GHIACCIO

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Essere una Grindelwald non è mai stato facile.
Pregiudizi a scuola. Pregiudizi in giro.
E nessuna spalla di un padre su cui piangere la notte. Tantomeno una madre.

Mi era stato concesso di studiare alla Durmstrang, seguendo le orme di mio padre.
Sono stata espulsa, per lo stesso motivo, nonostante io vada contro.
Ma il tale padre, tale figlia rimane radicato nella mente della gente ottusa.

Perché mi hanno espulsa? Diedi fuoco a mezzo edificio durante una festa organizzata nel dormitorio degli studenti, con la bacchetta di sambuco, lasciata a me da mio padre.

Mi avevano additata come assassina.
Davanti a tutti, parlarono troppo su di lui.
E tra noi non scorreva buon sangue, ma il sangue era lo stesso. Lo difesi e mi presi anche le conseguenze.

Fui costretta ad abbandonare la scuola e andai a lavorare d'estate in un negozio di abiti lussuosi in Norvegia, dove mio padre era nato.
Dove io ero nata.
Avevo bisogno di mantenermi.
Non avevo più nessuno che potesse aiutarmi.

Abitavo da sola nella villa di mio padre, ormai intestata a me, e mai e dico mai, nessuno mi faceva visita.

Tranne un giorno di Agosto: il 27 Agosto.
Ricorderò per sempre quella data.

Un uomo con capelli bianchi e barba bianca mi chiese di farci una chiacchierata.
Il suo nome? Albus Silente.

Lo feci entrare, facendo finta di non conoscerlo.
Ma avevo letto ogni sua lettera. Sua e di mio padre. Sapevo benissimo chi era.
Chi era per mio padre. Ma per la sua privacy annuii e stetti in silenzio ad ogni sua parola.

-"Ero un amico di tuo padre."
Stretto direi.
-"Ho saputo che sei stata espulsa dalla Durmstrang e vorrei proporti di trasferirti ad Hogwarts."
Mi fece quella proposta dentro casa, di fronte una tazza fumante di camomilla.
Adoravo la camomilla, mi rilassava.

Mi schiarii la voce prima di parlare.
Parlare per la prima volta con l'uomo che mio padre amava -"Nessuna scuola vuole con sè la figlia di Gellert Grindelwald. Ho già fatto domanda, in diverse scuole. Tutte rifiutate."
-"Non alla mia però." alzò le sopracciglia.
-"La... sua?" aggrottai le mie.
-"Io sono il preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts e sarei grato se ti aggiungessi ai nostri."

Strinsi la mano a quell'uomo consapevole di chi io fossi, consapevole che io fossi il frutto del sangue di mio padre e delle menzogne raccontate a mia madre.
Lui amava Albus, un uomo, da sempre.
Lessi e rilessi quelle lettere più volte.
Erano innamorati. Non avevo mai speso quelle belle parole per nessuno, neanche per il mio ex fidanzato.
Ci lasciammo una volta che dovetti abbandonare la Durmstrang e non ricevetti mai nessuna sua lettera. Ma lo capivo.
Non ero mai stata dolce nei suoi confronti. Era difficile per me aprirmi con qualcuno, o forse semplicemente non lo amavo abbastanza.

Se l'amore era nelle parole scritte tra mio padre e Albus, di certo io non ne avevo mai spese.
Di certo io non avevo mai amato.

Accettai la sua proposta, nella speranza di conoscerlo meglio. Di avere con me qualcosa di così vicino a mio padre, anche se molto lontano.

-"Vivrai ad Hogwarts a partire dal primo Settembre. Dovrai lasciare questa casa, Helena." la ammirò, come se la conoscesse già.

Il primo Settembre mi feci trovare a Londra, King's Cross. Preparai il mio baule, rigorosamente blu. Era il colore della mia casata e lo avrei portato sempre con grande onore. Non mi importava che mio padre fosse un criminale. Ero una Grindelwald e lo avevo accettato molto prima di essere giudicata giorno dopo giorno.

Deatheater ~ Draco Malfoy Where stories live. Discover now