sorriso sul volto ricambiando la sua stretta di mano e lei alza lo sguardo su di me. "Touya è ancora qui. È vivo dentro questi ricordi."
La ragazza si mette a ridere non riuscendo a contenere la felicità. "Lui è vivo." Ribadisce più per convincere se stessa così mi lascio andare anche io ad una piccola risata. Posso riportare indietro mio fratello, ora ne sono certo. C'è ancora speranza.
"Cosa dobbiamo fare ora?" Chiedo ancora incredulo. "Presto si renderà conto della nostra presenza e inizierà la parte difficile. Non so cosa aspettarci da lui ma vedendo questo.." indica intorno a noi "possiamo avere un po' di fiducia." Dice con la sua solita forza che mi lascia senza fiato.

"Cosa fate voi due qui?" La voce profonda alle nostre spalle ci fa sussultare. Ci giriamo in contemporanea e Dabi è di fronte a noi con uno sguardo di fuoco. "Touya.." inizia a dire Mei ma il ragazzo la interrompe.
"Touya è morto. Ora sono Dabi." Dice con voce dura mentre si avvicina a noi. Mi metto istintivamente di fronte a me ma mi rendo presto conto che in questa situazione non saprei cosa fare. Potrei usare i miei quirk? O è solo la mia immaginazione?
La ragazza mi poggia una mano sul braccio e torna al mio fianco facendomi calmare.

"Se è morto come dici tu, cos'è questo?" Chiede indicando intorno a noi. Mio fratello serra la mascella e i pugni non sapendo come ribattere ma la rabbia sembra essere l'unica cosa che prova. So come ci si sente.
"Dovete uscire dalla mia testa." Dice guardandoci fisso negli occhi. "Già, credo che questo non sia possibile. Non finché non avremo parlato almeno." Ribatte Mei incrociando le braccia al petto.

"Non ho intenzione di parlare con voi."
"Allora vorrà dire che resteremo qui." Dice la ragazza alzando le spalle, Touya la fissa con rabbia ma, come suo solito, lei non si arrende. "Vogliamo solo sapere cos'è successo, come fai ad essere vivo e soprattutto.." mi fermo un secondo mentre mio fratello porta la sua attenzione su di me "perché non sei mai tornato a casa."
"Come puoi chiedermi una cosa del genere fratellino?" Chiede stringendo i pugni per poi ridere. "Come ho già detto, non parlerò con voi. Ora vi voglio fuori da qui."

Dabi parte verso di noi con i palmi protesi in alto pronto ad attaccare così mi piazzo di fronte a Mei per proteggerla ma lei sembra fin troppo tranquilla. Quando mio fratello arriva di fronte a noi, la sua espressione cambia e nessun fuoco esce dalla sue mani mentre la ragazza lo guarda con un sorriso soddisfatto. "Non puoi usare il tuo quirk, lo sto fermando io. Saremo anche nella tua mente Touya, ma questo è il mio territorio. Adesso parleremo, che ti piaccia o no, a meno che tu non voglia che io ti impedisca anche di muoverti."

Mei si dimostra ancora una volta con un carattere e una determinazione estremamente forte che in questo momento sono fondamentali. È testarda e combattiva e di certo ci serve per poter portare indietro mio fratello.
Touya digrigna i denti ma si rende conto anche lui di non avere scelta, Mei è forte e scacciarla dalla propria mente diventa difficile.
"Vedo che hai capito meglio la situazione Touya. Ora, di grazia, rispondi alle domande di tuo fratello." Dice la ragazza con sarcasmo.

"Smettila di chiamarmi Touya." Risponde mio fratello con viso disgustato. "D'accordo Dabi. Dicci cos'è successo quel giorno sulla montagna." Dico io facendomi avanti e lui mi fissa titubante. Di certo non vuole parlare ma, dopo un po' di tempo, inizia finalmente il suo racconto.
"Visto che non ho altra scelta, vi spiegherò la nascita di Dabi." Dice lui guardandoci.
"Quel giorno alla montagna dissi a nostro padre che l'avrei aspettato lì per fargli vedere i miei miglioramenti e che in realtà non ero un fallimento come lui credeva. Mi ero allenato per mesi come mi aveva insegnato lui e volevo solo dimostrargli che ero ancora in grado di poter fare l'eroe. Ma la sua attenzione ormai era su qualcun altro."

I suoi occhi celesti si impiantano nei miei, fissandomi con odio e rammarico per ciò che gli è successo.
"Rimasi lì ad aspettare e aspettare e aspettare e aspettare ma lui non venne. Pensavo ci fosse ancora qualcosa da poter definire "padre" in lui ma mi sbagliavo di grosso. Persi il controllo sul mio quirk e il mio corpo iniziò a bruciarsi da solo causandomi le ferite che ora potete vedere su di me." Dice indicandosi con le mani mentre gli occhi di Mei iniziano ad inumidirsi per la sua storia.
"Oh Chibi non c'è bisogno di piangere. Provavo abbastanza odio verso di voi da poter sopravvivere." Dice Dabi facendo una risata aspra.

"Comunque, nessuno venne lì neanche dopo tutto quel fumo e quelle ore. Un bambino dimenticato dalla sua famiglia. Un bambino buttato via e che nessuno voleva. In quel momento, Touya morì." Si ferma un secondo guardando le nostre espressioni e sembra soddisfatto del dolore che ci infliggendo.
"Ma eccomi qui. Vivo e vegeto. Di certo non grazie agli eroi o a voi, fu All For One a trovarmi e a fornirmi le cure mediche necessarie. Mi ricostruirono la faccia e parte del corpo con altra pelle e così venne fuori quello che sono ora. Iniziai a pianificare la vendetta perfetta verso quella famiglia maledetta che mi aveva creato, in modo tale che tutti avrebbero visto chi fosse davvero l'eroe che tutti acclamavano. Ed ora che è il N.1 è ancora meglio."

Le sue parole sono quelle di un pazzo, non quelle di mio fratello eppure riesco a sentire tutto il suo dolore e il bambino che, dentro di lui, si è sentito abbandonato. Non è così.
"Se eri vivo, perché non sei mai tornato?" Chiedo sconvolto. Vorrei non credere alle sue parole e vivere nel ricordo del fratello che era Touya. Quello che consideravo davvero un eroe.

"Ma io sono tornato fratellino." Risponde il Villain incrociando le braccia al petto e la sua affermazione è un colpo in pieno stomaco.
Mei è in lacrime e si porta una mano alla bocca spalancando gli occhi e comprendo che c'è qualcosa che non va.
"Eri tu..." sussurra fissando il viso di Dabi e le sue cicatrici.
"Quel giorno in giardino eri tu."


A/N

Il prossimo capitolo conterrà tutto il resto della guerra, quindi sarà bello lungo.

Già. Preparatevi.

Con tanti fazzoletti.

E cibo.

Forever and Always - Shoto x OCWhere stories live. Discover now