IL MIO RAGAZZO

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Helena

La notizia della morte di Albus e di mio padre era su tutti i giornali. Erano morti in due posti differenti ma la stessa notte, "insieme". Forse, adesso, potrebbero perdonarsi, pensai.

Sui giornali non c'era il mio nome, non c'era quello di Voldemort. Da quando Albus era morto, lo zampino del mago più oscuro di tutti i tempi, si era infiltrato dovunque: soprattutto al ministero.

L'anno scolastico era terminato e io, come Draco, non l'avevo concluso. Forse neanche Harry, Ron e Hermione: il loro viso era tappezzato dovunque. Potter: indesiderato n 1.
Granger e Weasley a seguire. Volevano arrestarli. Il ministero, ormai, era corrotto.

In questi mesi d'estate, non so che fine abbiano fatto. Era impossibile rintracciarli. Lo so perché tutti noi - i mangiamorte - avevamo il compito di catturarli.

Io volevo solo trovarli, metterli al sicuro, a casa mia. Ma le uniche persone che riuscivo a tenere in salvo era la famiglia di Draco e Draco stesso.

Io e lui abitavamo praticamente nella mia villa. Odiava la sua. Nella mia potevamo mangiare senza essere interrotti dai mangiamorte o da quella folle di sua zia. Potevamo prendere il sole in giardino. Fare il bagno nel lago.

Grazie alle mie protezioni eravamo protetti.
Protezioni che non potevo estendere a casa di Draco perché quella era la casa del Signore Oscuro, ormai. Doveva essere sempre aperta per ospitare chi lui volesse.

Per esigenze, Dobby ci veniva a chiamare e in un lampo ci smaterializzavamo in quella casa triste. Villa che i genitori di Draco non potevano abbandonare. Forse un giorno, quando tutto questo sarebbe finito. Quando la guerra sarebbe finita. Se Harry riuscisse a rimanere in vita...

Per tale motivo non avrei adempito a nessun compito, o almeno in parte. Avrei finto, facendo attenzione, come anche Severus. Lui era diventato preside di Hogwarts, prendendo il posto di Albus. A Draco rivelai che avevo sempre saputo tutto sul suo conto, e ora anche lui sapeva che faceva più di un doppio gioco.

A me e al mio ragazzo, invece, venne ordinato di diventare stagisti al ministero.

Anche suo padre era tornato a lavoro. Quell'uomo si sforzava di essere elegante, forte, sicuro di sé, come lo era sempre stato in quei tempi in cui lo odiavo ma, vivendoci, sapevo che gli incubi lo svegliavano la notte e di giorno era praticamente assente. Mi era impossibile odiarlo in quello stato.

Lord Voldemort aveva distrutto Lucius Malfoy, come anche la sua intera famiglia. Aveva distrutto me. E da persone distrutte ci stavamo preparando a distruggere ogni cosa, lui. Aiutare il prescelto in silenzio, mentre tutti ci odiavano.

Un giorno rimedieremo, avevo detto a Draco.

«Tu.... Qui?»

Albert Runcorn era un pezzo grosso del ministero, per tale motivo faceva sempre finta di scordarsi il mio nome. Ero donna, non al suo livello, secondo il suo punto di vista, ma io ero una Grindelwald ed ero sicura che il mio nome se lo ricordasse bene.

«Sono la sua stagista da due settimane, è chiaro che sono qui. Lo ha dimenticato?» Feci un finto sorriso.

«Deve entrare o no?» Draco, al mio fianco, stava tenendo premuto il tasto dell'apertura delle porte dell'ascensore, aspettando che quell'uomo entrasse.

Gli toccai il mignolo, glielo strinsi, per suggerirgli di evitare e di starsene calmo.

Il mio ragazzo era molto protettivo.

Odiava quell'uomo, come io odiavo Dolores Umbridge. Draco veniva seguito da lei. Preferivo di certo essere la stagista personale di Runcorn che di quel confetto rosa.

Deatheater ~ Draco Malfoy Onde histórias criam vida. Descubra agora