AGO E FILO

3.6K 177 63
                                    

«Non ci penso proprio. Non sarai tu a insegnarmi il francese.»
«Pourquoi pas?» alzò un sopracciglio, sapendo alla perfezione che non capivo cosa stesse dicendo.
«Non studierò con te un secondo di più, Malfoy.» mi alzai dalla sedia e lui non mi fece spazio per sgattaiolare.

Forse mi conveniva stare seduta piuttosto che vicino al suo viso.
Non mi piacevano le caramelle alla menta.
Neanche dolci con essenza di menta.
Ma sentendo il suo respiro, potevo iniziare a esserne attratta. Mi chiesi se d'ora in avanti, l'avrei sentita nell'amortentia.

«Non è studiare, è apprendere un'altra lingua.» disse, guardando poi le mie labbra «Mi sembrava che fossi interessata a volerlo parlare. E senza imparare, non puoi parlarlo.» fece una pausa «O pensi forse che puoi impararlo baciando un francese?» sogghignò, dandomi ancora una volta della ragazza facile.

E io mi divertivo ogni volta, perché flirtare con lui era una delle cose che mi divertiva di più. Stuzzicarlo. Ma in più, iniziavo a voler capire perché si interessasse alla mia vita sentimentale, o sessuale.

«Conosci qualche francese? Di certo è più bravo di te.» sostenni il suo gioco, restando vicina a lui «Di madrelingua.» aggiunsi.
«Sicuramente hai ragione. Io potrei darti lezioni d'inglese. Ne hai bisogno?» alzò un angolo della bocca. Anche lui adorava giocare con me.
«Per fortuna no, Malfoy. So già parlarlo.»
«Lo vedo. Anche se hai sempre un accento straniero.»

Notai che alzò un po' le maniche del suo maglione. Sentiva forse caldo?

E giusto perché io amavo giocare, mi avvicinai ancora un po' «La cosa ti eccita?»
Trovò riparo per le sue mani nelle tasche «Très»
Mi chiesi se dovesse frenarle per evitare di provare a toccarmi. Mi chiesi cosa avrei provato se avesse solo provato.
Disgusto o... altro?

Mi chiesi anche cosa avesse appena detto.
«Cosa vuol dire?»
Morivo davvero dalla voglia di saperlo.

Draco scrollò la testa sorridendo. Prese il libro sulle lezioni di francese e lo tenne stretto tra le mani. Fece un passo indietro, poi un altro, poi altri due, il giusto per prendere aria da me.
«Pian piano lo saprai. Ti insegnerò le cose basilari.»
«Ok, ma voglio sapere cosa hai detto.»
«Lo vuoi sapere, adesso?» mi squadrò da capo a piedi.

Ma Draco non era un tipo che guardava per palesarlo. Lo faceva senza accorgersene. Lui non voleva mai dare importanza a nessuno, o dare apprezzamenti, se non a se stesso.

«Si, lo voglio sapere.»
«E perché sei così interessata a saperlo?» si poggiò sul tavolo «Ti interessa cosa penso di te?»

Stava vincendo. Non potevo permetterglielo.

«Sei tu che stai pensando a cose che vanno oltre il francese, Malfoy. Eravamo qui per studiare o sbaglio? Sarai forse tu che hai la mente un po' annebbiata da altro

Draco abbassò lo sguardo ridacchiando «Come si dice che "hai fin troppo autostima e che vivi di convinzioni" nella tua lingua?»

Aspettai che alzasse di nuovo lo sguardo per parlargli. Volevo guardarle le persone quando parlavo. Dallo sguardo si capisce sempre tanto.

Quando i suoi occhi incontrarono i miei, continuai «Ti interessa imparare la mia lingua, Malfoy?»

Aveva leccato la parte inferiore del suo labbro, lentamente, come se stesse facendo una carezza a se stesso.

La parte più sbagliata di me, aveva desiderato che quella carezza la facesse a me.

Poi pensavo ai suoi capelli vicini ai miei. Bianco e nero. Opposti.
Pensavo al suo viso vicino al mio. O alle labbra sulle mie. Alle sue mani su di me. Quelle stesse mani che venivano manovrate da Lord Voldemort. E ritornavo a essere quella che non doveva permettersi di vedere quel ragazzo sotto aspetti diversi. Di vederlo bello, attraente, intelligente.

Deatheater ~ Draco Malfoy Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz