DEBOLE

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«Gliel'hai detto ai tuoi amici che spesso sei stata così vicina a me da respirarmi addosso?
O è una cosa che loro ti hanno detto di fare?»

Conciso. Diretto. Già partito in quarta.
Di certo infastidito dalla lettera ricevuta da Harry.

«Non lo farebbero mai.» No, non mi avrebbero mai detto di utilizzare il mio corpo per arrivare a Draco.

«E allora mi stai dicendo che è una cosa che vuoi

Era una cosa così tanto ovvia che ormai non riuscivo neanche più a trattenerla per me. Neanche il mio cervello mi aiutava a tenere al sicuro quell'informazione.
Ma cercai di tenerla al sicuro da Draco, tant'è che restai in silenzio.

«Taci?» fece un sorrisetto «Chi tace acconsente, Grindelwald.»

Alzai gli occhi al cielo, continuando a tenere la bocca chiusa e a gonfiare il suo ego.

Draco si sistemò meglio sul divano, raddrizzando anche il colletto della sua camicia, pronto per continuare.
Io però ero distratta. Troppo distratta dalla sua pelle scoperta da quella camicia sbottonata.

«E il tuo volere loro lo accettano?» ora il suo sguardo era più attento e, mirando i miei occhi, si rispose da solo. «No che non lo accettano, perché semplicemente non lo sanno.» fece un sorriso, ma poi esso si affievolì.

Divenne serio, o quasi deluso, se era quello che potevo capire dalle sue micro espressioni. «Perché ti fa schifo essere attratta da me.»

La sua affermazione mi bloccò.
Mi aspettavo domande sul mio allenatore, sui miei amici, o cose superflue per provocarmi. Sapevo che Draco era una persona diretta, ma non credevo che quella sera avrebbe preso discorsi seri.

E io non gli avrei mentito. Non almeno su aspetti per cui potevo dire la verità.

«Si è vero, mi fa schifo.»

«Mh.» dopo qualche secondo in cui mi intrappolò con lo sguardo, si alzò dal divano e io mi soffermai sul suono delle sue scarpe ticchettare sul costoso parquet. Ma soprattutto mi incantai a guardare la sua figura elegante.
I suoi movimenti sempre controllati.
Nato e cresciuto per essere un Malfoy.
Ero sicura che tutti si aspettassero eleganza da un Malfoy e lui non poteva essere da meno.

Non so se quella sera fosse più bello del solito, o era l'alcol e l'erba a straparlare per me, ma non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso.

Tolse il pomello dalla bottiglia quasi finita - l'avevamo davvero quasi terminata? - e si versò del rum, dal mio bicchiere, quello che mi aveva sottratto.
Quando si sedette, tirò giù la sua camicia per sistemarla e aggiunse:
«Anche a me fa schifo, se vuoi saperlo.»

Feci un ghigno divertito, felice per una verità che aveva trapelato. «Mi interessa di più sapere che sei attratto da me.»

Draco stava per portare il bicchiere tra le sue labbra ma lo fermò a mezz'aria quando capì che, anche se aveva utilizzato il termine schifo, mi aveva anche rivelato a voce alta che era attratto.

«Ti interessa, hai detto. Perché ti interessa?»

Ora quella a bloccarmi fui io. Stava sempre attento a ogni minima parola. E io dovevo fare molta attenzione perché lui era capace di smontare una frase e analizzarla ai minimi dettagli.

Deatheater ~ Draco Malfoy Where stories live. Discover now